Il fenomeno degli autostoppisti fantasma è diffuso in tutto il mondo, con caratteristiche simili anche se ogni leggenda ha ovviamente una storia a sè che la rende unica.
A beneficio di tutti, l’esperienza prevede di incontrare una persona, apparentemente in difficoltà e che necessita di un passaggio lungo una strada poco battuta. Salita a bordo, l’interazione col guidatore è molto limitata o addirittura inesistente. Percorso un tratto, l’autostoppista scompare. In alcuni casi, in seguito a fortuite informazioni o avvenimenti, il testimone apprende che il passeggero è morto da tempo e quindi ha ospitato all’interno del suo veicolo un vero e proprio fantasma!
Una vicenda diffusa è quella riguardante ‘Resurrection Mary’ che peraltro rispetta molti degli ‘stilemi’ e dei tratti distintivi tipici di questo tipo di leggenda.
Le apparizioni sono accadute nelle vicinanze del ‘Resurrection Cemetery’ di Justice (Illinois) e sicuramente è tra gli avvenimenti paranormali più famosi dell’area di Chicago (USA). Il nome del cimitero ha dato il nome allo spettro, giocando anche sul fatto che Mary sembri proprio essere ritornata dall’Oltretomba.
Ma ora proviamo ad analizzare il fenomeno, noto a partire dagli anni ’30 del secolo scorso, cercando di evidenziare gli elementi comuni alle varie testimonianze.
Lungo la Archer Avenue, tra la sala da ballo di Willowbrook e appunto il ‘Resurrection Cemetery’, è possible imbattersi in una giovane autostoppista che nelle ore notturne si trova sul ciglio della strada.
La fanciulla, di circa vent’anni, Indossa un abito da sera bianco, forse uno scialle, scarpe da ballo e una piccola borsetta. Sembra proprio una persona reale, con capelli biondi e occhi azzurri. La particolare accuratezza dei dettagli fa supporre una grande attenzione da parte del guidatore nei confronti dell’ospite. Quanti di voi si accorgerebbero del colore degli occhi di un fortuito interlocutore, nel buio di una strada?
Inoltre, a differenza di numerosi altri casi simili, Mary interagisce con chi la fa salire in auto, esprimendo chiaramente dove vuole essere portata e mostrando una certa definizione nei suoi desideri e propositi.
Dopodiché, il copione è abbastanza simile: mentre l’auto si avvicina al ‘Resurrection Cemetery’, la ragazza scompare senza lasciare traccia, mentre il guidatore non riesce a capacitarsi dell’accaduto.
Ma chi potrebbe essere? Il folklore narra che Mary avesse trascorso la serata all’Oh Henry Ballroom, una sala da ballo, insieme al fidanzato. Sulla via del ritorno, però, i due litigarono e lei scese dall’auto per proseguire a piedi lungo l’Archer Avenue. Un’auto la travolse, forse a causa della scarsa illuminazione ma il pirata stradale non si fermò a prestare soccorso. Il corpo esanime fu ritrovato dai genitori, usciti a cercarla in seguito al mancato rientro. Decisero di tumularla nel ‘Resurrection Cemetery’, vestita con un abito bianco e le scarpe da ballo.
Una storia inquietante, indubbiamente, ma esiste qualche riscontro? Questo è quanto riportato dalla leggenda, e sarebbe utile scoprire se sia mai esistita una ragazza di nome Mary, travolta da un auto su quella strada.
Il nome è stato trasmesso negli anni, probabilmente partendo da un evento reale, ma ci sono numerose ‘Mary’ che riposano nel cimitero dove l’autostoppista soprannaturale scompare, come se fosse giunta a destinazione.
Tra le identità più accreditate c’è quella di Mary Bregovy, deceduta per un incidente automobilistico nel 1934, anche se il luogo del decesso fu nel centro del Loop di Chicago (una delle 77 aree comunitarie) e non Archer Road.
Nel 1999, la scrittrice Ursula Bielski indicò come possibile identità della sventurata fanciulla quella di Anna “Marija” Norkus, morta nel 1927 mentre tornava a casa dalla sala da ballo Oh Henry.
Alcuni appassionati di folklore e leggende parlando di almeno una trentina di apparizioni e tra I testimoni si alternano tassisti, lavoratori che stanno tornando a casa, impenitenti nottambuli e frequentatori di locali di ballo.
Tra questi ultimi, nel 1939 un certo Jerry Palus sostenne di aver incontrato una fanciulla al Liberty Grove and Hall at 47th and Mozart (quindi un altro locale e non il Oh Henry Ballroom). Passarono la serata insieme e poi lei chiese di essere accompagnata a casa sua, lungo Archer Road, per poi scomparire nei pressi del cimitero.
Qualche suggerimento per chetare gli animi degli scettici? Molto probabilmente una ragazza di nome Mary è stata investita in quella zona ed è possibile che i genitori abbiano davvero fatto vestire la salma con un abito da ballo, così da onorare la sua memoria gioiosa in un momento così tragico. Tale eccentricità nelle esequie, unita al luogo dell’incidente, può aver fatto presa sull’immaginazione degli abitanti della zona, dando quindi sostanza agli aspetti intrinsechi che caratterizzano le leggende. Infine, la stanchezza per un turno spossante o l’eventuale eccesso alcolico di qualche guidatore hanno alimentato questa storia longeva e molto diffusa.
Oppure Mary è ancora là fuori, sempre pronta per un ultimo ballo e per farsi poi riportare al suo domicilio definitivo.