Di quei minuti che mancano all’arrivo
rammento tutto
dalla banchina della stazione
fisso il pietrisco immobile davanti a me
dietro la curva, il treno
l’istante prima di salire
annuncia già il cartello luminoso
è allora che succede
tace l’intorno, persino il tempo
i sassi fondono come uno schermo acceso sui binari
vedo un barlume intero della giornata che accadrà
o forse sono soltanto io a muovermi volo di me stessa.
poesia
Tredici
Tredici sono gli anni trascorsi
amata Keyra
noi sempre insieme nel silenzio
di gesti misurati e schivi
dentro l’emozione
ogni tuo sguardo da lassù adesso
è grandine e riparo alle mie pene
nessun confine ormai frena la strada
del grande carapace che portavi
ancora e sempre come un tempo
rivedo linee e percorso
nulla separa dall’amore
nemmeno il lutto
che ora indosso in tuo ricordo
L’autunno parla adesso
L’autunno parla adesso
dentro la storia delle foglie
i sogni calmano le notti
non c’è dolore
solo il sereno volgere del tempo
è la conquista
vive l’età matura della terra
Sotto il cielo delle nuvole
La tua distanza in fondo alla mia strada
Mi piace l’idea
è solo un punto in lontananza
la tua distanza in fondo alla mia strada
parla dei buchi cavi nelle grotte
del mare intenso che l’annulla
ripida di passi accovacciati
a sviare l’ovvio
il triste canto
l’alterno battito di ali appese
Testo pubblicato nell’Antologia del Premio di Poesia – Città di Monza 2012
Movieland Park
Non amo i parchi a tema
perché stordiscono il pensiero
il finto ha un sapore acido
che mi raggrinza i sensi
toglie il lucido dovunque
copre le cose senza rattoppi
lasciandomi priva di ricordi
con solo due eccezioni
libri e film
che di emozioni senza tempo
danno le ore
movieland le ha
l’adrenalina stilla energia
sveglia il sogno
e mi soddisfa
vivo l’assurdo senza rimorsi
dentro i passi
anche quando lo abbandono