La Soglia Oscura
Racconti

CRONACA DI UN GIUSTO OMICIDIO
di Giulia Faccio

Ho aspettato che il tuo amico Jack
ti stendesse a letto con i suoi 40 gradi
dopo che tu avevi steso me…ancora
ma questa volta al tuo party
suonerò io il ritmo…
il vecchio martello in cantina
così pesante da non capire a che serva
ma io lo so
l’ho sollevato e misurato giorno dopo giorno
ora la presa è salda
ti sento gorgogliare nel sonno
come un porco lercio e satollo
sei all’altezza giusta
il tonfo è come un ceppo di legno che si spezza
la mazza ha centrato la tempia scivolando nella cavità oculare
temevo di non riuscire a cavarla fuori
ma tutto esce ottimamente, mi sento così bene
il tuo corpo fa lievi sussulti
colpisco e colpisco e colpisco
fino a quando non ti riconosco più
è durato il tempo che ci metti tu a soddisfarti…
doccia-alcol-spugna abrasiva
sfrego e gratto e strofino
è un gelo ustionante sulla pelle
odore chimico
disinfezione
purificazione
E se quando aprirò la porta fosse stato tutto un delirio?
la spalanco…un effluvio di liquami e gas mefitici mi strozza
la tua anima avrà lo stesso lezzo
svuoto il tuo portafoglio ed il nascondiglio nelle scarpe vecchie.
Poi… mi ricordo di te, tra poco tornerai dal turno di notte
vorrei lasciarti parole oscene e devastanti ma ormai
io sono altrove e libera e tu non sei più niente
appiccico il foglietto alla porta mentre la chiudo per sempre:
BEN TORNATA