La Soglia Oscura
Emma Misitano

EMMA MISITANO, TRA I MISTERI DI PRAGA
(Intervista raccolta da Gabriele Luzzini)

Emma Misitano è l’Autrice del romanzo poliziesco ‘Jana Kolinková e i misteri di Praga’, oltre che di numerosi racconti e fiabe.
In questa intervista ci confronteremo con lei sul romanzo, sulla scrittura e naturalmente sull’insolito.

1) Le descrizioni di Praga sono molto accurate, trovando un equilibrio perfetto tra ‘magia’ e degrado. Sono frutto di esperienze, un’ottima capacità da scrittrice oppure un’abile miscela tra le due cose?
Buongiorno a tutte e tutti!
Be’ direi che le descrizioni sono frutto dell’esperienza del mio viaggio a Praga. Oltre ad alcune immagini che mi sono rimaste impresse, ricordo odori, suoni e rumori, e anche la percezione degli spazi aperti. Poi ho arricchito i miei ricordi con l’aiuto della amica praghese (alla quale ho dedicato il romanzo) che mi inviava foto a volte corredate da qualche suo commento. Per calcolare le distanze e i tempi di percorrenza ho utilizzato Google Maps.

2) Un elemento che ho molto apprezzato è la precisione per i dettagli e che rendono tutto davvero verosimile. Hai svolto ricerche per rendere tutto così credibile?
Mi sono documentata molto sulla storia della Repubblica Ceca, sul regime comunista, sulle olimpiadi e il doping di Stato, sulle droghe negli anni ‘60, sui veleni, sull’architettura di alcuni edifici, sulla moda e il Prêt-à-porter. Ho intervistato alcuni professionisti, che ringrazio ancora per la loro disponibilità: uno psicologo, un’esperta in beni culturali, un medico legale, una genetista, un neurologo e un poliziotto. Mi sono avvalsa della consulenza di Flavia Bagnato, cool hunter ed esperta di moda. E infine ho scritto con le mappe della città di Praga e della Repubblica Ceca sempre davanti.

3) È molto efficace nel tuo romanzo l’utilizzo in alcune parti di due linee temporali che convergono. Quanto è importante per te il senso del tempo e quanto, a tuo avviso, per uno scrittore (obiettivi giornalieri di parole scritte, scadenze ecc…)?
Il rapporto con il tempo è sempre conflittuale. Le scadenze mi permettono di programmare il mio lavoro, ma quando si avvicinano mi creano molta ansia. Nel caso di Jana Kolinková mi ponevo l’obiettivo di scrivere un certo numero di cartelle a settimana.

4) La figura di Jana Kolinková è tratteggiata con grande accuratezza, così come quella di tutti gli altri personaggi, anche minori, che comunque non sono mere comparse ma hanno una propria dignità letteraria. Ti sei ispirata a figure della cronaca?
Non alla cronaca; alcuni dei miei personaggi sono ispirati a persone incontrate per caso e conoscenti, mentre le loro storie sono di pura fantasia. Qualche ispirazione l’ho tratta dalle ricerche che man mano facevo per il romanzo e alcune esperienze l’ho vissute personalmente, come per esempio la gara podistica e il torneo di beneficenza.

5) Lord Alfred Tennyson scrisse: “Sono una parte di tutto ciò che ho trovato sulla mia strada.” Quanto c’è di te in Jana?
Qualcosa in comune ce l’abbiamo: una certa propensione a perdere la pazienza, il forte senso d’indipendenza e la fragilità emotiva.

6) Vuoi nominare tre artisti, anche non necessariamente scrittori, che hanno contribuito a definire le tue fondamenta letterarie (Stile, Immaginario…)?
Io direi:
– Jo Nesbo per le ambientazioni nordiche e la fluidità della sua scrittura nonostante le descrizioni dettagliate;
– Bruce Springsteen per la passione che mette nella sua musica e le forti emozioni che le sue canzoni trasmettono;
– Alexander McQueen che esprimeva al massimo le sue emozioni attraverso la sua arte, al quale ho dedicato il quarto capitolo del romanzo.

7) Probabilmente non ce lo svelerai ma hai qualche tuo personalissimo rito quando ti dedichi alla scrittura (per esempio una tisana per iniziare, vestiti di un determinato colore, un certo tipo di blocco per prendere appunti…)?
Certamente, per prima cosa mi preparo un caffè e mi metto il profumo. La caffeina e la mia fragranza preferita mi risvegliano i neuroni (in realtà non è un rito ma una necessità!) Forse un rito potrebbe essere quello di dover scegliere i nomi di tutti i personaggi prima di cominciare a scrivere la storia.

8) Hai qualche consiglio da dare ad aspiranti scrittori?
Dato che sono solo all’inizio del mio percorso di scrittrice e ho ancora molto da imparare, ecco alcuni consigli che mi sono stati dati da persone competenti che stimo molto. Prima di tutto leggere molto (letteratura classica e contemporanea, italiana e straniera); scrivere in modo chiaro nella forma e “di pancia” nella sostanza (se lo scrittore prova emozioni quando scrive, allora anche il lettore le proverà quando legge); documentarsi sempre; parlare delle proprie idee e far leggere le proprie opere a chi è del mestiere (scrittori, insegnanti di scrittura, editor ecc.). Nel mio caso è stata la mia insegnante, la scrittrice Alda Teodorani, a seguirmi nell’intero progetto di Jana Kolinková, del quale ha curato anche l’editing.

9) Puoi darci qualche anticipazione sulle tue prossime opere?
Mi piacerebbe scrivere un altro caso per la detective Jana Kolinková; raccontare ancora qualcosa su di lei.

10) E ora la domanda finale… Sei stata protagonista o testimone di un evento inspiegabile che vorresti raccontare?
Non so se può considerarsi un evento inspiegabile, ma di certo si è trattata di una coincidenza bizzarra. Poco tempo fa mentre ero a casa a scrivere un racconto horror, che parlava di un gabbiano che aggrediva un uomo, all’improvviso una grossa cornacchia è venuta a sbattere contro la mia finestra facendomi sobbalzare. Oltre al tonfo che mi ha spaventato l’uccello aveva lasciato una scia d’acqua sul vetro… così per quel giorno ho spento il pc.

Grazie per essere stata con noi sulla Soglia.
È stato un piacere stare con voi, grazie!