Mistero a Riva del Garda – di Gabriele Luzzini
Alla richiesta se credeva ai fantasmi, Madame Du Deffand rispose: “No, ma ne ho paura…”.Con questa celebre battuta si sintetizza splendidamente il conflitto tra raziocinio ed istintività, insito in ogni essere umano. Ed è proprio lo stato d’animo che colse gli ignari testimoni di ciò che successe al locale Museo di Storia di Riva del Garda negli anni ’50… All’interno di una Necropoli romana furono rinvenuti i resti di un soldato romano, armato di tutto punto. Il particolare sinistro era che il corpo era senza testa.
Fu portato con i paramenti funebri al Museo di Riva del Garda e lì cominciarono ad accadere fenomeni inspiegabili: Oggetti che si spostavano durante la notte, interruttori che si attivavano e si spegnevano senza motivo, rumori causati da forze invisibili. Alla mattina, poi, i guardiani trovavano sempre la tomba del guerriero romano scoperchiata, le ossa violate e i paramenti sacri in disordine. Temendo l’atto ignobile di qualche folle, i guardiani sistemarono un’intricata rete di fili in modo che, se qualcuno fosse entrato nella stanza e l’avesse danneggiata, avrebbe dato prova del suo passaggio. Il mattino seguente tutto era in disordine…ma i fili erano intatti. Intanto, i giornalisti si occupavano con vivo interesse al misterioso fenomeno scrivendo numerosi articoli sul “Fantasma del Soldato Romano“. Nel frattempo a Malcesine, cittadina poco distante, fu ritrovato un cranio della stessa epoca del corpo dell’antico guerriero e molti chiesero che le due parti fossero riunite. Ma le rivalità tra i due paesi non permisero la cosa. I fenomeni paranormali legati ai resti stavano diventando sempre più allarmanti e pertanto fu chiesto l’intervento di alcuni medium che, nel corso di una seduta spiritica, svelarono l’arcano: Il corpo apparteneva a Lucius Paulus, ucciso dall’esercito dei Sarmati mentre difendeva il paese di Malcesine. Poco tempo dopo i fenomeni che avevano gettato nello scompiglio Riva del Garda cessarono improvvisamente… E’ un fattore piuttosto comune alle storie di spettri una totale risoluzione quando viene ricostruita la storia dell’anima inquieta, quasi che col preservare della sua memoria essa possa raggiungere la pace. Analizzando con mente parascientifica gli avvenimenti, si possono notare numerosi elementi comuni col poltergeist anche se manca l’elemento scatenante, solitamente un pre-adolescente. Quindi non ci resta che identificare in un’infestazione la causa di ciò che successe al Museo. L’energia psicomagnetica del guerriero era forse rimasta imprigionata nel corpo a causa della morte violenta causata dal fatto che la testa fosse stata spiccata dal busto? Infatti, secondo le dottrine spiritiche, quando una persona muore la sua energia si raccoglie sopra la testa per poi disperdersi. Ma se il corpo in questione fosse stato privo di testa? L’energia sarebbe riuscita a liberarsi e varcare l’ultima dimensione? E’ solo una supposizione ed a ricordo della cosa è rimasto solo qualche articolo su ingialliti quotidiani del 1954/55.