La Soglia Oscura
Parapsicologia

Lo spettro di Wem – di Gabriele Luzzini

Il 19 novembre 1995 venne scattata una fotografia al palazzo Wem Town Hall che veniva divorato dal fuoco nella cittadina di Wem (Shropshire – Inghilterra). Esaminandola con attenzione, nei pressi della scala anti-incendio si nota una presenza inquieta,celata nelle ombre della casa che osserva l’esterno. spettro_Wem

Proviamo a fare un passo indietro… A Wem aleggia la leggenda di Jane Churm, una fanciulla che nel 1677 appiccò accidentalmente un incendio per un uso negligente della candela e che come conseguenza portò alla distruzione di molte case, a quei tempi realizzate in legno di quercia. La città fu in seguito ricostruita con pietre e mattoni. Pertanto, la fantasmatica presenza potrebbe essere la sfortunata ragazza, che ancora vaga per quei luoghi in preda al rimorso per ciò che causò…

Entriamo ora nel dettaglio riguardo la ‘storia’ della fotografia… Fu scattata da Tony O’ Rahilly, utilizzando un obiettivo da 200 mm ed una pellicola in bianco e nero (che sicuramente aggiunge fascino e mistero ad un’immagine già in partenza insolita). Il motivo per il quale fosse così equipaggiato non si evince dalla documentazione dell’epoca. Dopo essersi accorto della misteriosa presenza, spedì la fotografia all’Association for the Scientific Study of Anomalous Phenomena, che la presentò ad un esperto, Vernon Harrison, per un parere di autenticità.

Vernon Harrison (1912-2001), presidente della Royal Photographic Society, esaminò il positivo e soprattutto il negativo della fotografia, non ravvisando modifiche o manomissioni. Non è da sottovalutare che il Signor Harrison fu il co-fondatore dell’Association for the Scientific Study of Anomalous Phenomena (ASSAP) e pertanto una persona abituata a visionare materiale non comune. Da scettico, avanzò comunque l’ipotesi che l’immagine si fosse formata per un semplice gioco di luci, ombre e fumo sviluppando quindi una pareidolia (cioè un’illusione che riconduce ad immagini note e riconoscibili).

Lo scienziato Richard Burnham è dell’avviso che ci sono solo alcuni elementi che suggeriscono una figura umana e che pertanto ci sia una rielaborazione inconscia che crea la percezione che abbiamo. Ad esempio, sottolinea che non c’è un profilo dell’abito indossato e che ciò che definisce il corpo è una sorta di banda scura all’altezza dei ‘fianchi’. Gli stessi lineamenti sembrano in realtà un prodigioso gioco di ombre.

A completamento delle informazioni, nel 1996 il programma “Out of this World” sostenne l’eventualità che in realtà la fotografia sia stata realizzata sovrapponendo un’immagine scattata alla TV all’immagine di partenza dell’edificio in fiamme, con un procedimento già noto nel XIX secolo per ottenere false fotografie di spettri (e quindi, in un certo qual modo, smentendo l’analisi di Vernon Harrison). A supporto dell’affermazione, venne presentato il fatto che l’immagine dello spettro sia attraversata/formata da linee orizzontali, come quelle che sono presenti nei vecchi televisori.

Personalmente, credo che una sorta di ‘distorsione’ e mancanza di definizione sia, al contrario, un ulteriore motivo d’indagine in quanto si allinea con le informazioni note riguardo la fenomenologia spiritica.

Il mistero è ancora aperto…