La Soglia Oscura
Parapsicologia,  Misteri

IL CASTELLO DI FÉNIS E IL FANCIULLO SPETTRALE
di Gabriele Luzzini

Castello di Fénis – Esterno

Tra le soleggiate cittadine della Valle D’Aosta, caratterizzate dall’aria frizzante e dall’atmosfera sospesa nel tempo, Fénis è sicuramente tra le più note per via del suo imponente castello, che ha fatto da scenario ad alcune produzioni cinematografiche.
Residenza della Famiglia Challant, nonostante l’aspetto fortificato e le ardite torri che sembrano rincorrersi cercando il primato di quella più alta, con ogni probabilità non ebbe mai un ruolo difensivo.
Infatti, ciò che colpisce è il fatto che sorga in un’area priva di protezioni naturali e quindi estremamente accessibile in caso di assalto da parte delle forze nemiche.
Pertanto, la sua maestosità con ogni probabilità aveva la funzione di sottolineare il prestigio della famiglia Challant e di essere un chiaro riferimento per la popolazione.
Il castello ha attraversato diverse fasi in cui si è alternato un forte declino a importanti fasi di recupero, introducendo anche nuovi elementi architettonici e ripristinando gli arredi interni attingendo alle proposte di diversi antiquari (purtroppo non sono quelli originali, andati smarriti nel corso dei secoli).
La campagna di restauri eseguita negli anni ’30 del XX secolo ha portato delle modifiche atte a rimarcare il concetto di ‘fortezza’ ma, di fatto, ha in parte compromesso la comprensione dell’aspetto iniziale dello stesso.
Un castello di questo tipo, con una forte funzione politica nei tempi di maggior splendore, avrebbe potuto ospitare chissà quale pletora di spettri e invece le leggende connesse restituiscono una sola presenza.
Infatti, nonostante vengano riferiti suoni inspiegabili, grida, sussurri e addirittura gli iconici rumori di catene, l’unico spettro di cui ci racconta il folklore è quello di un bambino, anche se l’identità non è nota.

Castello di Fénis – Loggione interno

La storia racconta del Signore del castello il quale, rimasto vedovo e con un bimbo da crescere, sposò in seconde nozze una donna malvagia. Ovviamente, nonostante l’apparenza benevola, la matrigna stava tramando un piano orribile.
Per garantire l’eredità a suo figlio, fratellastro dello sfortunato fanciullo, uccise il primogenito e occultò il corpo nelle segrete del castello.
Ma non c’è alcuna prova storica al riguardo ed è abbastanza evidente che possa essere mutuata da favole più note che comunque rispecchiavano situazioni diffuse in medioevo.
In ogni caso, forse suggestionati dalla storia, nel corso degli anni, ci sono stati diversi testimoni che hanno riferito di suoni insoliti e di oggetti esposti che venivano spostati, cassetti dei cimeli esposti aperti e altre anomalie del genere.

Ho chiesto qualche informazione in merito alla guida che mi ha accompagnato nella visita al castello e alla mia domanda se fosse vera la storia del fantasma, ha replicato di no, con un sorriso forzato. Mentre mi rispondeva chiudeva un cassetto di un piccolo scrigno in esposizione che si trovava inspiegabilmente aperto.