Di Corvi e di Ombre – di Gabriele Luzzini – Recensione a cura della Redazione
Un libro… In cui le parti sono due. O forse tre. Dovremmo chiederlo direttamente ai corvi e alle ombre che albergano al suo interno.
Quarantasei racconti, alcuni composti da una manciata di parole, altri che si dipanano su strutture più articolate e complesse, per avvilupare il lettore nell’inestricabile trama dell’insolito.
Eventi del quotidiano si mescolano al paranormale ma anche alle zone di tenebra che inevitabilmente portiamo con noi, nonostante cerchiamo di ignorarle.
Non è possibile anticipare quel che troverete, poiché il campionario proposto è talmente proteiforme e sfaccettato che qualche ‘mostro’, qualche prodigio, potrebbe risentirsene per essere stato omesso.
Ma potrete conoscerli tutti, trovandoli talvolta addirittura gradevoli e affabili.Non fidatevi! Vengono dal regno buio dell’immaginazione, dalle cappe sdrucite dal folklore o dalla cronaca nera la cui lettura ci serra l’animo.
La prima parte, I CORVI, narra infatti di eventi che potrebbero accadere, senza scomodare spiriti inquieti o maledizioni che non si possono sciogliere. Non c’è alcuna ‘straordinarietà’ nel loro orrore. Solo un pugno alla bocca dello stomaco per togliere il fiato. Sono racconti che traggono la loro forza da chi ha smarrito la propria umanità. O che forse non l’ha mai avuta.
La seconda parte, LE OMBRE, mette al centro della narrazione il soprannaturale, ciò che sfugge alla scienza convenzionale o che semplicemente è inesplicabile. Le ombre si materializzano cibandosi di brividi e terrore. Sensazioni, percezioni, incubi e leggende che emergono dalle righe dei racconti, facendo leva su impalpabili inquietudini.