L’escursionista spettrale

Una delle vette più maestose del complesso montuoso Blue Ridge Mountains (Carolina del Nord – USA) è conosciuta come Grandfather Mountain e sembrerebbe possibile un inconsueto incontro lungo i sentieri che si intrecciano lungo il parco in cui è situato, chiamato appunto Grandfather Mountain State Park.
Le testimonianze sono piuttosto simili e anche decisamente dettagliate, corroborandosi l’una con l’altra.
Verso il tramonto, quando la luce si affievolisce e i visitatori del parco iniziano a lasciare il parco, alcuni raccontano di imbattersi in un uomo anziano, caratterizzato da una barba brizzolata (talvolta bianca), antiquati abiti da escursione, un bastone da passeggio e uno zaino militare, probabilmente di tela, sulle spalle.
Non interagisce con chi incontra e non risponde ai cenni di saluto tipici di chi frequenta la montagna ma si incammina verso l’interno del parco, lungo gli itinerari che portano alle aree più elevate. Già questo è piuttosto anomalo, in quanto è rischioso cercare di raggiungere la fine di un sentiero col sole morente e l’impossibilità di arrivarci prima che diventi notte.
Tutti sono concordi nel dire che, appena vengono sorpassati, il vecchio misterioso sembra svanire nel nulla!
Se non ci fosse la sparizione dell’uomo barbuto e la descrizione comune rilasciata da vari soggetti che lo hanno incrociato in date diverse, la spiegazione più semplice vedrebbe un gitante alla ricerca di un oggetto smarrito nel corso dell’escursione, tornato indietro per recuperarla. Ma la dinamica ripetitiva in giorni differenti e la descrizione pressoché identica sgomberano il campo da questa ipotesi.
Molti sono concordi che, appena sorpassati dal misterioso individuo col passo affrettato, girandosi per osservarlo, prendono atto che non sia più lì. I sentieri sono piuttosto visibili e nell’arco di una manciata di secondi non è possibile raggiungere angoli ciechi.

Ma chi potrebbe essere? Forse davvero un fantasma? Nel corso degli anni si è sviluppato un vero e proprio folklore al riguardo e tra le ipotesi più frequenti abbiamo:
1) Un escursionista che ha perso la vita lungo i sentieri e la sua anima sta ancora vagando in quei luoghi
2) Un profondo amante di quella montagna, ormai defunto, che ha deciso di passare lì il suo Aldilà
3) La personificazione della Grandfather Mountain (di fatto la ‘montagna del nonno’)
La prima è forse la più aderente a una certa fenomenologia parapsicologica, proprio per la mancanza di interazione coi testimoni (come se l’uomo fosse una sequenza di fotogrammi, impressa nello spazio-tempo). L’apparizione suggerisce che l’evento sia avvenuto molto tempo fa (tutti sono concordi nel riferire un abbigliamento non contemporaneo) anche se non è chiaro se la morte sia avvenuta per una caduta in un dirupo, smarrimento e successivo assideramento, malore o altro. La sensazione tramessa è comunque di una persona viva. È possibile che il corpo non sia mai stato ritrovato e, come nelle migliori leggende, il fantasma continua a ripetere un’azione effettuata durante il suo percorso mortale finchè non sarà data degna sepoltura alle sue spoglie.
Non è comunque da escludere allucinazioni serali, magari condizionate da una prima storia raccontata e poi entrata nel patrimonio folkloristico della zona.
Infatti, la manifestazione spettrale (anche se, incontrandola, non sembra tale) avviene al crepuscolo, con le luci non particolarmente definite e, soprattutto, dopo un’escursione durata un giorno. La stanchezza sicuramente può giocare brutti scherzi e, nella narrazione, è inevitabile arricchire con dettagli magari solo uditi da altri.
Se vi capita di trovarvi sulla Grandfather Mountain e vi imbattete in un anziano viandante, seguitelo bene con lo sguardo. Potrebbe sorprendervi.