La Soglia Oscura
Recensioni

LA SPOSA DEL DIAVOLO DI ANNAMARIA FERRARESE
Recensione di Viviana De Cecco

La Sardegna, un’isola dove regna il sole abbacinante, dove il mare cristallino accoglie nel suo splendido abbraccio i turisti che vanno e che vengono, dove le spiagge si animano di giorno e di notte in un continuo andirivieni senza sosta tra un aperitivo e una band che suona al tramonto… Questa è la Sardegna e, in particolare, la città di Cagliari in cui Annamaria Ferrarese sceglie di ambientare il suo romanzo, aggiungendo alla paradisiaca visione turistica un tocco originale di mistero e horror. La città che descrive (e dove anche la sottoscritta è nata e cresciuta) è un luogo di luce e serenità, in cui all’improvviso il male sguscia fuori dall’ombra e avvinghia con crudele ferocia i protagonisti di questa storia.
Il libro si apre con una scena di assoluta normalità. Anna e Andrea, due giovani innamorati e felicemente fidanzati, scelgono Cagliari come meta delle loro vacanze estive. Anna, in particolare, è spesso tormentata da strani sogni, a cui un’amica non da’ molto peso. Tutto sembra andare a meraviglia, finché i due non si trovano costretti a soggiornane in una strana locanda sulla spiaggia, gestita dall’anziano signor Anselmi. È proprio quest’ultimo a metterli in guardia… Non si può rientrare dopo mezzanotte e si deve evitare assolutamente di fare una gita alla Sella del Diavolo.
L’imponente promontorio che vigila sul porticciolo della spiaggia del Poetto e che si erge sul mare con il suo carico di leggende, è un luogo oscuro, pericoloso, con la sua scogliera a picco sull’acqua da cui molti hanno avuto la sventura di cadere senza speranza di salvezza.
Come in ogni storia dell’horror che si rispetti, la protagonista e il suo fidanzato non ascoltano il monito del vecchio locandiere e, nell’incoscienza di chi non crede alle leggende nere, decidono di sfidare la sorte e di salire sull’aspro promontorio. Ma qualcosa non va per il verso giusto e anche il lettore inizia a provare un brivido di inquietudine. E, man mano che si procede, ci si ritroverà immersi tra antichi manoscritti, diari e un misterioso medaglione che porterà i protagonisti a risvegliare un male che si tramanda da secoli e che potrebbe mettere in pericolo la loro stessa vita…
Anna Ferrarese attinge alla storia secolare della città e ai luoghi che vengono considerati come una culla di leggende e arcane profezie. Dosando omicidi e sangue, la scrittrice costruisce una storia gradevole, usando un linguaggio ricco di dialoghi e uno stile scorrevole.
Le descrizioni sono accurate, anche se a volte avrei preferito qualche considerazione in più sulle indagini riguardo al delitto che avviene alla locanda e che sarà legato alla soluzione del mistero. Ad ogni modo, a parte questo parere di natura strettamente personale, posso consigliare questo libro a chi desidera trascorrere qualche ora di relax con una storia che ci porta a conoscere i lati nascosti della città di Cagliari e dei suoi luoghi più amati da chi ci vive e ci abita tutto l’anno.

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