Il portale dimenticato

L’antica chiesa della “Rotonda della Besanadi Milano conserva tracce esoteriche legate al culto dei morti.
Fu edificata nel 1695, su progetto dell’architetto Attilio Arrigoni, e consacrata nel 1700 alla figura di San Michele Arcangelo, considerato anche il pesatore delle anime defunte e medico celeste perché invocato dai malati terminali. Il significato attribuito all’Arcangelo è confermato dalla storia. Per secoli, infatti, la chiesa accolse malati e diede sepoltura al suo interno. Dal 1858, l’Ospedale Maggiore lo utilizzò per gestire i malati cronici e quelli colpiti da malattie infettive fino al 1940, quando divenne la lavanderia dello stesso Ospedale.


Fin qui, nulla di strano. Ma recenti studi condotti sulla chiesa hanno rivelato che è inclinata verso ovest, con un valore di 356 gradi, quattro di scarto rispetto al nord. Il dato si evince osservandone la planimetria oppure sorvolando l’edificio dall’alto con l’aiuto di una bussola.

Considerando il cielo alla data di edificazione, l’inclinazione della chiesa nel 1695 la portava ad allinearsi con due stelle. A nord con la stella Capella, appartenente alla costellazione dell’Auriga e a sud con Antares, la stella più importante dello Scorpione. Durante l’inverno, il tramite fra il mondo dei vivi e quello dei morti era affidato alla Dea, poi rappresentata dalla Madonna. La stella Capella fungeva da guida puntando al sud per il giudizio dell’anima e poi spingendo il defunto verso nord, dove ha origine la vita.
D’estate, invece, il compito di traghettare le anime nell’aldilà era assegnato alle stelle dello Scorpione, le cui chele ricordano i piatti di una bilancia. La stessa bilancia che ricorre anche per indicare San Michele.
La metafora spiega che le anime volano a sud per essere giudicate, ma dovranno poi rinascere rigenerandosi dalle stelle circumpolari e ricominciare un nuovo ciclo vitale dopo essere transitate nelle viscere della Terra per purificarsi. Nonostante si tratti di un simbolismo criptico, trova ampio riscontro in grandi necropoli, ad esempio in quella di Saqqara, in Egitto.

Si tratta di una casualità? Di un errore commesso dal preciso architetto Arrigoni?
E’ l’umanità a doversi piegare all’arida scienza dei dati materiali oppure il contrario?
In realtà non credo esista contrasto. Noi siamo composti della stessa materia delle stelle e alle stelle in un modo o nell’altro cerchiamo di tornare. E’ questo che il passato ci indica.

Oggi la chiesa ospita al suo interno il Museo Muba, destinato al gioco dei più piccoli, e una caffetteria. Sotto il moderno pavimento, però, ancora riposano i resti delle anime che hanno potuto attraversare indisturbate per secoli questo portale ormai dimenticato.

Bibliografia: Milano Esoterica di G. Padovan e I. E. Ferrario