La Soglia Oscura
Misteri

LA PICCOLA BOTTEGA
di Madame Selene

Rory O’Donoghue era un tecnico specializzato che per più di 30 anni prestò servizio presso la linea ferroviaria di Cork e all’età di 68 anni, ormai in pensione, decise di rilevare una piccola bottega di fotografia nella periferia della cittadina, così da soddisfare la sua grande passione per la fotografia.

O’Donoghue rimise a nuovo il laboratorio, chiuso da anni e deteriorato dall’incuria, e lo riaprì acquisendo in breve tempo una numerosa clientela che iniziò a portare i rullini da sviluppare.

Il mistero cominciò quando, spostando una vecchia e impolverata scatola,  ritrovò un rullino di pellicola Afga… Infatti, c’era ancora diverso materiale dei vecchi proprietari e O’Donoghue se ne stava liberando a poco a poco per valutare se ci fosse qualcosa di utile e riutilizzabile tra le cianfrusaglie.

Sul rullino c’era solo un’etichetta su cui è stampata una data: Luglio 1965. Forse il rullino di una vacanza o di una festa mai sviluppato per qualche ragione. Una volta O’Donoghue aveva sentito di un uomo che aveva portato a sviluppare un rullino e poi era morto; in seguito, la pellicola era stata sviluppata e nelle foto la sua figura era apparsa sbiadita, forse colpa di un’esposizione errata o chissà…

Comunque, incuriosito, O’Donoghue decise di sviluppare la pellicola e così si rese conto che quel rullino conteneva una solo foto in bianco e nero: un banale paesaggio rurale con una grande casa al centro.

La fotografia presentava una stranezza ma O’Donoghue non la notò subito, forse un’impressione fugace di un’anomalia ai margini del campo visivo. Quando ormai stava per chiudere e andare a casa, riguardando quella foto, notò un particolare nella zona estrema a destra e cioè una donna. Vestita di scuro, pensò di averla inizialmente confusa con le ombre degli alberi anche se gli rimase la sensazione che prima non ci fosse.

O’Donoghue portò a casa la foto per regalarla alla moglie per coprire una parete una po’ spoglia, ma una volta a casa si accorse che era cambiata, la donna si era spostata e si muoveva di soppiatto verso la casa… pensò di avere le traveggolee quindi fotografò l’immagine per documentare lo spostamento.

Più tardi la osservò nuovamente: la donna si era ancora spostata, strisciando lungo il muro della casa. Ma non finì lì, poichè la donna si spostò ancora, entrando nella casa dalla finestra. O’Donoghue documentò tutto scattando con la sua macchina fotografica ma non riusciva a credere quel che stava osservando, le foto erano però prove tangibili che escluisero fenomeni allucinatori.

Passò ancora qualche ora e la donna sembrò uscire dalla casa con in mano un voluminoso fagotto: un bambino! L’ultima, terribile fotografia documentò l’allontanamento dalla casa della donna con l’infante.

La foto originale rimase appesa per lungo tempo nel salotto di casa O’Donoghue e l’uomo, morto di infarto nel 2004, confidò a pochi amici e familiari ciò che vide effettivamente quella notte.

La storia però non termina qui perché, dopo la morte del fotografo, il nipote di Rory si trovava in viaggio nel nord dell’Irlanda è notò durante una passeggiata nei boschi un edificio che aveva già visto da qualche parte… Era la strana casa che osservava in casa del nonno defunto e che tante volte lo aveva reso inquieto senza una vera ragione.
Il giovane non sapeva nulla della storia sopra raccontata ma decise di capire a chi appartenesse e il motivo per cui una sua fotografia era stata messa nel salotto del nonno. Indagò presso gli archivi locali e scoprì che la casa era appartenuta alla famiglia Branderville, il cui ultimo discendente scomparve misteriosamente ancora in fasce in una notte del 1912. Poco dopo, la madre del bambino si suicidò e il padre uscì di senno, vivendo nel cottage in completo isolamento.