La Soglia Oscura
Recensioni

‘I VEGUMANI DI CLELIA FARRIS’
Recensione di Alda Teodorani

In un mondo sempre più disseccato dai cambiamenti climatici, l’umanità fa quel che può per sopravvivere. Una delle soluzioni è spostarsi al nord ma non tutti sono disponibili a farlo. Non è facile lasciare la propria terra dopo averla amata, coltivata, difesa.
Pur di difendere i propri prodotti dalla siccità, una cooperativa di coloni lavora nelle serre cercando nuove forme di coltivazione. La terra è cambiata, bruciata dal calore e invasa dal fuoco, e anche le abitudini delle persone sono cambiate. Stare al sole è pericoloso, la gente esce soprattutto di notte, si cercano stregoni che imbriglino le nuvole e portino la pioggia, ma inutilmente, finché Gazania, la protagonista del libro, non capisce quale può essere il rimedio: sta nella vita “linfatica” dei vegetali che gli esseri umani dovrebbero imitare per diventare… vegumani e inventa una magica crema solare, che riconnette chi la usa con la terra… forse un po’ troppo.
““Erano in piedi, in cerchio; potevano vedersi l’un l’altro e si sentivano appena creati, il primo
gruppo umano apparso nel deserto che non si faceva soffocare dall’ambiente ma anzi ne attingeva forza.”

Clelia Farris ha una prosa rabbiosa, violenta, capace di infilarsi sotto la pelle come gli aculei e le spine dei vegetali che popolano le pagine di questo suo ultimo romanzo solarpunk in uscita per Future Fiction.
Infaticabile sperimentatrice delle varie tonalità di fantascienza speculativa, Clelia sa indagare i lati più oscuri della natura e della mente umana, conduce il lettore, di volta in volta, in deserti interiori con i suoi paesaggi asciugati dalla siccità, o ci fa annusare l’odore di salmastro di un mare che cresce e sommerge i manufatti dell’uomo.

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