La Soglia Oscura
Racconti

L’amico dell’estate – di Gabriele Luzzini

Il sole stava affogando all’orizzonte, stemperandosi nel fuoco della sera, mentre alcune remote vele stavano aggiudicandosi la riva. Claire tracciava dei solchi sulla rena col piede, in un assurdo confronto con la spuma marina che, senza sosta, continuava a cancellarli.

Due albatross scheggiavano la superficie del mare, cercando prede o forse, più probabilmente, sfidando i loro stessi limiti. Lui era lì vicino, ma non parlava.
Claire lo esaminava con la coda dell’occhio, cercando di interpretare quell’espressione neutra che sembrava tenere a freno tumultuose emozioni.
Erano sullo stesso bagnasciuga quando si incontrarono per la prima volta, sette giorni prima.
Claire adorava il mare a settembre, quando gli schiamazzi dei turisti lasciavano posto alla quiete ed alla dignità degli abitanti del posto.
Lei si sentiva un po’ una di loro e adorava scivolare per i viottoli che conducevano in spiaggia, dove non era raro osservare qualche pescatore rammendare la sua rete o comari perse nei loro ricami, sempre pronte a parlare del tempo. E poi era presentato lui… Il giorno dopo che lei era arrivata.
Non lo aveva mai visto negli anni precedenti… Alto e dalla carnagione bronzea, con occhi profondi e neri… Abissi. Si incontravano sempre in spiaggia, al pomeriggio. Parlavano per ore e poi lui si accomiatava. Non era mai riuscita ad avere un appuntamento serale, anche se era palpabile un’evidente attrazione. Forse era impegnato in attività non troppo legali o magari accudiva la madre inferma. Claire non lo immaginava e neppure gli interessava. L’importante era che lui, il suo amico dell’estate, fosse sempre lì, in quell’ora crepuscolare dove la realtà sembrava ancora più definita.
Capitata in quel frammento balneare da poco più di una settimana, era giunto l’ultimo giorno dell’estate anche se il clima e la brezza tiepida non facevano affatto presagire la fine della stagione. Lui girò lo sguardo, per vederla meglio. Il suo sguardo corse lungo l’abito a fiori che indossava, con quelle spalline strette che mostravano generosamente l’abbronzatura.
«Mi viene in mente una canzone dei ‘The Cure’…» si sbottonò lei. Aveva l’abitudine di dire sempre quel che le passava per la mente, causandole talvolta dei seri imbarazzi. Ai tempi dell’Apparenza, la Sincerità era pur sempre merce infetta. Stava prendendo tempo. L’indomani sarebbe partita e cercava un modo per dirlo che non facesse male. Soprattutto a lei. Era stata così bene, la comunione di due anime. La presenza di lui la rasserenava.
«E di cosa parla quella canzone?…» chiese il ragazzo, forse per rimandare l’ineluttabile.
«Di un momento come questo…» replicò Claire, guardandosi le mani e giocherellando con l’anello d’argento che portava sul pollice sinistro. Le sembrò di avvertire un brivido mentre lo faceva. Sapeva che avrebbe dovuto dirlo in quel preciso istante.
«Domani tornerò a casa… Le vacanze sono terminate…» si giustificò lei. Mentre lo diceva, si girò per guardarlo bene negli occhi.
«E’ stato molto bello restare con te…» abbozzò lui che aveva ripreso a fissare il mare, lontano, dove le onde ancora non si increspavano.
«Davvero… Anche per me. Ma tra un po’ riprendono le lezioni… Non posso fermarmi ancora…» si schermì Claire, cercando di gestire la situazione attribuendo allo studio incombente la ragione della sua partenza. Avrebbe voluto arrivare lì prima… Molto prima. Se avesse saputo di Lui, probabilmente avrebbe rinunciato all’intero mese passato in Irlanda per le vacanze estive. Ma non è mai possibile riavvolgere il tempo: ogni scelta, per sua stessa definizione, preclude ogni altra possibilità.
Il sole ormai era scomparso e sottili ombre delineavano le sagome degli ombrelloni chiusi. La sabbia era diventata fredda. In quell’istante, Claire si accorse che non restava più nulla dell’estate.
«Ti troverò ancora qui, l’anno prossimo?» disse lei, cercando di approssimare un sorriso. Lui la fissò in silenzio, mentre un velo di malinconia offuscava il suo sguardo.
«Sì…»- bisbigliò Lui. «Sì…- continuò dopo una pausa interminabile – Non hanno mai ritrovato il mio corpo…»

Racconto tratto da: ‘Di corvi e di ombre’ di Gabriele Luzzini Ultimabooks- ISBN: 9788868854676