Gabriele D’Annunzio

fotografia dell’autrice

La vita è un dedalo di strade sconosciute che ci portano a compiere scelte. Alcune più inconsapevoli di altre. Percorrendo una di queste vie ho visitato “Il Vittoriale degli Italiani”.

fotografia dell’autrice

Premetto di non essere mai stata una fan di Gabriele D’Annunzio. Condizionata anche dai testi scolastici che agli occhi di un’adolescente bigotta lo dipingevano soltanto come un satiro, a lui preferivo Leopardi, più introspettivo e solitario.

Oggi, alle soglie dei 50 anni e liberata da tante inibizioni, mi sono dovuta ricredere visitando i luoghi che lo celebrano imperituro.

La sua personalità poliedrica e all’avanguardia ha annunciato la nascita dell’Età moderna, dando anche nome e vita a figure professionali che esistono ancora oggi: l’influencer e il dog sitter. Credo sia questo ad avermi colpito nell’età matura. Al di là della sua capacità scrittoria e dei suoi versi, il carattere dannunziano risulta ancora attuale, spendibile  con successo. Si amava e credeva nel suo lavoro a tal punto da renderlo immortale. Quanti di noi possono dirlo oggi?

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La visita guidata alla sua casa, la “Prioria”, raccoglie oltre ai suoi oggetti anche la sua essenza. Cosmopolita, istrionico, caotico, manipolatore, personalità stravagante ma anche difficile da sostenere per chi gli stava accanto. Ecco, questi gli aggettivi che mi affastellano la mente mentre seguo la guida che ci accompagna nella visita. Il gruppo è composto da dieci persone. Non si possono fare foto all’interno della sua dimora e questo permette di concentrare l’attenzione sugli oggetti e le parole della guida.

Appena entrati nell’edificio, la guida ci raduna nell’angusto ingresso , mostrandoci due porte. A sinistra, vi entravano gli amici di D’Annunzio. Per loro l’attesa era breve.

A destra, invece, solevano aspettarlo coloro che non erano considerati amici. Conoscenti, uomini politici anche influenti dovettero attendere ore per essere ricevuti. Volete un esempio? La guida ci racconta che Mussolini lo aspettò per ben due ore prima di poter conferire con D’Annunzio.

 

Il bagno in ceramica “Standard” di colore blu è spettacolare. E un vero plus per i suoi tempi. Mentre gli altri non avevano acqua corrente e il bagno in casa, lui ne era provvisto. Viveva ben al di sopra delle sue possibilità, pur ricevendo un lauto compenso per i suoi lavori e per l’invalidità di cui godeva.

 

Salendo i tre gradini che portano all’ingresso dello studio si leggono le parole “Hoc opus hic labor est” (qui è l’opera, qui la fatica) poi occorre inchinarsi per non sbattere la testa contro l’architrave.  Solo D’Annunzio poteva non farlo. Alto un metro e cinquantotto, vi passava senza problemi anche se mentiva dichiarando di essere un metro e sessantatre. Inchinandomi anch’io insieme al gruppo di visitatori, ho sentito la sua risata riecheggiare nella stanza. Questa impressione pervade ogni locale della “Prioria” dove D’Annunzio visse i suoi ultimi anni.

Visitando l’officina”, l’unico locale che gode di luce naturale, è posizionata una bottiglietta di acqua minerale con la scritta: ”Edizione limitata per Gabriele d’Annunzio”.

Sulla scrivania dello studio, i suoi occhiali appoggiati imprimono suggestione agli occhi del visitatore. Sembra quasi che il poeta abbia lasciato la stanza da poco e stia per tornare a riprendere il lavoro interrotto.

Dello scrittore, la guida ci ricorda che ha inventato i neologismi veivolo, tramezzino e, a scopo pubblicitario, i marchi “Oro Saiwa” e “Amaro Montenegro”.

Dallo studio, la vista sul parco e sul lago è spettacolare persino guardandola attraverso i vetri sporchi.

Il parco e la bellezza struggente del lago donano ristoro e pace, qui a Gardone Riviera. Il piccolo paese, pacifico e ordinato, è una perla sulla quale ancora aleggia lo spirito di Gabriele D’Annunzio.

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Felice Halloween

Il 31 ottobre si avvicina rapidamente, la festa si colora di arancione con l’autunno che spruzza allegria ovunque. E per gli amanti dei gatti, come me, scatta anche la “febbre fantasma”. Ebbene sì, ogni Halloween la probabilità di vedere qualcosa di inspiegabile raddoppia. L’aria si tinge di mistero e puoi finirci dentro senza fatica, specie se abiti con un gatto. Il felino, infatti, ha dalla sua la natura, l’istinto e l’indole che lo portano a individuare le situazioni a rischio paranormale, il coraggio per affrontarle o perlomeno per condividerle con il suo branco- famiglia. Il suo passato è ricco di storia, basti pensare agli Egizi che lo adoravano. I Greci e i Romani lo amavano e ancora oggi è uno degli animali più terapeutici che io conosca.
E se poi la gatta che abita con voi è un felino dai lineamenti delicati, vivace e ha il manto nero come la notte, oltre all’agitazione per l’insolito che sta per arrivare, si aggiunge l’ansia che durante la maledetta ricorrenza non le accada nulla di male.
Allora, che fare?
Ecco tre regole da ricordare per trascorrere un felice Halloween con la vostra gatta nera:
• Tenetela in casa: sì, lo so che possa essere difficile, obbligare una gatta non è mai una buona idea, ma potete convincerla. Come? Tutti i gatti sono compulsivi, dovrete solo individuare dove focalizzare la sua attenzione, distraendola cosi dalla voglia di esplorare il mondo esterno per pochi giorni, finché Halloween sarà solo un ricordo (consigliabile fino al 3 novembre);

• Assecondate le sue reazioni: potete credere o meno al paranormale, ma se la vostra gatta si comporta stranamente, prestatele attenzione. Una gatta non mente mai, può essere monella e capricciosa, ma se vi segnala qualcosa che avverte ha sicuramente ragione;

• Non dimostrate ansia: qualunque cosa vi stia succedendo in casa, fosse anche vedere riflessa nello specchio l’immagine di Freddy Krueger, non urlate. Trattenete il fiato, ingoiatelo se occorre, ma non spaventate mai la vostra gatta! Primo perché non è mai bello terrorizzare il prossimo e poi perché le reazioni di un felino sottoposto a dosi massicce di ansia non sono mai prevedibili.
Sebbene i gatti maschi siano diversi dalle femmine, per quanto riguarda Halloween le regole sono le stesse.
Detto questo, non mi resta che augurarvi un felice e miagolante Halloween!

p.s. poi mi fate sapere come vi è andata? 🙂

Lullaby

Titolo: Lullaby

Autore: Monica Porta

Editore: UltimaBooks

ISBN: 9786050376456

Prezzo: 0,99 euro

Pagine: Ebook

 

Il primo episodio della nuova saga Para-Romantic. Accompagnate Anna nelle sue indagini soprannaturali.

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