LA FISICA QUANTISTICA E L’ESISTENZA DELL’ANIMA
(La teoria quantistica della Coscienza)
di Sonia Mincuzzi
La Fisica Quantistica potrebbe spiegare l’esistenza dell’anima. La Teoria Quantistica della Coscienza. Una teoria rivoluzionaria sostiene che l’anima umana è una delle strutture fondamentali dell’Universo e che la sua esistenza è dimostrabile grazie al funzionamento delle leggi della fisica quantistica. Con la morte fisica, le informazioni quantistiche che formano l’anima non vengono distrutte, ma lasciano il sistema nervoso per essere riconsegnate all’Universo.
Un medico e un fisico quantistico di fama mondiale, l’americano dott. Stuart Hameroff e l’inglese Sir Roger Penrose, hanno sviluppato una teoria che potrebbe dimostrare definitivamente l’esistenza dell’anima.
Secondo la Teoria Quantistica della Coscienza elaborata dai due scienziati, le nostre anime sarebbero inserite all’interno di microstrutture chiamate “microtubuli”, contenute all’interno delle nostre cellule cerebrali.
La loro idea nasce dal considerare il nostro cervello come una sorta di “computer biologico”, equipaggiato con una rete di informazione sinaptica composta da più di 100 miliardi di neuroni.
Essi sostengono che la nostra esperienza di coscienza è il risultato dell’interazione tra le informazioni quantiche e i microtubuli, un processo che i due hanno definito “Orch-OR” (Orchestrated Objective Reduction).
Con la morte corporea, i microtubuli perdono il loro stato quantico, ma le informazioni in essi contenute non vengono distrutte. In parole povere, più legate ad un linguaggio tradizionale, l’anima non muore, ma torna alla sua sorgente.
“Quando il cuore smette di battere e il sangue non scorre più, i microtubuli smettono di funzionare perdendo il loro stato quantico”, spiega il dott. Hameroff, professore emerito presso il Dipartimento di Anestesiologia e Psicologia e direttore del Centro di Studi sulla Coscienza presso l’Università dell’Arizona.
“L’informazione quantistica all’interno dei microtubuli non è distrutta, non può essere distrutta, ma viene riconsegnata al cosmo. Quando un paziente torna a vivere dopo una breve esperienza di morte, l’informazione quantistica torna a legarsi ai microtubuli, facendo sperimentare alla persona i famosi casi di premorte”, spiega Hameroff al Daily Mail.
La grande portata di questa teoria è evidente: la coscienza umana, così intesa non si esaurisce nell’interazione tra i neuroni del nostro cervello, ma è un informazione quantistica in grado di esistere al di fuori del corpo a tempo indeterminato. Si tratta di quella che per secoli le religioni hanno definito “anima”.
Questa teoria scientifica si avvicina molto alla concezione religiosa orientale dell’anima. Secondo il credo buddista e induista, l’anima è parte integrante dell’Universo ed esiste al di fuori del tempo e dello spazio. L’esperienza corporea (o anche terrena, materiale), non sarebbe altro che una fase dell’evoluzione spirituale della coscienza umana.
Ma anche le religioni del libro, quali l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam, insegnano l’immortalità dell’anima. Chissà che questa teoria non possa aprire una nuova stagione di confronto positivo tra la ragione e la fede, la religione e la scienza.
Inoltre sta avendo molto successo un libro dal titolo quasi impronunciabile: ”Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” del dottor Robert Lanza, uno degli scienziati migliori in vita, oltretutto votato come il terzo miglior scienziato in vita dal New York Times.
Il motivo per cui sta avendo tanto successo il suo libro è che lui sostiene che la vita non ha mai fine, ma continua grazie alla coscienza. Il dottor Lanza è esperto in medicina rigenerativa e direttore del Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, divenuto famoso anche per la sua ricerca sulle cellule staminali e per l’aver clonato diverse specie di animali in via d’estinzione.
Ma al biocentrismo ci è arrivato dopo che ha deciso di dedicarsi anche alla fisica, alla meccanica quantistica e all’astrofisica.
La teoria del biocentrismo insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario.
Secondo la sua teoria le leggi dell’universo, le sue forze e le sue costanti sono chiaramente fatte per la vita, e questo implica che prima della vita, prima della materia già esisteva intelligenza, un’intelligenza primaria che ha generato la materia o dalla quale si è generata la materia, tra cui gli esseri viventi.
Inoltre il tempo e lo spazio per Lanza sono solo elementi che ci consentono di comprendere le cose ma che in realtà non esistono. La morte della coscienza è quindi solo un pensiero e non è una morte vera e propria.
Partiamo dal presupposto che l’uomo riceva la coscienza e non la generi, se la generasse una volta morto il corpo lo sarebbe anche la coscienza, ma se la riceve, come un segnale radio, quando il corpo, cioè lo strumento muore o decade, la coscienza continuerà ad esistere, fuori dai vincoli di tempo e spazio.
Un’altra teoria di Lanza è l’esistenza di universi paralleli (fondamento del biocentrismo), dove ogni universo esiste simultaneamente. Quindi se un corpo muore in un universo, la sua coscienza potrebbe migrare verso un universo parallelo, e così all’infinito entrando e uscendo dai corpi. Una sorta di reincarnazione della coscienza, anzi una sorta di riciclo dell’energia della coscienza che ovviamente può anche esistere al di fuori di un corpo fisico.
L’’ipotesi di Lanza sul Multiuniverso, descrive chiaramente che negli infiniti universi paralleli e la logica quantistica possono spiegare che: “tutto ciò che potrebbe accadere si verifica in qualche altro universo”.
In questo modo la morte in realtà non esiste realmente, ogni universo è simultaneo e indipendente, se in questo mondo si evita qualcosa, in un altro universo non si eviterà.
Secondo Lanza la coscienza è energia, e precisamente un’energia da 20 Watt e secondo la legge per la quale l’energia non può essere ne distrutta e ne creata, ma solo trasformata, è implicito che questa coscienza deve per forza migrare e continuare a vivere anche quando il corpo fisico decade.
Comunque il dottor Lanza ha ricevuto nel 2005 il premio per la medicina Rave da Wired Magazine, e nel 2006 l’ “All Star”, Premio per le Biotecnologie di Mass High Tech. Il dottor Lanza e la sue ricerche sono state presentate in quasi tutti gli organi di stampa del mondo, comprese tutte le principali reti televisive internazionali.
La teoria del Multiuniverso non è esclusivamente di Lanza, anche Einstein aveva accennato ad un universo parallelo e ad una mancanza di tempo e spazio quando un suo amico lo lasciò: “Il mio caro amico si è allontanato da questo strano mondo, spostandosi un pò più avanti di me. Ciò non significa niente. Le persone come noi sanno che la distinzione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente”.
Alcuni credono che forse anche quando pensiamo a Paradiso e Inferno si potrebbe vedere come un altro modo di vedere un multiuniverso parallelo al nostro che stiamo vivendo qui ed ora… o forse no ?