LA FISICA E IL PARANORMALE * 2° parte
(Intervista raccolta da Gabriele Luzzini)
Importante: questa è la 2° parte dell’intervista.
Essendoci connessioni con precedenti affermazioni,
per la completa comprensione è richiesta la lettura
della prima parte dell’intervista.
Fantasmi, Universi paralleli, altre dimensioni, anti-materia … Quante volte ne abbiamo sentito parlare in piacevoli racconti di pseudoscienza. Eppure non è solo abile fiction. Forse c’è qualcosa di più. Proviamo a parlarne con la D.ssa Valia Allori, PhD in fisica e in filosofia, attualmente Assistant Professor alla Northern Illinois University.
6-Lev Vaidman ci parla di quantum computing, interaction free measurement, teleportation. Dunque il teletrasporto esiste?
Che bello se fosse vero, eh? Viaggiare a grandi distanze senza fatica, istantaneamente… che meraviglia! In realtà io ci andrai cauta: non è oro tutto quello che luccica…
Vediamo prima di tutto cose si intende per teletrasporto. Quando se ne parla spesso si ha in mente quello di Star Trek, in cui il Capitano Kirk andava in giro tramite un aggeggio che lo “vaporizzava” sull’astronave e lo “ricostruiva” da un’altra parte, tipicamente la superficie di un pianeta che doveva esplorare. E con questo si intende davvero che il Capitano Kirk, proprio lui, è andato sul pianeta, non un suo clone.
La domanda è quindi: è questo il teletrasporto di cui la fisica parla? Risposta: Si e no. No nel senso che in fisica si parla esplicitamente di ricostruire esattamente una copia di un “sistema” fisico (“sistema” è la parola che spesso i fisici usano quando non son ben sicuri di quello di cui parlano). Praticamente, supponiamo io abbia qui con me tre particelle di caratteristiche x e y: siano esse ad esempio la loro massa e la loro carica. Il “teletrasporto quantistico” è un affare che registra x e y (per esempio, misurando le masse in unità arbitrarie, si ha che la prima particella ha massa 1 e carica positiva, la seconda ha massa 0,7 e carica negativa, e la terza ha massa 100 e carica positiva). Fatto ciò, queste informazioni vengono comunicate dove si vuole che il sistema sia “teletrasportato”, per esempio nel tuo laboratorio. Ivi quindi troviamo un ulteriore macchinario che si occupa di costruire un altro sistema con delle particelle (delle ALTRE) con le stesse x e y di quelle originali. In altre parole, nel tuo laboratorio il marchingegno prenderà tre particelle, una di massa 1 e carica positiva, una seconda di massa 0,7 e carica negativa, e una terza di massa 100 e carica positiva, e le metterà insieme.
Questo è quello che succede. E a me, più che teletrasporto del sistema originale, mi sembra la creazione di una copia, di un clone, dell’originale. Niente di cui essere minimamente eccitati. Stabilito questo, faremmo meglio a riflettere sulle similitudini con il teletrasporto di Star Trek: noi non pensiamo che il Kirk “teletrasportato” sia una copia del Kirk originale perché l’originale è stato “vaporizzato”, ma perché dovrebbe fare differenza se l’originale viene distrutto o meno? Che l’originale sia vaporizzato o meno non dovrebbe influenzare i nostri giudizi su chi sia Kirk (quello vero!). La situazione analoga al sistema teletrasportato è la seguente: le caratteristiche di Kirk vengono semplicemente registrate, ma lui (l’originale) non viene distrutto, e una sua copia viene ricostruita sul pianeta. Quindi, dov’è il Capitano Kirk? Siamo ritornati al problema dell’identità personale. A me sembra ovvio che il capitano è quello sulla nave, l’altro è un clone. Mi ricordo se non sbaglio un episodio della “Next Generation” in cui c’era stato un malfunzionamento al teletrasporto e Ryker veniva duplicato ma l’originale non veniva “vaporizzato”. Ebbene, prima di quell’episodio, una delle mia ambizioni più grandi nella vita era quella di costruire il teletrasporto. Dopo quell’episodio invece anche se lo costruissi, in un teletrasporto non ci entrerei mai! Infatti se il teletrasporto sull’Enterprise semplicemente immagazzina informazioni riguardo al corpo di Kirk (o Ryker, o di chiunque ci entri dentro), distrugge il corpo, spedisce le informazioni dove il corpo deve essere ricostruito, e lo riforma da un’altra parte, allora quello che il teletrasporto fa è semplicemente uccidere Kirk e crearne un clone! (Chiaramente, quello che ho detto è strettamente vero se si pensa che Kirk sia essenzialmente il suo corpo, o parte di esso. Ma anche se si pensa che Kirk sia essenzialmente la sua mente, cosa garantisce che la mente non venga distrutta col corpo? E se anche non lo fosse, perché dovrebbe essere trasportata dove il teletrasporto dice?)
Quindi: sfortunatamente, anche se la fisica permettesse il teletrasporto, se uno non ha istinti suicidi dovrebbe scegliere altri modi per viaggiare…
7- C’è la possibilità di un collegamento tra i Molti Mondi? Un “gendaken experimenten” (esperimento mentale) sarebbe in grado di riunire mondi differenti?
Lo so che vorresti una risposta diversa ma no, non vedo come si possa accedere agli altri mondi con le teorie che si hanno attualmente. Questo naturalmente non preclude che il futuro non ci riservi sorprese… ma oggi come oggi non sembra esserci nessuna indicazione che la “prossima” teoria sia di questo tipo.
8- Tom Stoppard, nella sua commedia “Hapgood” parla di particelle ed antiparticelle in questi termini:”Quando una particella viene a contatto con un’antiparticella, si annichilano l’un l’altra, trasformandosi in un’esplosione di energia”.
Ma se incontrassimo il nostro “corrispettivo” di un universo parallelo cosa accadrebbe? Cesserebbe di esistere l’universo in cui è avvenuto l’”incontro”, si creerebbe un’esplosione o che altro?
Particelle e antiparticelle sono perfettamente uguali tra di loro per quel che riguarda la massa, ma opposte per quel che riguarda gli altri “numeri quantici”, tra i quali la carica. Tanto per capirci, noi siamo per la maggior parte fatti di acqua, cioè idrogeno e ossigeno. Siccome ogni molecola d’acqua contiene due idrogeni per ogni ossigeno, noi siamo per la maggior parte fatti di idrogeno. Dato che l’idrogeno è fatto da un protone al centro e un elettrone che gli “gira” intorno, e dato che il protone è quasi 200 volte più pensate dell’elettrone, si può tranquillamente concludere che noi siamo principalmente fatti di protoni. L’anti-particella del protone è l’anti-proptone, che ha la stessa massa del protone, ma carica opposta (negativa, invece che positiva). L’anti-idrogeno sarebbe quell’atomo composto da un nucleo negativo (invece che positivo) composto dall’antiprotone, e una particella positiva chiamata anti-elettrone (che ha anche un altro nome: positrone) che gli “gira” intorno. E così via: l’anti-me sarebbe una massa di “materia” del tutto uguale a me (stesso numero e tipo di atomi, messi nella stessa identica maniera) tranne che per quel che riguarda la carica: ogni particella positiva è negativa e vice versa. Questa è l’anti-materia.
La scoperta “teorica” dell’antimateria è stata fatta dal fisico Paul Dirac, che risolvendo un’equazione per trovare l’energia di un elettrone trovò un valore negativo… e invece di stracciare il foglio davanti all’assurdo risultato (energia negativa???) e rifare i conti, pensò bene di inventarsi una storia in cui postulava l’esistenza dell’anti-elettrone… che simpaticone! Successivamente le ipotesi di Dirac furono confermate sperimentalmente: il positrove è stato effettivamente osservato in laboratorio. Ed effettivamente quello che succede quando la materia incontra la sua corrispondente anti-materia (io incontro l’anti-me), si ha la cosiddetta “annichilazione”: completa trasformazione della massa in energia. Non rimane praticamente nulla.
Ma questa anti-materia dove sta? Nel nostro universo, o negli altri, o in entrambi? Se la teoria dei Molti-Mondi è falsa, allora c’è un universo solo, e l’anti-materia sta a casa nostra. Se invece è vera, allora è in tutto il multiverso. Quindi, se fosse possibile incontrare la nostra controparte in un altro universo, ci si annichilerebbe? No, perché sarebbe fatto anch’egli di materia, proprio come noi… sarebbe solo una grossa sorpresa!
Un’altra domanda ora dovrebbe risultare spontanea: ma se è tutto pieno di anti-protoni, com’è che la nostra vita è relativamente tranquilla da questo punto di vista? La risposta è che, per motivi ancora inspiegati, di anti-materia ce n’è veramente poca (fortunatamente per noi), quindi è molto difficile incontrarla e quindi sparire in una nube di pura energia.
Di anti-materia ce n’è poca, ma non è neppure così rara: la PET, quella macchina usata nella diagnostica, produce positroni, cioè anti-elettroni! (PET infatti significa Positron Emission Tomography, tomografia ad emissione di positroni). E i lampi colorati da cui viene ricavata l’immagine del nostro corpo che poi il dottore analizza sono in realtà i prodotti delle annichilazioni degli elettroni del povero paziente con i positroni prodotti dalla macchina…
9- Secondo l’analisi parapsicologica, i fantasmi potrebbero essere dei residui psico-magnetici sulla trama dello spazio-tempo. L’esistenza, concepita come fotogrammi di un film, sarebbe una sorta di “pellicola” e pertanto gli avvenimenti passati sarebbero accessibili/visibili. Famoso è l’esempio del fantasma che attraversa il muro, dove in realtà, in epoche precedenti, anziché una solida parete si trovava una porta. Secondo la Fisica, è una valutazione coerente o quantomeno accettabile?
Questo è il classico esempio di teoria ad hoc, e quindi tendenzialmente inaccettabile dalla scienza. Vediamo perché. Proviamo ad analizzare, più vagamente, la teoria che i fantasmi siano dei residui fisici (di qualche natura contingentemente non precisata ma precisabile in principio) di persone reali vissute in un altro momento che vengono percepite dalle persone che vivono “adesso”. Proseguiamo per gradi.
Prima di tutto, è questa teoria logicamente accettabile? Direi di sì, nel senso che non c’è nulla di contraddittorio o incoerente (non si parla di cose che sono verdi e non verdi allo stesso momento, per esempio). Ma non è sufficiente che una cosa abbia senso logico per essere una spiegazione scientifica accettabile. Per esempio, non è logicamente contraddittorio sostenere che trovando la parola magica gli umani riescano a volare, ma nessuno accetta questa come una spiegazione scientifica. Infatti ci si deve anche domandare: la fisica impedisce che sia questa la spiegazione? La risposta nell’esempio precedente è chiaramente negativa: date le leggi della fisica, gli umani non possono volare (senza aerei o elicotteri). Nel caso della teoria parapsicologica è meno immediato rispondere, visto che non c’è nessuna motivazione di principio per cui questo non sia quello che succede quando qualcuno vede un “fantasma”. La spiegazione cioè non va palesemente contro nessuna legge fisica nota. Ma anche questo non è ancora sufficiente. La domanda più importante, che poi è quella cruciale, è: secondo la fisica, è questa spiegazione plausibile? E qui iniziano a sorgere i primi dubbi. Infatti l’analisi ora fatta presuppone che in qualche senso il “materiale” utilizzato “per scrivere/registrare le storie” sia “riciclato”. Cioè, se la vita è un film, allora vite diverse vengono sovraimposte sulla stessa pellicola. E magari questa pellicola non è stata cancellata bene. Quindi forse è da qui che viene il suggerimento al magnetismo, visto che i film vengono registrati sui nastri magnetizzandoli (ma allora sarebbe solo un’analogia che non va presa più seriamente di quello che è).
Faccio notare prima di tutto che per assumere che il “materiale” (la “pellicola”) sia riciclato, si deve assumere che questo materiale ci sia. Mentre la fisica non prevede nessun tipo di “pellicola”: gli oggetti fisici, uomini inclusi, “abitano e fanno cose” nello spazio-tempo, e “nessuno li riprende su niente”. In sostanza, bisognerebbe modificare la fisica in maniera sostanziale aggiungendovi la postulazione della “pellicola” per spiegare apparizioni di “fantasmi”.
E’ giustificato fare questo? La risposta è affermativa se si è in presenza almeno dei seguenti tre elementi: si è in presenza di una certa mole di dati sperimentali relativi a visioni di fantasmi non spiegabili con teorie a noi note, c’è una qualche evidenza sperimentale indipendente dai fantasmi dell’esistenza della “pellicola”, e l’introduzione della “pellicola” spiega anche qualche altro fenomeno in aggiunta ai fantasmi. Dato che non mi risulta che i dati sperimentali ci siano, né che ci siano altri fenomeni spiegabili in termini della “pellicola”, direi che la teoria parapsicologica non è in gran forma…
Inoltre, anche se si disputasse quanto detto sopra, rimarrebbe sempre da spiegare perché la “pellicola” viene riciclata (e dire che il Creatore era un pò corto di manica non è esattamente il tipo di risposta che ho in mente…). Se la teoria parapsicologica non è in grado di chiarire questo punto, sembra analoga alla teoria tolemaica che diceva a Galileo che il telescopio non funzionava…
10- Negli anni ’60, Padre Pellegrino Maria Ernetti, annunciò la creazione di una macchina fantastica, definita “Cronovisore”, in grado di “registrare” immagini e suoni del passato. Sostenne che a tale progetto parteciparono fra l’altro Padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università cattolica di Milano, Werner von Braun (progettista dei missili tedeschi V2 e successivamente a capo del programma spaziale statunitense) Enrico Fermi, che però non fu in grado di vedere il termine del progetto, morendo due anni prima dell’inaugurazione avvenuta nel 1956. Padre Ernetti sostenne di aver visto Cicerone nel corso di un’orazione e addirittura la Passione di Cristo. Se ciò fosse vero, la visione sarebbe relativa ad un universo parallelo oppure, come per i fantasmi, un’immagine psico-magnetica?
Universi paralleli no, per i motivi già detti. Per quel che riguarda la teoria parapsicologica, è possibile (con tutti i suoi limiti discussi sopra): avrebbero costruito una macchina in grado di cogliere i residui delle registrazioni passate sulla “pellicola”, probabilmente amplificarli e registrarli su apposito supporto. Quello che mi insospettisce un poco (ma questo potrebbe solo esser dovuto alla mia mancanza di informazioni al riguardo) è questo: se l’inaugurazione è avvenuta nel 1956, più di 50 anni dopo dovremmo avere parecchi dati da analizzare, mentre il tuo “sostiene di aver visto” fa pensare che non ci sia nessuna registrazione. Come mai? Gli esperimenti che non sono ripetibili non sono indizi molto promettenti.
11-E infine, la domanda a cui tutti cercano una risposta: Il mondo presentato da Lewis Carroll in “Alice nel paese delle meraviglie” e “Attraverso lo specchio” esiste?
Non essendo Alice non ne ho la più pallida idea! A meno che il mondo attraverso lo specchio sia quello fatto di anti-materia… Per spiegarmi, fammi raccontare una storia carina, inventata dal famoso buontempone e fisico americano Richard Feynman, che parla di specchi e che può essere usata come test per determinare se, in caso di incontro con una specie aliena, essi siano fatti di materia o di anti-materia. Cosa sempre utile, infatti nel caso il test indichi che siano fatti di anti-materia consiglierei una rapida fuga….
Immaginiamo di essere in contatto con una qualche specie aliena, però solo via radio. Usando le procedure sviluppate dal SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence, Ricerca di Intelligenza Extraterrestre), usando numeri primi, poi figure, poi informazioni fisiche e chimiche, è possibile arrivare a sviluppare un linguaggio comune. Per esempio, tu potresti dire all’alieno quanto sei alto in termini di multipli della lunghezza d’onda del giallo che entrambi conoscete (perché la fisica è uguale dappertutto). Quindi, per prepararti all’incontro, decidi di spiegare all’alieno come gli umani si stringono le mani per salutarsi. Il problema è come descrivere all’alieno che cosa si intenda per “destra”, per comunicare che ci si stringe la mano destra. Infatti, sembra sensato pensare che le leggi fisiche siano le stesse per noi e per il nostro “specchio”, cioè quando si cambia simultaneamente segno a tutte e tre le coordinate che identificano la nostra posizione nello spazio (per i curiosi, tale trasformazione si chiama trasformazione di parità). Se questo è vero, non è possibile trovare in fisica un fenomeno che avvenga solo a “destra”, e che quindi distingua la destra dalla sinistra (e possa venir da te usato per farti capire dagli alieni quando parli di stringersi la mano destra). Ebbene, nel 1957 fu scoperto che questo è falso: alcuni fenomeni subatomici (il decadimento beta, sempre per i curiosi, in cui un nucleo atomico emette un elettrone) hanno la particolarità di essere sempre o destrorsi o sinistrorsi, e quindi possono essere utilizzati allo scopo: tu dirai all’alieno di guardare il decadimento beta tal dei tali, e la direzione di emissione dell’elettrone gli permetterà di identificare la destra. Fatta la comunicazione, ti prepari all’incontro, che finalmente arriva: l’alieno viene verso di te e ti porge la mano… sinistra!!!??? Allora, scappa: è fatto di anti-materia! Infatti l’esperimento col decadimento beta fatto con l’anti-materia al posto che con la materia (come lo hai fatto tu nel tuo laboratori) prevede il risultato opposto, e quindi identifica la sinistra…