La Soglia Oscura
Racconti

Garitta 14 – di DarkSylvia

Ore 23,30. Posto di guardia di una vecchia caserma divenuta da anni una scuola di addestramento militare.

Seduti di fronte ai monitor di controllo, tra l’annoiato e il rilassato, Jack e Paul attendevano che finisse il turno, ma le ore scorrevano lente e il tempo sembrava non passasse mai. Jack leggeva un libro, nulla di impegnativo, un thriller pieno zeppo di fantasmi, castelli e “quant altro necessiti una storia per potersi definire assurda” pensava Jack. Paul, invece, si cimentava nell’ennesimo cruciverba sempre più complicato. Era novembre, fuori era buio e la temperatura era decisamente sotto la media stagionale; la nebbia aveva fatto il suo ingresso trionfale già da una settimana ed il paesaggio era senza dubbio spettrale. All’interno della piccola stanza c’era un certo tepore che tra l’altro conciliava paurosamente il sonno incombente. Ad un tratto lo squillo del telefono attirò l’attenzione di entrambi, che strano, chi poteva chiamare a quell’ora? Beh in fondo sarebbe potuto essere chiunque. Jack sollevò la cornetta. “Buona sera parlo con la scuola militare?” “si signora buonasera a lei come posso aiutarla?” rispose Jack con la sua tipica voce flemmatica e cortese. “Abito nel palazzo di fronte alla caserma e mentre guardavo dalla finestra ho notato una cosa strana” il tono era agitato e spaventato. “di che si tratta? Dica pure” “c’è un uomo, ho visto un uomo in una delle vostre garitte, ha un fucile in mano e sembra fare la guardia, ma è possibile?” “no signora non è possibile in questa caserma non vengono effettuati turni di guardia da anni e le garitte non sono mai più state utilizzate. Sicuramente ha visto male, c’è la nebbia potrebbe essersi confusa” “No guardi, nonostante la nebbia, vedo molto bene perchè è proprio qui di fronte. Sapevo che non era probabile per questo ho chiamato.Comunque se vuole andare a controllare io lo vedo esattamente in questo momento, sta passeggiando nei pressi della garitta” “Signora le dico che non è possibile, oltretutto sto guardando sul monitor e non vedo assolutamente nessuno!” rispose Jack un po’seccato, che razza di scherzo idiota era? “Faccia come crede ma io lo vedo, le garantisco che c’è un uomo, se fossi in lei manderei qualcuno a controllare!” Leggermente alterato Jack si fece spiegare quale garitta fosse esattamente e poi ne parlò con Paul, che rimase piuttosto sbigottito. “dai Jack sarà uno scherzo di una povera donna anziana, sola e squilibrata che la sera non ha niente da fare!” “Può essere, ma in fondo cosa ci costa controllare? Ci vorrano 5 minuti. Dai prendi la macchina e vai a vedere!” “Tu sei più matto della tizia al telefono, e poi perchè ci devo andare io? Vai tu! Io resto qui al caldo non ci penso proprio a congelarmi solo per una telefonata assurda!” “Come al solito spirito di collaborazione zero! Come vuoi, vado io, tu intanto tieni d’occhio i monitor. Prendo la trasmittente così ti dico come stanno le cose. Faccio in fretta e non t’azzardare a toccare il libro che quando torno vado avanti!” Jack salì in macchina, il percorso era decisamente breve, si guardò intorno e un brivido gli attraversò la schiena. Il paesaggio non era davvero dei più promettenti. “dai adesso non ti impressionare per una telefonata idiota!” pensò Jack tra sè e sè. “E’ una normale nottata pre-invernale in una normale caserma. I fantasmi non esistono, non ci hai mai creduto, che fai cominci adesso?”. In cinque minuti appena raggiunse la garitta 14, quella indicata dalla signora al telefono. Salì e si avvicinò lentamente.”Paul mi senti?” “si Jack sei arrivato?” “Mi sto avvicinando ma non vedo nessuno. La tizia ha seri problemi di salute mentale secondo me!” Nel frattempo Paul controllava il monitor e la misteriosa signora era rimasta al telefono con lui, mentre guardava dalla finestra di casa sua. “Ecco, pronto mi sente?” “si signora” rispose Paul “ecco cosa?” “Lo vedo è lì e vedo anche il suo collega che si avvicina” Paul guardò attentamente sul monitor e vide l’immagine sfocata di un uomo armato, poi la figura divenne sempre più definita al punto da riuscire a notarne l’espressione dello sguardo. Immediatamente chiamò Jack. “Jack non ti avvicinare, torna indietro! C’è un uomo e ti sta guardando malissimo” “Paul ma sei impazzito qui non c’è nessuno!!!” “Jack scappa, scappa, fai presto sta venendo verso di te, vattene subito!!!” La signora vide tutta la scena dalla finestra in silenzio, senza scomporsi particolarmente. Ad un tratto la nebbia inghiottì tutto. “Jack mi senti? Jack dove sei?” Paul non vedeva più assolutamente nulla sul monitor, nonostante traficasse con tutti i tasti e le manopole a sua disposizione. “Signora lei vede qualcosa? La linea del monitor è saltata e il mio collega non risponde!” “Mi dispiace” rispose secca la signora “Non vedo più nulla” e interruppe la comunicazione. Paul decise di contravvenire alle regole ed uscì lasciando il posto di guardia incustodito. Andò a cercare Jack, ma tutto ciò che trovò fu la macchina, ancora accesa e con la portiera aperta. Sfoderò la pistola, come se potesse servire a qualcosa,controllò ogni metro quadrato dei dintorni, urlò a squarcia gola il nome di Jack, ma a nulla valsero tutti i suoi sforzi. Dalla finestra la strana signora guardava e sorrideva compiaciuta.