L’ENIGMA DELLA SPADA DI ORLANDO
di Gabriele Luzzini
Se transitate per piazza Capranica a Roma, potrebbe essere certamente suggestivo deviare per il vicino ‘Vicolo della Spada’ ed osservare i resti di una colonna con una caratteristica scanalatura che ricorda le conseguenze di un fendente.
La tradizione popolare suggerisce che il violento colpo fu sferrato nientemeno che da Orlando, il paladino di Carlo Magno, con la poderosa Durlindana.
Le ipotesi al riguardo sono due…
La prima, vede Orlando a Roncisvalle cercare di spezzare la spada sulla colonna per evitare che finisca nelle mani degli avversari ma, a questo punto, chi ha portato l’oggetto a Roma e per quale motivo?
La seconda, forse ancora più fantasiosa e priva di basi storiche, suggerisce Orlando a Roma impegnato a battersi coi cavalieri romani e, nella foga del combattimento, un colpo della leggendaria Durlindana andato a vuoto lascia la sua firma sulla malcapitata colonna.
Esaminandola meglio, la colonna risulta essere fatta di marmo cipollino, una varietà utilizzata dagli antichi Romani e nota anticamente come marmor carystium (marmo di Karystos, indicando appunto la provenienza dalle cave greche).
E’ molto probabile che tale ‘taglio’ non sia altro che uno scolo d’acqua, come peraltro aveva già ipotizzato il letterato Pietro Romano.
Una rapida indagine archeologica ci rammenta che proprio lì sorgeva il tempio di Matidia, costruito nel 119 d.C. da Adriano in onore della madre dell’imperatrice Sabina, che era su moglie. Tale colonna, che quindi non proviene affatto da Roncisvalle, era nel periptero della costruzione che doveva essere davvero imponente.
Infatti, lo studioso Filippo Coarelli ipotizza, a fronte della base molto ampia, un’altezza non inferiore ai 17 metri.
Risulta ignota la fonte della leggenda che coinvolge l’eroico cavaliere ma sicuramente sottolinea l’eco che ebbero le sue gesta nell’Immaginario popolare.