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L’istante prima di salire
Di quei minuti che mancano all’arrivo rammento tutto dalla banchina della stazione fisso il pietrisco immobile davanti a me dietro la curva, il treno l’istante prima di salire annuncia già il cartello luminoso è allora che succede tace l’intorno, persino il tempo i sassi fondono come uno schermo acceso sui binari vedo un barlume intero della giornata che accadrà o forse sono soltanto io a muovermi volo di me stessa.
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Tredici
Tredici sono gli anni trascorsi amata Keyra noi sempre insieme nel silenzio di gesti misurati e schivi dentro l’emozione ogni tuo sguardo da lassù adesso è grandine e riparo alle mie pene nessun confine ormai frena la strada del grande carapace che portavi ancora e sempre come un tempo rivedo linee e percorso nulla separa dall’amore nemmeno il lutto che ora indosso in tuo ricordo
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L’autunno parla adesso
L’autunno parla adesso dentro la storia delle foglie i sogni calmano le notti non c’è dolore solo il sereno volgere del tempo è la conquista vive l’età matura della terra
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Sotto il cielo delle nuvole
Bacio settembre sotto il cielo delle nuvole l’autunno è qui ma cerca il tempo per fiorire sarà stupore negli occhi muti dei passanti istante caldo e intanto muore nell’uva dolce l’ultimo sole
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La tua distanza in fondo alla mia strada
Mi piace l’idea è solo un punto in lontananza la tua distanza in fondo alla mia strada parla dei buchi cavi nelle grotte del mare intenso che l’annulla ripida di passi accovacciati a sviare l’ovvio il triste canto l’alterno battito di ali appese Testo pubblicato nell’Antologia del Premio di Poesia – Città di Monza 2012
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Movieland Park
Non amo i parchi a tema perché stordiscono il pensiero il finto ha un sapore acido che mi raggrinza i sensi toglie il lucido dovunque copre le cose senza rattoppi lasciandomi priva di ricordi con solo due eccezioni libri e film che di emozioni senza tempo danno le ore movieland le ha l’adrenalina stilla energia sveglia il sogno e mi soddisfa vivo l’assurdo senza rimorsi dentro i passi anche quando lo abbandono