La Soglia Oscura
Misteri

IL MOSTRO DI FIRENZE E IL “ROSSO” DEL MUGELLO
di Alessio Pizzichi

La vicenda del Mostro di Firenze rappresenta uno dei più intricati e controversi casi di cronaca di sempre. La storia del serial killer che per 17 anni terrorizzò le campagne fiorentine rimane ancora oggi un tema tutto da dibattere, perché se è vero che da una parte è stata stabilita, seppur parzialmente, una verità giudiziaria, è altrettanto vero che ad oggi, dopo oltre trent’anni dall’ultimo delitto, i punti oscuri sono ancora molti.

Non ho certo la presunzione di risolvere il caso, né tantomeno di lanciarmi in improbabili teorie o di puntare il dito contro qualcuno, con tanto di nome e cognome esposto alla gogna pubblica, come certi soggetti amano fare. Quello che cercherò di fare in questo articolo sarà di dare ulteriore voce ad alcune testimonianze che all’epoca dei fatti passarono un po’ in secondo piano, ma che forse avrebbero meritato maggiore attenzione.

Negli ultimi anni, grazie al lavoro dell’ottimo Paolo Cochi (autore insieme a Francesco Cappelletti e Michele Bruno del libro “Mostro di Firenze : Al di là di ogni ragionevole dubbio) , sono emerse alcune deposizioni molto interessanti che sembrano citare il solito soggetto aggirarsi nelle vicinanze del luogo del delitto di Vicchio del 1984, proprio nei giorni del tragico evento.

Baldo Bardazzi, proprietario di un bar in Torre di Borgo San Lorenzo, afferma di aver visto le due giovani vittime, Pia Rontini e Claudio Stefanacci, in data 29 Luglio intorno alle 16 e 45 (quindi poche ore prima del delitto) recarsi nel suo bar per consumare un piccolo pasto. Subito dopo l’arrivo dei ragazzi entra un signore “ Si trattava di un uomo dell’età di circa 45-50 anni, alto circa 1,75 mt o anche di più, di corporatura robusta con la faccia abbastanza piena, lineamenti regolari. Occhi marroni, naso normale, fronte ampia e stempiata, capelli molto corti biondi sul rossiccio, nessun segno particolare…” Bardazzi afferma anche che era una persona ben vestita, con tanto di camicia e cravatta. L’individuo in questione ordina una birra e si siede ad un tavolino antistante a quello delle due vittime, dove sembra osservarle intensamente. Ad un certo punto, quando i due giovani finiscono la consumazione e si alzano per andarsene, il soggetto in questione butta giù di colpo la birra, restituisce il bicchiere e se ne va, pochi attimi dopo rispetto ai due ragazzi. “Ricordo che notai appunto il fatto che lo sconosciuto impiegò quasi mezz’ora a bere mezzo bicchiere di birra e poi bevve l’altra metà d’un colpo appena vide alzarsi i ragazzi”. Baldo Bardazzi fornì anche un identikit del soggetto, e afferma inoltre di non averlo mai visto prima, né di averlo mai più rivisto dopo quel giorno.

A questa testimonianza si aggiungono anche quelle di Manuela Bazzi e Luciana Lelmi, bariste del bar “La nuova spiagga” di Vicchio, esattamente lo stesso bar dove lavorava la vittima Pia Rontini a quel tempo. Luciana Lelmi descrive “alto circa 1,75m, abbastanza robusto viso rotondo, di colorito roseo, capelli lisci corti con ciuffo che lo mandava sul lato sinistro forse leggermente stempiato, i capelli erano di colore biondo chiaro, età apparente di circa 45 anni” ; “Lo sconosciuto aveva un accento toscano e quando parlava non mi sembrava fosse una persona del tutto normale, lo stesso mi scrutava in modo voglioso guardandomi dall’alto al basso.”
Anche Manuela Bazzi riferisce di aver visto questa persona in due occasioni, sempre nel solito periodo del delitto, rimanendo stupita peraltro dal fatto che lo sconosciuto sapesse il suo nome “Ordinava il caffè e nel mentre io ero alla macchina questo mi si avvicinava dietro e mi chiedeva, dopo avermi chiamato per nome, e dandomi del tu, se qualche volta andavo a ballare“.
“La persona a cui mi riferisco è alta circa 1.80 cm, molto robusta, viso tondo, colorito roseo accentuato, labbra carnose, senza barba ne baffi, capelli corti stempiato di colore rossiccio, occhi credo marrone chiaro”.
La stessa descrizione torna anche nella deposizione di Tiziana S. “Sabato 14 luglio la mia attenzione è stata richiamata dalla vista di un individuo che stranamente dalla strada sagginalese, dietro un cespuglio, guardava in basso le persone che prendevano il sole… o che pescavano. La persona era molto distinta. Ad un certo punto io e i presenti abbiamo sentito un rumore, come di smottamento di terreno. L’individuo accortosi che tutte le persone guardavano nella sua direzione, si allontanava repentinamente… Era alto 1.80 cm, corporatura prestante, capelli corti con riga sul lato sinistro, leggermente stempiato. Aveva il viso leggermente ovale. Ritengo che la sua età si aggirasse sui 40/45 anni. Ritengo che il colore dei suoi capelli fosse sul castano chiaro, ma non escludo la gradazione del biondo o del rossiccio”. Da notare che questo avvistamento si verifica due settimane prima dell’omicidio, a pochi metri dal luogo del delitto.

Dunque ricapitolando abbiamo diverse testimonianze che verosimilmente descrivono la stessa persona aggirarsi nelle zone limitrofe a quelle dove avverrà il duplice omicidio del 1984.
Uomo di corporatura robusta, età sui 45-50 anni, stempiato, capelli color biondo/rossiccio, ben vestito.
Potrebbe trattarsi soltanto di un individuo strano, ma la particolarità di questi avvistamenti è sicuramente il periodo temporale in cui avvengono, praticamente a ridosso dei fatti, ed è inoltre da notare che questo soggetto non era mai stato visto prima.
A questo punto sorge un interrogativo inquietante : E’ possibile che il Mostro di Firenze sia una persona che non è mai entrata nelle indagini e il cui nome non è mai uscito fuori? Un’ ipotesi angosciosa e che potrebbe aprire scenari del tutto inediti.
Chissà se troveremo mai una risposta a questa domanda…

Fonti : Mostro di Firenze : Al di là di ogni ragionevole dubbio (Cochi – Cappelletti – Bruno)