La Soglia Oscura
Parapsicologia,  Misteri

Misteri e ombre nel Castello Estense (Ferrara) – di Monika M.

Giunti a Ferrara non si può non notare l’imponente Castello Estense che ne domina il centro storico . Le alte torri si rispecchiano nel fossato immoto ed unicamente oltrepassando uno dei tre ponti levatoi in legno.

Si può accedere a questa costruzione che preserva intatta tutta la magia del tempo trascorso.
La sua edificazione iniziò sotto Niccolò II nel 1385 impostando la sua costruzione partendo da una torre preesistente , la Torre dei Leoni, annessa alla cinta muraria che chiudeva a nord la città . Inizialmente il suo assetto ricordava un quadrilatero fortificato dalle quattro torri ,arricchito poi fino a divenir quello che oggi si ammira, ma è varcando l’ingresso ed intraprendendo l’escursione che ci si rende conto di quel che il fossato ospita : prigioni. Nonostante la giornata calda gli ambienti risultavano umidi e freddi, decisamente inospitali , le dimensioni delle celle variano poi da piccolissime a sopportabili ma tutte hanno in comune un’unica sensazione e pensiero: da qui non si scappa! Non sorprende perciò che storicamente non risulta ci sia mai stata una sola evasione da queste prigioni.

Le celle nel castello non erano riservate a prigionieri qualunque ma hanno ospitato persone di alto rango e nobili che si voleva sorvegliare, spesso famigliari.

Varcata la soglia di una delle prigioni ho avvertito la classica pelle d’oca e so a me capita quando avverto presenze, mi era già successo in un altro Castello, Londra, la leggenda mi ha fatto pensare allora a Caterina Howard moglie di Enrico VIII e confesso di non aver approfondito poi la cosa.

La mia guida di Ferrara non riportava nulla a proposito di fantasmi del Castello e chiesto in giro tutti mi parlavano unicamente di due giovani amanti, Ugo e Parisina, rispettivamente figlio e seconda moglie di Niccolò III che scoperto l’adulterio e tradimento della moglie e del figlio li fece decapitare in pubblica piazza, ma questa sapevo, sentivo, non essere la mia storia.

Avevo infatti avvertito distintamente la presenza di una donna, accompagnata da senso di nostalgia e tristezza, ho così scartabellato, tornata a Roma, gli ospiti che le prigioni avevano ospitato e di cui era stata riportata la presenza in qualche archivio dell’epoca ma la mia Dama pareva non esistere finché… Una prigionia su tutte mi ha incuriosito ed ho quindi approfondito le ricerche riguardanti la Prigione di don Giulio, fratello del duca Alfonso I, rinchiuso nel 1506.

” Val più gli occhi di Don Giulio di quanti Cardinali s’accatta “

Questa frase rivolta a Don Giulio prima dell’arresto è attribuita alla ” incantevole fanciulla diciottenne , traboccante di malizia, noncurante degli obblighi protocollari , decisa a goder di tutti i piaceri della vita “ (La Chastenet ). Descrizione che uso per introdurre la Dama: Angela Borgia , cugina della più celebre Lucrezia!

Era questa infatti la protagonista della tormentata storia d’amore con Giulio D’Este, che ebbe la sfortuna di innamorarsi della stessa donna che ambiva per sé conquistare il Cardinale Ippolito, e proprio la frase che la bellissima Borgia rivolse a colui che ella prediligeva ed al quale aveva accordato le sue preferenze scateneranno la vendetta del furioso Cardinale. Offeso da tale sberleffo Ippolito ordisce nei confronti di Giulio un pestaggio feroce , par egli avesse ordinato addirittura di strappargli via gl’occhi che ella tanto belli trovava ed in effetti dopo l’aggressione Giulio d’Este perderà un occhio costringendolo a portar la benda a vita . L’orgoglio ferito e vicissitudini varie porteranno poi all’arresto di Don Giulio con l’accusa di voler attentare alla vita stessa del Duca Alfonso, la giovane Angela Borgia venne allontanata da Ferrara e data in moglie ad Alessandro Pio, molti sospettano attendesse già un figlio da Don Giulio.

Non è forse possibile che questa bellissima Dama torni nei luoghi che la videro felice con il suo amato Giulio prima che la politica e la gelosia li dividesse durante la vita terrena? Angela torna forse con il desiderio di mirarsi riflessa negli occhi che tanto ha amato, vagando nelle prigioni in cerca del suo amato, celle che però non diedero la morte a Don Giulio che venne in vecchiaia liberato…

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