La Soglia Oscura
Parapsicologia,  Misteri

LA SVENTURATA CARLINA E IL DUOMO DI MILANO
di Gabriele Luzzini

La struttura architettonica più identificativa della città di Milano è senza dubbio quella del Duomo, con le sue ardite guglie che si inseguono e la splendida Madonnina che osserva e veglia i cittadini.
E’ la chiesa più grande d’Italia, poiché di fatto la Basilica di San Pietro sorge su territorio vaticano.
Con una storia che copre diversi secoli, è inevitabile che numerosi misteri alberghino nei pressi della Basilica Cattedrale Metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria (è questo il suo nome completo ma volete mettere la splendida sintesi di ‘Dòmm de Milan’?).
Tra essi, sicuramente è da citare la storia di ‘Carlina’, un’eterea istituzione dell’edificio.
Infatti, si narra che nelle foto scattate agli sposi sul sagrato dopo che è stato celebrato il loro matrimonio, sia possibile vedere alle loro spalle una figura evanescente, vestita di nero e dagli occhi bianchi.
Ma non è una ‘presenza’ negativa e, anzi, è considerata beneaugurante.
Proviamo a ricostruire la vicenda, così come ce l’ha consegnata il folklore…

Carlina era una giovane sposa dell’area del comasco e più in dettaglio di Schignano. In quella zona, le fanciulle giungevano all’altare con un abito di seta nera e senza alcun gioiello, come per un evento luttuoso, così da fuorviare eventuali estranei al soldo del feudatario della zona e sfuggire allo jus primae noctis.
In questo modo, solo i familiari e gli amici più fidati erano a conoscenza della cerimonia.
L’usanza poi si era protratta nel tempo, a memoria di tempi bui.
Terminata la cerimonia, Carlina e il suo giovane sposo Renzino si mossero alla volta di Milano, per il loro viaggio di nozze. La sposa sempre vestita di nero, per non attirare sguardi indiscreti.
Era un giorno d’ottobre quando giunsero in città e subito si recarono nei pressi del Duomo, per poterlo visitare. Una sottile foschia aleggiava attorno alla cattedrale, rendendola al contempo magnifica e innaturale.
I due sposi salirono e raggiunsero la prima terrazza, caratterizzata da numerose statue che però, avvolte dalla nebbia, assumevano forme inquietanti.
Carlina cominciò a correre, terrorizzata. Era certa che quelle sculture la stessero giudicando. Sapevano della sua colpa…
Poco prima del matrimonio, la ragazza si era concessa a uno straniero biondo, rimanendo incinta. Non disse nulla a nessuno e neppure a Renzino, con l’intenzione di fargli credere che il figlio che portava in grembo fosse suo.
Ma in quel momento, con quelle figure grottesche che emergevano dalla nebbia, sentiva mordere la coscienza per non aver confessato la cosa neppure al sacerdote e pensò fosse necessario pentirsi davanti alla ‘Madonnina’. Cercò un modo per raggiungerla ma, scivolando, precipitò nel vuoto, avvolta dalla nebbia che si chiuse dietro di lei come un sudario.
Renzino scese rapidamente dal Duomo e corse in piazza ma del corpo della sua sposa non c’era traccia… come se fosse letteralmente svanita nel nulla. La cercò invano per diversi giorni ma la fanciulla si era volatilizzata.
Questa è la storia della sfortunata Carlina, così come ce la restituisce la tradizione e sono molti a credere che la sagoma sfocata e vestita di nero che appare nelle fotografie di giovani sposi nei pressi del Duomo sia proprio di lei.

Ma dato che nel corso negli anni mi sono guadagnato la nomea di ‘Avvocato delle Streghe’, esaminiamo nei dettagli tutte le informazioni pervenute che, a ben guardare, sono davvero numerose ma non circoscritte.
Innanzitutto, non è chiaro il periodo dell’accaduto, che sembrerebbe compreso tra l’anno 1000 e il 1600.
Un’altra domanda che necessiterebbe una risposta, riguarda a chi fosse a conoscenza della gravidanza di Carlina e soprattutto dell’incontro con l’affascinante straniero biondo (chissà perché tutti gli stranieri non sono mai corvini o castani). Nella versione ufficiale, la ragazza non lo aveva detto neppure al suo padre confessore, poco prima della cerimonia. Figuriamoci ad altri! Quindi come è giunta questa informazione fino a noi? Sembra piuttosto una sorta di monito alle spose sulla sacralità di giungere illibate al proprio matrimonio.
Anche il concetto di ‘Jus Primae Noctis’, secondo la maggior parte degli storici, è un’invenzione letteraria, mutuata dal fatto che il servo della gleba in caso di matrimonio dovesse riconoscere un tributo esclusivamente economico al Feudatario. Di conseguenza, lo stratagemma dell’abito nero perde ogni significato e sembra utile solo per rendere più spettrale la figura di Carlina.
Inoltre, è pressoché impossibile cadere dalle terrazze del Duomo, se non per un atto volontario.
Abbiamo detto che la vicenda si incastona tra l’XI e il XVII secolo. Ma la costruzione del Duomo iniziò nel 1387, dopo la demolizione delle chiese che occupavano la stessa area e cioè l’antica cattedrale di Santa Maria Maggiore e la basilica di Santa Tecla. In questo modo, riduciamo la finestra temporale di 400 anni.
E poi, la ricerca disperata della Madonnina per chiedere perdono… Ma l’inaugurazione della splendida statua dorata, simbolo del Duomo, Avvenne il 30 dicembre 1774, almeno due secoli dopo la vicenda!
Con ogni probabilità, la tragica storia di Carlina è l’unione di più leggende lombarde, che concorrono a rendere il Duomo un luogo ancor più incredibile e magico.
E nonostante passino gli anni, la Carlina è ancora lì, spettatrice curiosa e taciturna dei matrimoni che vengono celebrati nella cattedrale.