PICO RAMA: MUSICISTA, CANTAUTORE E SCIAMANO
(Intervista raccolta da Gabriele Luzzini)
(Intervista raccolta da Gabriele Luzzini)
Pico Rama è un musicista, cantautore e sciamano del ventunesimo secolo.
Lo incontriamo per parlare di misticismo, delle sue canzoni e dei tre album che le contengono:‘Locura’ (l’ultimo), il secchio e il mare e ‘La danza della Realtà’.
1. ‘Locura’, titolo del tuo ultimo album, nell’idioma ispanico significa follia. All’interno troviamo ‘Loco’ (il cui testo e video meriterebbero un’intervista a parte) e un tributo a Gaber con ‘Dall’Altra Parte Del Cancello’. Il tema della pazzia è indubbiamente presente, ma anziché come la furia distruttrice delle Erinni sembra una Follia creativa/creatrice e in un certo qual modo assimilabile a quella presentata da Erasmo da Rotterdam. Quasi la capacità di vedere oltre rassicuranti dogmi. Quanto ti è servito un approccio simile nel tuo Cammino?
Fino a pochi anni fa la mia paura più grande era proprio impazzire. Cioè perdere il controllo del rassicurante castello intellettuale in cui mi ero rifugiato… Però già avevo intuito che “la mente mente”: nessuna comprensione intellettuale può davvero cambiare la percezione della realtà. In questo senso mi è stato molto utile un approccio alla vita di ispirazione surrealista, attraverso cui ho sviluppato sempre più fiducia nell’inconscio. Dunque, a furia di elogiare ed invocare la follia sicché aprisse uno spazio tra le mie sovrastrutture, a un certo punto finalmente sono impazzito sul serio: in seguito all’esplosione di una memoria ancestrale che ho ricevuto nella selva amazzonica ho iniziato a parlare di me stesso in terza persona, dissociandomi completamente da “Pico” e iniziando a vederlo dall’esterno. Dopo qualche giorno sono “rinsavito” e ho iniziato un lungo processo di integrazione di questa preziosissima esperienza.
Non so se esista un confine tra follia e santità: ho sempre pensato che certi bizzarri soggetti che parlano da soli per strada stiano in effetti vedendo qualcosa che altri non vedono, grazie al fatto che hanno perso il controllo. Beati loro!
Anche maghi e sciamani “vedono cose”, come i pazzi. Probabilmente la maggior parte dei casi psichiatrici sono semplicemente persone nelle quali si è sbloccato un potere che non sono stati in grado di gestire.
2. I tuoi album sembrano tracciare un percorso di ricerca ben preciso, affondando solide radici nello Sciamanesimo e nel Misticismo, rappresentando con musica e parole il sentiero che hai intrapreso. Vuoi raccontarci quando tutto è iniziato, se c’è stato un evento scatenante e quale potrebbe essere la prossima ‘Tappa’ di Consapevolezza?
Tutto è iniziato da bambino, durante le esperienze estatiche di cui godevo nella natura selvaggia. Poi mi sono “ripreso in mano” intorno ai 18 anni attraverso un superficiale studio delle religioni e della psicologia umana: ancora stavo strutturando una personalità, uno sfavillante ego spirituale. Molto di me è cambiato quando ho conosciuto l’Ayahuasca, medicina sciamanica sudamericana che per qualche anno mi ha efficacemente accompagnato nell’infinito percorso dell’autoconoscenza, distruggendo molte delle mie convinzioni e aiutandomi a comprendere che tutto il Potere di guarigione è sempre stato dentro di me. Ora come ora provo uno scarsissimo interesse davanti agli aspetti teorici di spiritualità e affini, e resto piuttosto ben concentrato sulla pratica del mio processo alchemico. La prossima tappa, ciò che mi richiedo, è di passare all’azione, uscire dalla gestazione.
3. La tua canzone ‘Alla corte del Pazzo’ presente sul 2° album ‘Il Secchio e il mare’ è pregna di simbologia e di enigmi legati ad un Risveglio spirituale (anche il video suggerisce questo con significativi meccanismi visivi e la presenza del gong). Mi è venuta in mente anche la Frequenza di Schumann (quella di risonanza della Terra) e le connessioni con tutti gli Esseri viventi. Pensi che tale Risveglio dell’Umanità sia un percorso inevitabile destinato in diversa misura a tutti oppure debba essere necessariamente un Atto di Volontà?
Seguendo un’ottica evolutiva, credo che tutti siano destinati al Risveglio. Di incarnazione in incarnazione la Vita ci rende sempre più coscienti. Chi “non sa”, nella mente umana in cui è identificato, di stare compiendo un lavoro su di sé, riceve informazioni sempre più destabilizzanti dalle manifestazioni della Vita stessa, spesso creandosi eventi dolorosi come lutti, separazioni, incidenti, etc. Pare che alcuni, in seguito a esperienze del genere, ottengano un risvegliante slittamento dell’identificazione, anche se non si erano mai interessate di Alchimia, meditazione o altri giochini. Altri, la maggior parte, continuano a regalarsi le stesse batoste più e più volte fin quando riescono finalmente a costringersi a comprendere, magari sul letto di morte. Detto ciò, l’Atto di Volontà di cui parli ha come obiettivo il velocizzare il processo evolutivo: di fatto nell’attuale incarnazione qualcuno si illumina e qualcun altro no, e non credo che le percentuali siano le stesse tra maghi e babbani.
4. Vorresti proporre Tre libri e tre album che ti hanno formato o di cui comunque consigli la lettura/ascolto?
Due libri:
“Il libro di Draco Daatson” di Salvatore Brizzi
“Metagenealogia” di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa
E una graphic novel:
“La folle del Sacro Cuore” di Alejandro Jodorowsky e Moebius
Tre artisti colombiani di musica medicina (non ha senso segnalarne gli album perché qui da noi non si trovano, ma potete trovare il loro materiale su YouTube):
Ukumary musica con corazÖn
Darwin Grajales
Kirtan Reggae
5. Il titolo del tuo primo album, ‘La danza della realtà’ rimanda al romanzo di Alejandro Jodorowsky. Vuoi raccontare qualche gesto Psicomagico compiuto?
Guarda, stavo per elencarti entusiasticamente una serie di splendide follie, ma mi costringo a fermarmi. Molti dovrebbero imparare a parlare di più, io al contrario debbo compiere uno sforzo sovrumano per trattenere alcune cose dentro di me, affinché diano il massimo in termini di combustione!
Ma ne approfitto per consigliare tutta l’opera del buon Jodo ai tuoi lettori, libri, film e fumetti, che fruiscano della sua efficacia artistica e terapeutica. Per me resta innanzitutto la più grande ispirazione professionale che questo mondo mi abbia donato!
6. ‘L’Idea di Mortalità’ presente su ‘Locura’ sembra riconciliare il concetto di Morte con noi stessi e ho notato che ci sono alcuni punti di contatto con gli studi della dottoressa Elisabeth Kübler-Ross. Quindi l’accettazione della Fine è intesa come una Trasformazione?
Sì, in un certo senso la morte non esiste, è solo un passaggio; in un altro senso però esiste eccome: una missione comune a tutte le culture spirituali consiste nell’aiutare l’uomo a imparare a morire. Accettando completamente la morte possiamo accogliere realmente la Vita!
7. ‘Locura’ è stato prodotto a 432 Hz come l’accordatura aurea, così da stimolare positivamente le onde Alfa ed equilibrare i due emisferi cerebrali. Non ci sono controindicazioni per ‘stare bene’, giusto?
Non ci sono controindicazioni – che io sappia – per l’ascolto della musica a 432 Hz: molti dicono che invece è la musica a 440 Hz (praticamente tutto ciò che abbiamo sempre ascoltato) ad essere dannosa.
Estendendo la tua domanda al lavoro su di sé: suppongo che teoricamente si possa evolvere in un processo di pura Albedo, cioè godendo quotidianamente dell’amore e della bellezza dell’universo; personalmente però non ho ancora conosciuto nessun “risvegliato” che abbia saltato la Nigredo, la discesa nel suo inferno personale e la trasformazione dei suoi lati oscuri.
8. La scelta delle parole nelle tue canzoni è fondamentale poiché non sono storie, bensì emozioni. Nel tuo processo creativo vengono prima i testi oppure la musica?
Grazie di cuore per aver parlato di emozioni, temo sempre – al contrario – che le mie canzoni vengano fagocitate dai miei intellettualismi! Di norma scrivo contemporaneamente testi e musica, ma dipende dal brano: mi capita anche di accendermi attraverso un’idea musicale, o al contrario di iniziare a scrivere con un intento comunicativo ben preciso.
9. Abbiamo idealmente ‘evocato’ Jodorowsky poco fa ed è inevitabile associarlo alla lettura dei Tarocchi e alla disciplina della Tarotologia. In quale Lama dei 22 arcani maggiori ti riconosci?
In questo momento mi specchio nel quattordicesimo arcano, La Temperanza! Ma domani sarò altrove, al Diavolo (XV) suppongo. Dobbiamo attraversare più e più volte tutti i passaggi del nostro ciclo di processi, che in realtà è una spirale.
10. Ed ecco la domanda finale, proprio perché siamo su ‘La Soglia Oscura’… Sei mai stato testimone di un evento di natura paranormale o, quantomeno, al quale hai attribuito elementi insoliti?
Ogni giorno sono testimone della magia dell’esistenza, cioè del mio potere di creazione della realtà, che quasi sempre esercito inconsapevolmente! Di continuo mi stupisco a tal punto che trovo insensato dividere il normale dal paranormale, quando tutto quanto è così assurdo e così perfetto. Dunque credo che tutto esista (spiriti, alieni, fantasmi, angeli, demoni, dei, fate e folletti…), ma spesso mi è più utile vedere che nulla esiste davvero (passanti, supermercati, politici, santi, semafori, amici, nemici, guerre e torture…). Tutto ciò che vediamo è sempre e soltanto lo specchio della nostra interiorità, che si manifesti sotto la forma di un rapimento alieno o di un automobilista inferocito.
Dopo questa premessa, che mi pareva necessaria, posso dirti che me ne succedono di ogni! Ho visto i miei UFO, ho avuto contatti con qualche buffa entità, con spettri umani e soprattutto con i moltissimi spiritelli che abitano la materia. Ho avuto varie esperienze energetiche, anche estreme, e mi è capitato di conoscere esseri umani che hanno sviluppato il loro potere in forme impressionanti. Ma nessuna di queste esperienze è vagamente paragonabile per intensità ai momenti in cui ho semplicemente aperto gli occhi abbastanza da vedere che tutto è perfetto, nella suprema bellezza dell’Amore Incondizionato che è sostanza di questo universo.
Per conoscere meglio Pico Rama, vista il suo sito cliccando
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