La Soglia Oscura
Racconti

OLIVER E AMELIA
di Marta De Fulvi

In un piccolo villaggio immerso tra le verdi colline, viveva una signora anziana di nome Amelia. Abitava in una graziosa casa di campagna, circondata da giardini fioriti e alberi secolari. La sua vita tranquilla e solitaria era stata colma di ricordi e avventure vissute, ma in quegli ultimi anni, la solitudine le pesava sempre di più.
Una sera d’inverno, mentre il vento gelido sibilava fuori e la luce tremolante delle candele danzava nell’aria, Amelia udì un rumore provenire dalla sua biblioteca. Si avvicinò con cautela, ma non vide nulla fuori dall’ordinario. Tuttavia, quando stava per tornare indietro, una voce gentile la chiamò.
«Buonasera, signora Amelia.»
La voce sembrava provenire dall’aria stessa, e Amelia si sentì gelare. Si voltò di scatto, ma non vide nessuno. Poi, come se fosse apparsa dal nulla, una figura eterea si materializzò di fronte a lei. Era un fantasma, ma a differenza di quelli che si vedono nei racconti spaventosi, questo aveva un’aria gentile e un sorriso affabile.
«Non temere, signora. Sono Oliver, un fantasma gentile. Sono qui solo per tenerti compagnia.»
Amelia, sebbene spaventata, sentì un senso di calma e curiosità. Oliver era un fantasma gentile, un’entità che aveva vissuto in quel villaggio molti anni prima di morire prematuramente. Era rimasto intrappolato tra i mondi, e ora desiderava trovare un amico, qualcuno con cui condividere storie e momenti.
Nel corso delle settimane, Amelia e Oliver divennero inseparabili. Oliver raccontava storie del passato, di tempi in cui la vita nel villaggio era molto diversa. Amelia, a sua volta, condivideva con lui i suoi ricordi, le gioie e le tristezze della sua lunga vita. Oliver, seppur invisibile agli occhi degli altri, si rivelò essere una presenza confortante per Amelia.
Col tempo, i due amici svilupparono una connessione speciale. Oliver la aiutava con le faccende domestiche, spostando oggetti leggeri e creando piccoli segni della sua presenza. Amelia, d’altra parte, lo trattava come un ospite gradito, condividendo con lui la sua cucina e la sua compagnia.
Le persone del villaggio notarono il cambiamento in lei. La solitudine che prima pesava sul suo cuore sembrava essersi dissolta, sostituita dalla gioia di avere un amico speciale, anche se invisibile agli occhi di tutti. Le storie di Amelia e Oliver divennero leggende locali, racconti di un’amicizia unica tra una donna e un fantasma gentile.
Con il passare del tempo, Oliver iniziò a svanire lentamente. Il suo compito di portare conforto ad Amelia era stato compiuto. Tuttavia, il ricordo di quell’amicizia speciale rimase nel cuore del villaggio, diventando parte integrante delle storie tramandate di generazione in generazione. E così, anche se Oliver si dissolse nell’etere, la sua gentilezza e la sua amicizia rimasero un ricordo prezioso per Amelia e per tutto il villaggio.