La Soglia Oscura
Racconti

IL FARO DI CASSIAN
di Marta De Fulvi

Nel punto più remoto e isolato di una scogliera battuta incessantemente dalle onde, sorgeva un antico faro. La sua lanterna illuminava la notte con un bagliore costante, ma le sue pareti di pietra erano permeate dal silenzio e dalla solitudine. Il faro era abitato solo da un vampiro solitario di nome Cassian, un essere notturno che da secoli custodiva quel faro e amava il mare più di qualsiasi altra cosa.
Cassian era diverso dagli altri vampiri. Aveva un’anima malinconica e un amore profondo per l’oceano. Passava le notti a contemplare il riflesso della luna sull’acqua e a ascoltare il canto delle onde che si infrangevano sugli scogli. Il rumore del mare lo rassicurava e alleviava la sua solitudine immortale.
La sua dimora era arredata con vecchi libri e oggetti di un’epoca passata, testimonianze di un tempo lontano in cui Cassian era ancora un essere umano. C’era una tristezza nei suoi occhi rossi come il vino, ma anche una profonda serenità quando osservava l’infinito orizzonte del mare.
Ogni notte, saliva fino alla cima del faro e accendeva la lanterna, segnando il cammino per le navi in viaggio notturno. La sua presenza era leggendaria tra i marinai, che parlavano di un custode del faro che sembrava un angelo della notte, ma che di notte nascondeva la sua sete di sangue.
Un giorno, durante una tempesta intensa, una nave in difficoltà si avvicinò pericolosamente alla scogliera. Cassian vide il pericolo e, con la sua agilità sovrumana, si precipitò giù per la scala del faro. Con occhi rossi illuminati dall’urgenza, si lanciò in un volo leggero e atterrò sulla nave in pericolo.
I marinai, terrorizzati, videro avvicinarsi il vampiro, ma lui non cercò il loro sangue. Al contrario, con una forza straordinaria, li aiutò a navigare attraverso la tempesta, mantenendo la rotta verso acque più sicure.
Il capitano della nave, con immensa gratitudine, gli chiese il motivo del suo gesto. Il vampiro, guardando l’orizzonte, rispose con voce profonda: «Il mare è il mio compagno solitario, e voi siete i suoi ospiti. Non posso permettere che il mio amato oceano inghiotta le vite di coloro che cercano la salvezza.»
Da quel giorno, la storia del vampiro custode del faro si diffuse tra i marinai, e la sua presenza fu accettata come una benedizione piuttosto che una maledizione.
Cassian continuò a vegliare sul faro e sul mare, sapendo di avere una missione importante: condividere la sua solitudine eterna con l’oceano che amava così profondamente.