La Soglia Oscura
Misteri,  Ufologia

Mappe incredibili – di Gabriele Luzzini

Era il 1929 quando, nel museo Topkapi di Istanbul, furono rinvenute, insieme ad importanti documenti storici, alcune misteriose mappe, risalenti alla prima metà del 1500 (datate per l’esattezza 1513 e 1528).

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Queste incredibili carte, tracciate dal turco Piri Reis (con “Reis” s’intende “ammiraglio”), rappresentano i tratti costieri atlantici dell’Europa, dell’Africa, dell’America settentrionale e meridionale in proiezione azimutale equidistante rispetto alle vicinanze di Alessandria. Che cosa significa? Che certamente le carte non sono state realizzate con l’ausilio di fonti europee. Il “punto di vista” è decisamente spostato rispetto alla concezione eurocentrica presente nelle “convenzionali” mappe geografiche(notevolmente posteriori a questo affascinante enigma). Sembrerebbe che un’ignota civiltà si fosse sviluppata nel luogo posto al centro delle carte… E’ un’ipotesi sconvolgente, ma si hanno notizie riguardanti altre mappe con caratteristiche analoghe, anche se certamente più imperfette ed approssimative. Ad esempio Erodoto, nel V secolo a.C., affermò che Aristagora di Mileto conservasse una tavola con incisi tutti i mari e le terre. Le conoscenze geografiche dell’antichità parrebbero così più approfondite e dettagliate di quanto risulti da studi ufficiali. Ma ritornando alle mappe dell’ammiraglio Piri Ibn Haya Mehemed, è opportuno analizzarle nei particolari. Sulla carta datata 1513 sono ben rappresentati l’Oceano Atlantico, la Spagna, la Gran Bretagna, l’Africa occidentale, zone dell’America del sud e le coste dell’Antartide. La mappa è strappata e molto probabilmente nella parte mancante era presente anche l’Europa e l’Asia. Nelle carte del 1528 invece si trovano riprodotti il Labrador, Terranova, la Groenlandia, il Canada e la costa orientale del Nord America.Le due mappe, in cuoio di gazzella, misurano circa 85X60 cm. Da alcuni documenti si è potuto scoprire che l’ammiraglio Piri realizzò le sue sorprendenti carte geografiche utilizzando il “Bahrye” (una raccolta di antiche mappe parziali) ed almeno venti fonti, alcune risalenti addirittura all’età alessandrina.&nbs Ma chi era Piri Reis? Era un corsaro, nipote del celebre pirata Kemal. Abile conoscitore dei mari, fu al servizio di re e sultani, uno dei quali ordinò la sua decapitazione nel 1544. Ciò che stupisce e sconvolge nelle mappe di questo corsaro turco, oltre agli incredibili e precisi dettagli di terre allora appena scoperte (almeno secondo la storia che tutti conoscono), è indubbiamente la rappresentazione minuziosa delle zone situate a nord del globo, che appaiono prive di ghiacci. La cosa è davvero inspiegabile in quanto, ai tempi della realizzazione delle carte, queste terre erano già da diverse migliaia d’anni sotto la gelida morsa della calotta polare antartica. Tali zone sono state cartografate parzialmente solo all’inizio del 20° secolo, per mezzo di sofisticate apparecchiature. L’idea, assolutamente straordinaria, suggerisce che Piri abbia “copiato” la zona in questione da una carta antichissima, precedente alla formazione del ghiaccio e quindi databile migliaia di anni fa. Ma ciò che rende meravigliose queste mappe è il risultato raggiunto dagli esperti che si sono occupati dell’analisi di questi preziosi oggetti dell’antichità la conclusione ultima dei loro studi afferma che alcune parti delle carte di Piri Reis furono tracciate per mezzo di fotografie aeree a grande altezza scattate da una sorta di satellite! Gli studiosi Arlington H. Mallery, Walters, Lineham, Hapgood e Strachman sono assolutamente concordi con questa teoria che può apparir assurda. Numerosi elementi possono però sostenere questa tesi:

  • Le distorsioni delle terre che appaiono sulle carte sono dovute al fatto che sono rappresentate in piano (infatti, adattandole al globo terrestre, le imperfezioni svaniscono);
  • Le terre scoperte dai navigatori ai tempi di Piri Reis non potevano permettere la realizzazione di mappe così precise poichè furono toccati punti dispersi della costa americana;
  • Alcune parti di mappa concordano perfettamente e con precisione assoluta con la realtà (altre invece sono tracciate rozzamente, come se Piri Reis avesse unito tra loro mappe minori…o fotografie);
  • La distanza tra i diversi punti della carta è incredibilmente esatta.

In base a tutto questo si giunge a sorprendenti supposizioni, che rivoluzionerebbero completamente il conosciuto corso storico. In tal modo infatti, la scoperta dell’America risalirebbe a molto prima di quanto si creda (ancora prima dei Vichinghi, che con ogni probabilità toccarono le coste della Groenlandia in tempi remoti) ed inoltre verrebbe confermata l’ipotesi della presenza di mappe di buona parte del globo sin dall’antichità. Ma la cosa più sconcertante è una presumibile esistenza di apparecchi per un volo atmosferico o spaziale, il che porterebbe necessariamente ad una civiltà terrestre estremamente evoluta che fu distrutta da cause ignote (Atlantide? Mu?), oppure ad un contatto tra l’uomo dell’antichità ed esseri alieni. Non è certo da dimenticare che lo storico Bartolome de Las Casas, all’epoca dell’ufficiale scoperta dell’America, disse che non era stato raggiunto nessun obiettivo e che già si sapeva del continente al di là dell’oceano. Alcuni sostengono che nell’avventuroso viaggio del 1492 furono utilizzate mappe simili a quelle di Piri Reis. Qualunque sia l’origine di queste carte, è innegabile il fascino dal sapore antico eppur così avveniristico che trasmettono a chi le osserva.