CHE NON VIVO NELLA STORIA DEL MONDO
di Zoé Alef Zel
Che non vivo nella storia del mondo
ma di parallele vie
in terra ch’io possa vedere
quel mio cielo riflesso
specchio e frantumi
in pioggia di vetro
nuda io
più nuda la soglia
aperta e memore
di troppo vento fa
foglie di maestrale
piccoli passi
e in quei giorni la guerra
e in quei giorni la terra
cantava ancora
una storia di navi
di musica e abiti
morbide movenze
un volto nel blues
era il caldo a New Orleans
la notte sudava
sulla schiena scoperta
e le gambe piene
d’ogni nota preziosa
ricordi accesi
spenti
spogli e assordanti
ancora le foglie
il maestrale
ancora quel blues
il mio tempo
la nave
e poi
lentamente sulle labbra fragili
dalle ciglia
cadde pesante
il cuore nel mare