La preghiera – di S. Sommaiuolo
Aspetto.
Mi inginocchio in silenzio
mani giunte
aspetto, mentre cala la notte.
Aspetto,
lentamente vedo corpi vuoti che si avvicinano
una triste sequela di volti indefiniti
meccanicamente compiono lo stesso rituale
nell’estasi del proprio dolore.
Mi siedo,
li guardo affascinato mentre li vedo compiere quei strani gesti
cercano la salvezza intrecciando le dita
cercano qualcosa che li faccia restare
e il mio cuore sta lentamente finendo i suoi battiti.
Urlo,
sento la mia voce urlare, la bocca articolare il movimento
ma la gola è morta
e non ho forza per reagire
un potere ancestrale mi ha reso prigioniero della mia volontà.
Aspetto,
lascio che il pianto divori il mio viso
non posso reagire
è tutto già scritto
è tutto già deciso.
Aspetto,
una sequenza casuale può spezzare l’incantesimo
nell’oscurità dell’ora più buia
corpi vuoti ed indefiniti
accoglieranno la mia anima.
Una debole luce rischiara ancora
ancora ancora ancora ancora………………..