IL MISTERO DELLA NEVE MARIANA
di Monica Porta
Nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 358 d.C., la Madonna apparve in sogno a due uomini, il patrizio Giovanni e Papa Liberio. Durante il riposo notturno, a entrambi chiese di erigerle una casa nel punto dove avrebbero trovato la neve. Il giorno successivo, i due ammirarono una piccola distesa di neve ricoprire il terreno sulla sommità del colle Esquilino e non ebbero dubbi: mantennero la promessa contenuta nel sogno, facendo erigere la Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma. Ancora oggi, è la sola Basilica della Capitale che ha mantenuto l’originaria struttura paleocristiana.
Il fenomeno Mariano non si fermò solo a Roma, con la fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, ma coinvolse tutta Italia. Persino a Brivio, un borgo brianzolo di 4.500 anime, situato sull’asse di collegamento Como Bergamo Monza e Lecco, esiste una piccola Chiesa intitolata a Santa Maria della Neve.
Il culto della Madonna della Neve ebbe un successo strepitoso tra il XV e il XVI secolo. Un miracolo che ancora oggi, il 5 agosto, è festeggiato lungo tutta la Penisola. Nella Basilica di Santa Maria Maggiore, il ricordo del fenomeno Mariano è realizzato da una pioggia di petali di rosa bianca che cadono dall’interno della cupola durante una solenne liturgia a Lei dedicata.
A Brivio, la Madre del Cristianesimo è portata in processione da uomini con camicia e guanti di un bianco immacolato.
Usi e costumi leggermente difformi, ma che hanno tutti un solo comune denominatore: il fenomeno Mariano legato alla neve e appartenente ad un unico fatto di cronaca, accaduto nella notte tra il 4 e il 5 agosto 358 d.C.
Wikipedia ci informa che esistono ben 152 edifici sacri dedicati alla Madonna della Neve. Chiese, Basiliche, Santuari, poco importa il titolo dato al luogo di culto. Quello che reputo interessante, invece, è il fenomeno della neve considerata come evento positivo per la vita umana. Voglio dire, la neve congela la terra. La neve d’estate, poi, distrugge il raccolto, rovinando la vita di intere famiglie. Allora perché mai dedicarvi il culto della Madonna della Neve? Perché sprecare denaro e tempo per costruire edifici per pregare la Madonna affinché possa far nevicare? Non lo avevo capito prima di visitare la piccola chiesa di Brivio. Per raggiungerla, ho dovuto lasciare il centro storico del piccolo borgo sulle rive dell’Adda e salire la collina. Dopo dieci minuti di cammino e innumerevoli scalini, sono giunta in cima al piccolo colle dove è posta la Chiesa di Santa Maria della Neve. E così ho compreso. Gli edifici dedicati alla Madonna della Neve sono sempre posti lontani dai centri e dalle pianure. E questo ha un senso. Se proprio deve nevicare in estate, almeno che sia lontano dal raccolto e dalle case del borgo. Credo sia questo che abbia scatenato il fenomeno dedicato alla Madonna della Neve, spronando i nostri antenati alla devozione collettiva.
Svelato il ragionevole intento umano circa la costruzione degli edifici dedicati al culto della Madonna della Neve, rimane sempre il dubbio legato al mistero della neve. Perché la Madonna apparsa in sogno donò proprio la neve ai romani?
Il fenomeno della neve circoscritta in uno spazio ristretto, fa ancora discutere. Per molti, la neve del fenomeno Mariano non si riferisce alla neve che conosciamo. Ma è difficile dimostrare il contrario. Quello che possiamo provare, invece, è che non si trattò di eruzioni vulcaniche. Anche se i colli romani sono terreno vulcanico e il silicio ha i colori della neve, l’ultima eruzione dei Colli Albani avvenne 5000 anni, sempre a detta delle cronache dell’epoca.
La neve silicica, però, è anche connessa al fenomeno di veicoli non identificati, altrimenti detti UFO. Anche qui le ipotesi sono controverse.
E ritorniamo al sogno. Credo sia di estremo interesse che il messaggio a Papa Liberio e al patrizio Giovanni, due figure importanti dell’epoca, sia avvenuto attraverso un sogno condiviso, la forma di comunicazione con l’inconscio più antica che conosciamo.
Il sogno è il mezzo medianico per eccellenza, apre e chiude porte altrimenti precluse al nostro intelletto.
Il mistero della neve Mariana ancora oggi non è stato risolto, ma un passo è stato compiuto.
Il passato racconta la nostra storia e contiene i semi per decifrare il futuro, sempre che ci poniamo ad ascoltarlo con attenzione.
Note didascaliche:
(“…Quasi dei fiocchi di neve rotondi e brillanti discendevano lentamente verso il suolo. In alto erano grandi, ma avvicinandosi a noi diventavano piccoli e svanivano…”
G. Renault – Fatima, esperance du Monde)
Il 27/10/1954 a Firenze cadde una sostanza biancastra in occasione di uno sciame di UFO. Analisi di laboratorio rilevarono la presenza di boro, silicio, calcio e magnesio.
(Analisi eseguita presso l’istituto di chimica analitica dell’Università di Firenze).