La storia infinita – di Darkphoenix
Si lanciò all’interno della cattedrale in rovina, e chiuse dietro di sé le pesanti porte di legno ormai quasi completamente marcio, ma ancora robuste, sprangandole.
Col fiato corto, si voltò per osservare l’ambiente dove era finito, e rimase a bocca aperta. La cattedrale era completamente vuota, salvo per un leggio, inondato dalla luce proveniente dal rosone in frantumi, sul quale era appoggiato un misero libricino rilegato in tela nera. L’uomo si avvicinò per osservarlo meglio. Il libricino era aperto alla prima pagina, che recitava semplicemente “Il Libro”. A guardarlo così, non sembrava affatto valere la fatica, le ferite, il dolore, le perdite che era costato. Con rabbia, sfogliò il piccolo libro per cercare qualcosa che giustificasse quella stupida guerra. Provò a scuoterlo, a batterlo sul leggio, ma il libro era solo un libro. Fuori poteva sentire le grida di quelli che stavano ancora combattendo. Sfinito, si sedette per terra, il libro tra le mani, e sospirando iniziò a leggerlo.
Amore:. Tutti lo cercano, pochi lo trovano, ancora meno lo sanno custodire.
Bugia:. E’ il pulsare del sangue, è il battere del cuore, è l’alternarsi del respiro… E’ vivere… Sopravvivere.
Creare:. Potrei vivere mille anni, ma se non fossi capace di creare ciò che non c’è, vorrei morire mille volte, perché esiste un legame indissolubile tra me e ciò che grazie a me ha vita.
Deserto:. Ascolta: non senti niente? Non senti il suono del mio cuore spezzato?
Essere:. Non c’è una ragione. Non ve n’è la certezza. Succede, nient’altro.
Fantasia:. Fare ciò che non si può, vivere dove non si può, amare ciò che non si può… Morire, perché non si può…
Guerra:. Non trovare le ragioni per vivere, ma trovare le ragioni per morire.
Homo:. L’inizio, lo svolgimento, la fine. L’inizio…
Inferno:. Il tuo peccato non è grave abbastanza… da meritare il paradiso.
Lacrima:. Una goccia di emozione.
Musica:. L’anima s’innalza! Il mondo è in festa! La vita è migliore! …La musica s’interrompe…
Novità:. Apri gli occhi. Guarda attentamente. Ogni cosa contiene una novità.
Odio:. La vita dell’uomo è incompleta finché non trova qualcuno da amare e qualcuno da odiare.
Paradiso:. Puoi sfiorarlo, come il soffio del vento, ma non puoi averlo, perché, come il vento, non puoi trattenerlo tra le dita.
Quiete:. Tendi le mani verso il cielo. La tempesta del cuore prima o poi si posa.
Ricordo:. Il legame indissolubile tra corpo e anima. Ciò che ci rende ciò che siamo: vivi.
Stelle:. Gli occhi degli angeli, lontane, ma tanto vicine da poterle sfiorare nelle notti di speranza.
Tempo:. Non importa se quello che ti rimane sembra tanto: non sarà mai abbastanza.
Unico:. Tutti vogliono essere unici, ma se tutti sono unici, nessuno può definirsi unico.
Vita:. Un attimo irripetibile. Il proprio paradiso perduto.
Zaffiro:. Ho cristallizzato la pace in una forma pura e preziosa, difficile da trovare, e per averla si deve uccidere.
L’uomo lasciò cadere il libro. La ferita gli procurò una fitta lancinante, che lo lasciò senza fiato. -E’ questo? E’ questo il segreto?- chiese, disperato, rivolgendosi alla stanza silenziosa. -Delle frasi ispirate? E’ questo ciò che può salvare il mondo?- Protese le mani verso il soffitto in rovina. -E’ questo?!-gridò. La sua voce riecheggiò nel vuoto. Si udirono dei colpi provenire dalla porta. Qualcuno tentava di entrare. Dietro di lui c’era una porta secondaria, che con ogni probabilità si tuffava direttamente nel bosco che circondava la cattedrale, e avrebbe assicurato all’uomo una fuga semplice e sicura. Ma lui non si mosse, e sorrise amaramente. -Ma sì, che vengano pure… Gli darò questo Libro… Potranno usarlo come combustibile per appiccare il fuoco alle ultime roccaforti dei difensori… Per quello che mi riguarda, è solo carta e inchiostro…- La porta cedette con uno schianto. L’uomo chiuse gli occhi. -Fate in fretta…- Così, l’Uomo fallì la prova. Di nuovo. Ma forse… forse non è ancora troppo tardi per tentare di nuovo.