La Soglia Oscura
Parapsicologia

HSC * Human spontaneous combustion – di Gabriele Luzzini

Tra i fenomeni fisici più sinistramente inspiegabili vi è quello definito HSC (Human spontaneous combustion, autocombustione umana), che vede come vittime individui del tutto normali i quali, improvvisamente, prendono fuoco senza apparenti interventi esterni.

Spesso questa raccapricciante manifestazione viene associata ai casi di Poltergeist (termine tedesco, ormai utilizzato convenzionalmente in tutto il mondo, che significa “Spirito fracassone”) , cioè quell’insieme di fenomeni che oltrepassano le conosciute leggi fisiche (cadute e spostamenti di oggetti senza apporti esterni, agghiaccianti ed improvvisi rumori, incendi misteriosi…) e che possono verificarsi in un luogo anche per lungo tempo. Le spiegazioni più accreditate riguardanti il Poltergeist parlano di un’entità spiritica vera e propria oppure di conflitti interni in un adolescente (elemento pressochè comune in tutti i casi di questo genere) che attivano sconosciute ed incontrollabili “energie”. Ma ritorniamo all’argomento di poc’anzi…

Un caso di autocombustione umana in presenza di testimoni è accaduto presso l’Istituto Tecnico Hilton di Widnes, nel Cheshire. La malcapitata protagonista, Jacqueline Fitzsimons, ha preso fuoco davanti alle attonite compagne con le quali stava conversando. Ben sette persone, che assistettero all’episodio, sostennero l’assenza di una razionale spiegazione per le fiamme sprigionatosi dalla ragazza. Jacqueline, malgrado il rapido intervento delle amiche che soffocarono l’incendio che la devastava e le cure intensive a cui fu poi sottoposta, spirò dopo due settimane. E’ possibile collegare le modalità di questo fatto ad un altro incredibile fenomeno, anche se apparentemente di altra natura. Jennifer Morgan, del Missouri, era in grado di emettere pericolose scintille ad alta tensione tra lei e chi le si avvicinava. Forse, in alcuni soggetti, energie sconosciute all’interno del corpo umano sono in grado di produrre corrente elettrica? Se ciò fosse possibile, non si potrebbe parlare per Jacqueline Fitzsimons di “corto circuito”? L’ipotesi è certamente azzardata ed a molti può apparire estremamente fantasiosa ma anche le supposizioni di sedicenti esperti non forniscono una soluzione plausibile, reale. In tempi passati, gli studiosi del fenomeno avevano supposto una reazione causata dall’abuso di alcool (alcune vittime dell’autocombustione erano però astemie), di fortuiti incendi, magari causati da sigarette dimenticate accese (ma, evidentemente, nel caso di Jacqueline non è possibile che le cose siano andate così…). Particolarmente famoso fu il caso riguardante il signor Bentley di Coudersport, avvenuto nel 1966. L’uomo fu trovato in casa sua, ridotto in un mucchio di cenere. Delle sue spoglie mortali era rimasto solo un piede. Ogni altra cosa presente nell’ambiente però era rimasta intatta. Ed è questa una caratteristica terrificante del fenomeno. il corpo brucia come se fosse stato esposto ad una temperatura di 5000 gradi Fahrenheit, ma gli oggetti che vengono a trovarsi nelle immediate vicinanze subiscono danni di lieve entità. Anche nel caso di presunta autocombustione avvenuto il 2 luglio 1951 in Florida e di cui fu vittima Mary Reeser la scena presentava cenere e parti ridotte di un corpo umano mentre l’appartamento era quasi intatto ed i danni erano circoscritti. L’immagine qui sotto illustra tale ritrovamento.

hsc

Alcuni parapsicologi sostengono l’ipotesi dell’omicidio non convenzionale ad opera di individui in grado di provocare incendi solo con la forza del pensiero (pirocinesi, cioè la capacità di generare e controllare il fuoco senza apparenti spiegazioni fisiche). Può esser un ipotesi valida come le altre: pare, ad esempio, che una bambina, Wanet Willey, fosse in grado di scatenare incendi esclusivamente con la volontà. Altri studiosi del fenomeno ipotizzano l’intervento di entità soprannaturali o a1iene dagli indubbi intenti malvagi.Una spiegazione per alcuni casi di autocombustione può essere il cosiddetto “Effetto Candela”. Un uomo vestito, infatti, è una specie di candela al rovescio. Gli indumenti fanno da “stoppino” ed il fuoco viene alimentato dal grasso corporeo. Una scintilla, un tizzone, un fiammifero può scatenare l’irreparabile. Ma tale rassicurante analisi scientifica non riesce ad essere soddisfacente per tutta la casistica. I testimoni di queso fenomeno sostengono che dal corpo delle vittime si sprigioni una fiamma blu. La cosa non è da sottovalutare poiché sottolineerebbe la presenza di gas metano. E’ importante rilevare anche che l’acqua non soffoca queste misteriose fiamme ma le alimenta, come se fosse presente all’interno del fuoco titanio o magnesio. Quest’ultimo, presente anche nel corpo umano, crea una fiamma intensa e, a contatto con l’acqua, libera idrogeno gassoso, pericolosamente infiammabile. Nessuno però è ancora riuscito a fornire un’esauriente e convincente soluzione del macabro mistero.