La Soglia Oscura
Parapsicologia

La Messa dei morti – di Gabriele Luzzini

Quel giorno di novembre del 1991 F.B. non pensava di incontrare il soprannaturale nei familiari e rassicuranti sentieri che era solito percorrere. Eppure…
F.B. è un agricoltore molisano che oggi ha abbondantemente superato i sessant’anni. Non è un uomo che si sia mai esercitato in speculazioni mentali ed è noto nella zona per la sua praticità nell’affrontare le vicende di ogni giorno. Il campo che coltiva si trova a diversi chilometri dalla sua abitazione e, essendo il terreno del sentiero che lì conduce piuttosto impervio, l’unico modo per raggiungerlo è andando a piedi.
In mezzo all’intrico di selva ed alberi di alto fusto di quella zona, sorge una piccola e bianca chiesa abbandonata. Alcuni sussurrano che si tratti di un ex-voto di un mercante che era scampato ad alcuni briganti, altri sostengono che proprio lì apparve la Madonna… Quale sia la verità, fatto sta che non è registrata sotto alcuna diocesi… Una chiesa dimenticata…
Recandosi di giorno, si notano ingenerose macchie di umidità che hanno devastato l’interno, spoglio e privo di affreschi o fregi, se si eccettua una grossa croce di bronzo fissata nel muro di fronte all’entrata. Non c’è altare e neppure panche per sedersi.

chiesa

La sensazione trasmessa è che la realizzazione non sia terminata. Tutte le informazioni che ho dato finora servono per sottolineare l’aspetto “innocuo” dell’edificio.
Ma torniamo a ciò che accadde ad F.B… Era solito alzarsi molto presto e recarsi al campo dopo una frugale colazione ed anche quel giorno fece così.
Il sentiero era coperto da foglie cadute e non era facile orientarsi, anche perché l’aurora era lontana. La luna rendeva spettrali gli alberi spogli mentre ogni suono era amplificato dal silenzio dell’ora antelucana. L’agricoltore era abituato a ciò, anche se quella mattina si era alzato davvero prima del solito per sistemare diverse faccende prima dell’imminente inverno. Passò, come ogni giorno, davanti alla chiesa bianca e vide numerose persone all’interno. Incuriosito, si avvicinò… L’ora era bizzarra per la celebrazione di una liturgia e poi quella chiesa era abbandonata da anni! Pensò alle notizie di cronaca che talvolta sentiva in paese, riguardo a Messe nere ed altre diavolerie del genere. Ma viveva in un piccolo paesino rurale… Quelle cose erano per “le grandi città”!
Incuriosito, estrasse una piccola ascia dalla sua bisaccia e si avvicinò. C’era anche un prete che officiava e tutte le persone erano in piedi poiché mancavano le panche.
F.B. scrutava con attenzione sfruttando il chiarore della luna ed una innaturale luminescenza all’interno della struttura. La cosa che disturbò immediatamente la percezione di F.B. fu la totale assenza di suoni, come se stesse assistendo ad una proiezione senza l’audio. E poi, in quella folla di persone, la vide… Vide sua zia Rosa, la sorella di sua madre, nelle immediate vicinanze del sacerdote, il cui volto era in ombra. La donna sembrava ascoltare, attenta e a tratti corrucciata, i suoni che F.B. non poteva sentire. L’agricoltore sapeva perfettamente che zia Rosa era morta per un banale incidente casalingo quattro anni prima. L’uomo gridò o forse riuscì ad inghiottire l’urlo… Scappò, corse via e solo quando vide la sagoma della sua casa cominciò a rallentare. Si chiuse dentro scosso da tremiti e cominciò a singhiozzare. Non andò al campo per diversi giorni certo che, se si fosse ripresentata quella situazione, le ombre lo avrebbero preso.
Tempo dopo, accompagnato da un altro agricoltore, un pastore e dal fornaio ritornò per quei sentieri, poco prima di mezzogiorno. La chiesa era ancora lì, fatiscente e desolata come era sempre stata… Nei pressi dell’ingresso c’era ancora l’ascia di F.B., che gli era scivolata dalle mani quando era scappato. Da allora, l’uomo non fece più quella strada per raggiungere il campo anche se la via alternativa allungava il cammino di un’ora. Inoltre, prese l’abitudine di uscire di casa solo dopo il sorgere del sole.
Il caso sopra riportato è riconducibile alla fenomenologia nota come “Messa dei Morti”, di cui si hanno alcune testimonianze nella Lucania ed in alcune zone del Sud.
La casistica parla di un contadino (uomo o donna) che andando a lavorare molto presto o tornando dopo il tramonto incontra una chiesa illuminata dall’interno nella quale viene celebrata una Messa. E’ affollata di persone che il testimone non riconosce ed il sacerdote sta celebrando volgendo la schiena all’altare. Alcune volte qualcuno degli astanti dice al nuovo arrivato di allontanarsi poiché è “La Messa dei Morti”. Il contadino che assiste ad un simile spettacolo, viene colto da panico e fugge. Giungendo a casa ha brividi febbrili e rimane indisposto per alcuni giorni.
Ci sono numerosi elementi comuni con l’esperienza di F.B., anche se in questo caso c’è un elemento riconoscibile (Zia Rosa) che fa comprendere al testimone la vera natura dei presenti.
Il Professor Ernesto De Martino (1908-1969) si interessò approfonditamente ai legami tra parapsicologia, etnologia ed antropologia. Riguardo alla “Messa dei Morti” fece numerosi studi per giungere poi alla conclusione che la causa fosse da ricercarsi in elementi non soprannaturali.
Brevemente, le marce forzate dei contadini per raggiungere i campi, l’ora mattutina o la stanchezza dovuta alla giornata (nel caso del ritorno a casa) possono sviluppare stati di sonnolenza che sfociano poi in sogni lucidi od allucinazioni, innestati su credenze popolari consolidate.
Forse F.B. in un angolo remoto della sua coscienza era convinto che in quella chiesa perduta avvenissero celebrazioni particolari e le ombre della notte, una lunga camminata e un’alimentazione errata possono aver generato la cosa… Oppure aveva accidentalmente assunto della segale cornuta o dell’Amanita muscaria…
O forse esistono spiriti senza pace che si ritrovano in chiese abbandonate per uno spiraglio di luce.

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OLTRE I MARGINI DEL POSSIBILE di Gabriele Luzzini