La Soglia Oscura
Parapsicologia

Schegge dal Passato – di Gabriele Luzzini

Un oggetto può conservare la memoria di chi un tempo lo indossò? L’energia psicomagnetica di una persona è sufficientemente forte da permeare una coppia di antichi gioielli?

Schegge
Elisa è una fanciulla di 25 anni che apprezza particolarmente l’antiquariato e con vera sorpresa ricevette in eredità dalla sorella di sua nonna un paio di magnifici orecchini d’oro con alcuni zaffiri incastonati. La cosa le parve strana poiché nella sua vita aveva visto quella donna non più di una decina di volte, in occasione di riunioni familiari. La donna, che si chiamava Beatrice, a differenza della nonna di Elisa si era concessa una vita mondana, cosa supportata dal fatto di aver sposato un imprenditore che, pur essendo di 16 anni più anziano di lei, le aveva garantito una vita agiata e serena. Si era spenta all’età di 87 anni nel suo letto, scivolando dal sonno alla morte. Elisa non si aspettava assolutamente di essere nominata nel suo testamento, anche se molti sostenevano che assomigliasse moltissimo a Beatrice, quando aveva la sua età. Gli orecchini erano pendenti, con un intreccio di fili d’oro che solo un eccellente orafo avrebbe potuto realizzare. In essi gli zaffiri occhieggiavano come gocce di rugiada… od almeno questa fu la sensazione che trasmisero ad Elisa appena aprì il cofanetto che li conteneva. La stessa sera, la fanciulla avvertì un impulso irresistibile ad indossarli. Elisa non era avvezza a portare gli orecchini ma aveva questo desiderio e, nonostante una certa difficoltà causata da un foro nel lobo sinistro che si era parzialmente chiuso, finalmente si specchiò con i due meravigliosi monili che pendevano. Ad un certo punto sentì la mente leggera, come se stesse vivendo una O.O.B.E. (Out of Body Experience) e la percezione cominciò ad alterarsi. Tutto sfumava ed ad un certo punto si trovò in una sorta di salone, con decine di persone. Avvertiva un brusio di sottofondo e stava ballando con un uomo il cui aspetto ricordava un aristocratico. C’era anche una piccola orchestra ma Elisa non ne percepiva il suono. Si era smarrita negli occhi magnetici dell’uomo, nelle sue sopracciglia curate, nel naso eccezionalmente dritto e nelle labbra sottili. Improvvisamente, Elisa ritornò in sé… Si accorse che aveva pianto… Ma non riusciva a capire se la causa fosse stata un dolore insopprimibile oppure una bizzarra sensazione di gioia. Nonostante la fanciulla abbia indossato gli orecchini in altre circostanze, non si è mai più ripresentato il fenomeno sopra descritto.
Elisa parlò del fatto con sua nonna ed apprese che Beatrice, ormai sposata, ebbe una relazione breve ma intensa con un conte tedesco, conosciuto durante un ballo, grande passione della donna. Per un limitato lasso di tempo aveva anche lasciato il tetto coniugale ma poi l’uomo dovette raggiungere Berlino per partecipare alla Guerra. Non si videro mai più. Chissà… Forse morì al fronte, forse si accorse di non amarla più… Beatrice ritornò dal marito che la perdonò e rimasero insieme per tutta la vita. La nonna le disse che la relazione ebbe comunque delle conseguenze ma su tale argomento non furono spese altre parole. Elisa mi confidò che a suo avviso la “conseguenza” accennata dalla nonna era probabilmente un figlio, adottato poi dalla stessa sorella… Il padre di Elisa! Nessuno diede mai una risposta chiara al quesito della ragazza che ricevette solo silenzi imbarazzati… Ma ciò giustificherebbe l’eccezionale somiglianza e l’inaspettata eredità… Un ultimo dono alla nipote…
Ritornando alla valenza paranormale del fenomeno descritto, appare chiara la manifestazione di un fenomeno psicometrico. Gli orecchini avevano la loro “storia” da raccontare, una passione soffocata, una forte emozione la cui energia ha colmato un oggetto inerte, inanimato. Esiste un’ampia e ben documentata casistica relativa a tale fenomenologia extra-sensoriale, che sottolinea come i “fotogrammi” di una particolare momento di una vita, se emotivamente coinvolgenti, possano insediarsi in ambienti, luoghi ed addirittura in oggetti. Elisa è tuttora convinta che la “visione” fu l’ultimo incontro tra Beatrice ed il conte e che gli orecchini fossero il dono di commiato di quest’ultimo… Un momento straziante e doloroso… Ma l’averlo rivissuto aveva anche dato serenità alla ragazza, come se alcune porte lasciate aperte fossero state infine chiuse, pagine di un libro già lette e quindi da voltare.