
La Festa di Santa Valeria: l’evento che unisce i seregnesi
Il 28 aprile non è solo una data sul calendario per chi vive a Seregno.
È il giorno in cui la città si raccoglie per celebrare la sua identità, il percorso e, soprattutto, la devozione alla Madonna di Santa Valeria, patrona amata e venerata.
La Festa Patronale porta con sé un’atmosfera unica: le strade si riempiono di sorrisi, colori e profumi, tra bancarelle, giostre e momenti di raccoglimento religioso.
Anche quando la pioggia fa capolino, nulla scalfisce il sentimento profondo che lega Seregno alla sua santa e alla Madonna.
Ma dietro la gioia della celebrazione si nasconde una storia di fede e sacrificio.
Santa Valeria visse nel III secolo d.C., appartenente alla prestigiosa famiglia dei Valerii di Milano.
Donna dal carattere forte e passionale, fu inizialmente riluttante ad abbracciare il cristianesimo, ma una volta convertita, divenne una fervente sostenitrice della fede, al fianco del marito Vitale.
Quest’ultimo pagò con la vita il suo sostegno ai cristiani, ucciso a Ravenna per non aver rinnegato la propria fede.
Valeria, nel tentativo di recuperare le spoglie del marito, trovò a sua volta la morte per mano di idolatri che volevano costringerla a rinnegare il suo credo.
Senza esitazione, preferì il martirio a una vita senza fede, dando vita a una testimonianza indimenticabile.
Anche i loro figli, Gervasio e Protasio, seguirono il destino dei genitori, diventando martiri della fede.
Il Santuario della Madonna di Santa Valeria, ancora oggi punto di riferimento spirituale per la Brianza, ha radici antiche.
La costruzione del primo oratorio di Santa Valeria è del 1400.
Qui, sul muro dell’ edificio, l’effigie della Madonna di Santa Valeria iniziò la sua opera di bene, concedendo “grazie” alla comunità.
Nel 1614, la generosità di Donna Maddalena Landriana, permise la celebrazione della Santa Messa ogni giorno, da Pasqua e San Martino. Questo mantenne vivo l’amore dei seregnesi per l’oratorio.
La carestia, prima, e poi la peste del 1630 ne rallentarono gli interventi.
Nel 1650 fu demolito e ricostruito.
Nel tempo, il culto per la Madonna e la martire Valeria si fusero, rappresentando il Santuario della Madonna di Santa Valeria.
L’attuale santuario, progettato dall’ingegnere Spirito Chiappetta, fu realizzato tra il 1923 e il 1930, con uno stile gotico-lombardo e magnifici affreschi di Angelo Sesti.
In Santuario sono conservati 498 ex voto composti da 205 cuori e medaglie,
108 iscrizioni votive su mattonelle in marmo, 60 ricami riportanti la scritta “per grazia ricevuta”,
18 immagini sacre, 9 fotografie e 98 tavolette dipinte.
Queste ultime sono le più interessanti della collezione,
datate dalla seconda metà del 1600 fino a oggi a opera di artisti locali,
rappresentano al meglio la gratitudine dei malati, graziati dalla fede nella Madonna di Santa Valeria.
Nel 1944, in piena guerra, Monsignor Enrico Ratti fece un voto alla Madonna:
se Seregno fosse stata risparmiata dai bombardamenti, l’avrebbe incoronata.
E così avvenne.
Nel 1946, il Cardinale Schuster pose solennemente le corone sulla Madonna e sul Bambino Gesù, in un momento di grande commozione per la comunità.
Da allora, ogni anno il santuario accoglie fedeli da tutta la Brianza, custode di una tradizione che è molto più di una festa: è memoria, devozione e identità.
Bibliografia:
Ezio Mariani, Storia di Seregno, Seregno, 1963
Carlo Travaglino – Vittorio Sironi, Il Santuario della Madonna di Santa Valeria in Seregno Tipografia Ventura, Seregno, 1982
