La Soglia Oscura
Parapsicologia

Il fantasma del parco Borromeo – di Gabriele Luzzini

La Brianza è una terra ricca di leggende, forse dovute alle origini dichiaratamente celtiche (Brianza deriva dal termine “Brig”, collina), anche se in tempi recenti si è preferito soffocare il profondo legame col soprannaturale che l’ha sempre contraddistinta.

Eppure, il senso della Magia, del Mistero e dell’Insolito riesce sempre a superare i margini del consueto e del razionale, cercando di affermare il suo indubbio primato sulla quotidianità. A Cesano Maderno (MI) esiste uno splendido parco nel quale è stato ricreato un sistema biologico affascinante. Alberi secolari che sono stati testimoni di avvenimenti storici offrono ombra e ristoro ai visitatori ed ad animali quali pavoni, cigni e papere che lì vivono in libertà. All’ingresso è situata la maestosa Villa Borromeo, con i suoi soffitti affrescati, le volte ardite ed i colonnati interminabili. Ma ora…addentriamoci nel mistero…

borromeo 1 Durante la ristrutturazione del parco, nelle immediate vicinanze della villa fu rinvenuta una piccola bara, logorata dagli anni, con all’interno le misere spoglie di un piccolo essere umano. La targhetta fissata sul feretro recitava: “Ersilia Borromeo, 1819”. Effettivamente, una rapida ricerca confermò che nel 1818 la famiglia Borromeo era stata allietata dalla nascita della piccola Ersilia che purtroppo morì nel 1819. Si pensò di far esaminare i resti, traendo dalla terra umida la cassa funebre che celava il macabro ritrovamento. Ma facendo questo, s’ignorò deliberatamente la leggenda/maledizione che si tramanda da generazioni la quale sostiene che “il riposo eterno dei membri della famiglia Borromeo non dev’essere in alcun modo profanato”. Non trascorse molto tempo che diversi testimoni cominciarono a vedere una piccola figura bianca trascinarsi stancamente al crepuscolo e nelle ore antelucane per i viali alberati del parco e nelle immense stanze della villa. Fu quasi immediato associare il fenomeno alla riesumazione del corpo di Ersilia e venne allestito un sistema di videoregistrazione per poter esaminare la cosa.

borromeo 2

Si narra che una notte l’occhio vigile di una telecamera abbia ripreso una sottile sagoma bianca e luminescente sfiorare un quadro ma la cosa fu troppo frettolosamente giustificata come un banale riflesso notturno. Tuttora, però, non sono poche le persone che sostengono che l’anima della piccola Ersilia vaghi senza sosta al calar delle tenebre…e che non si attarderebbero lì quando il sole sta morendo… Alcuni hanno addirittura sostenuto che qualcosa abbia loro sfiorato il viso… Con piccole e gelide dita… Attualmente non si hanno nuove testimonianze al riguardo e ciò suggerirebbe che il senso di smarrimento dello spirito della piccola Ersilia si sia mutato in una più profonda consapevolezza. Quello che ho narrato potrebbe essere identificabile come un tipico caso di infestazione. Il luogo infatti è circoscritto (non dimentichiamo che in inglese il termine “infestato” si rende con “haunted”, con matrice comune ad “house”, casa) ed è identificabile una causa scatenante. In effetti, possiamo riscontrare diversi elementi riguardanti l’impregnazione psichica teorizzata dal medico americano J.R. Buchanan e sviluppata ed approfondita dallo studioso di parapsicologia William Denton. Nello specifico, quest’ultimo ipotizzò che oggetti e persone siano in grado di irradiare una propria energia psico-fisica che, unita a quella di altri elementi, possa creare immagini in continuo divenire… Proiezioni psichiche in assoluta evoluzione. Chiaramente, il fenomeno esposto non ha nulla a che vedere con un Poltergeist poiché, nonostante gli effetti possano apparire talvolta simili, le premesse e le cause non sono per nulla simili. In un caso di Poltergeist esiste un elemento scatenante vivente, spesso un adolescente con conflitti interiori che non riesce a sanare. In un caso di Infestazione, al contrario, l’ambiente viene permeato senza un elemento vivente. Devo ricordare però che recenti affermazioni porterebbero a supporre un’inconsapevole unione mentale tra i testimoni della vicenda, in grado di produrre un’esperienza paranormale. Ma nulla è ancora stato dimostrato. Le Infestazioni possono essere divise in due tipologie: di carattere “meccanico” (dove il fenomeno si manifesta sempre nello stesso modo) e di carattere “intelligente” (in cui si ha un’evidente interazione tra apparizione e testimoni). Prendendo in considerazione il presunto contatto “fisico” narrato da alcuni, l’esperienza suggerisce un’Infestazione del secondo tipo. Se accettiamo la leggenda con le sue conseguenze appare però strano che un’anima inquieta di un infante possa muoversi con la naturalezza descritta da chi sostiene di aver osservato il fenomeno. In effetti, se si trattasse di una sorta di fotografia metapsichica, la sagoma avrebbe dovuto frequentare i luoghi che la videro in vita con le “capacità fisiche” di allora. E quindi, nella migliore delle ipotesi, avrebbe mosso dei passi incerti e barcollanti senza la rapidità sottolineata nelle varie testimonianze. E’ anche vero che se fosse uno spirito cosciente non avrebbe limitazioni oggettive e pertanto giustificherebbe in parte la fenomenologia del caso. Personalmente, troverei più accettabile identificare lo spettro con quello della madre di Ersilia, alla disperata ricerca della bimba sottratta alla sua sepoltura. Così sarebbe anche giustificato la fluidità dei movimenti, una sorta di frenetica ricerca della piccola all’interno del parco e della villa. Infatti, l’evento traumatico che potrebbe aver causato il residuo bio-magnetico è stato vissuto dalla madre, inerme davanti al destino ineluttabile che le ghermì la figlia, lasciando quindi una propria traccia psichica. E’ straordinario però notare per quanto tempo sia rimasta latente tale energia, mantenendo inoltre una propria “coscienza”, tanto da manifestarsi con la riesumazione. Il legame con mondo terreno e la ricerca di fisicità mostrata dalla ricerca di un contatto (dita gelide) è riconducibile ad avvenimenti simili anche se lo scatenarsi dell’evento legato alla rimozione dalla sua naturale sepoltura del corpo potrebbe lasciare perplessi. Forse la cosa ha semplicemente acuito l’attenzione dei “viventi” verso qualcosa che era già presente anche se non osservato. Le sfumature che la vicenda ha acquisito rammentano le maledizioni egiziane e non le abituali storie di spettri, dove la quiete del defunto viene raggiunta solo con la scoperta del suo corpo o con la rievocazione di tragiche vicende. E’ anche vero che non c’è alcun crimine occultato che debba essere consegnato alla cronaca… Un apporto scettico sottolineerebbe la possibilità di una suggestione collettiva (alcuni testimoni non erano soli), l’opera di abili mitomani e il fatto che le generose fronde degli alberi possano proiettare ombre dalle più svariate forme e dimensioni. Le algide carezze invece potrebbero trovare causa in una brezza che nel parco contraddistingue anche le serate più afose. Oppure…

Articolo pubblicato sul n° 20 del mensile MYSTERO – Ed. Mondo Ignoto – Versione integrale –