LILITH
di Sandro D. Fossemò
“Adorabile strega, ami tu i dannati?”
(Charles Baudelaire)
Durante la quiete di una notte d’autunno,
galoppo spensierato nel villaggio di Dunwich,
perché questo è ciò che amo.
Un improvviso colpo di gelido vento
mi raggiunge come un richiamo.
Il panico entra nel cavallo,
che mi porta lontano
in una corsa senza controllo.
La sua furia si placa nella profondità nera
di un abbandonato cimitero.
Alla vista di un piccolo falò appartato,
lo stallone a terra mi scaraventa,
in un labirinto di lapidi rotte
che nella tetra oscurità mi disorienta.
La fiamma scalda una bella donna
che stringe una mela.
Ella è seduta su un muschio di teschi
e troneggia tra due alberi lugubri e grotteschi,
che uniscono una grande ragnatela.
Su una pietra bianca compare
per un attimo il nome “LILITH”,
scritto con il sangue.
Attorno al suo corpo nudo e perfetto
c’è il tatuaggio di un serpente tremendo,
che con la lingua le tocca il mento.
Il suo viso è bianco come la perla
e la sua fulva chioma scende ondulata
sul seno eretto,
in una atmosfera dannata.
Come di fronte a una regina,
mi inginocchio e le dico:
“Oh… Lilith!
La tua ribellione al Demiurgo
ha svegliato l’uomo dal letargo.
Liberami con il tuo morso stregato
da questo tormento simulato.
Intervieni come hai fatto con il mio antenato,
che ha smesso di essere un automa
in quel giardino incatenato.
Separami dall’illusione degli Arconti,
così ho nuovi orizzonti.”
Sopra un ramo secco,
un corvo che sorveglia dice:”Per sempre”.
“Oh… Lilith!
Quando regni nella tempesta
ferma le macchine con un tuono funesto.
Voglio immergermi in un lampo atroce
e dileguarmi nel buio vorace.
Voglio vagabondare nel mondo
ed essere furibondo.
Voglio il potere supremo
e non l’asservimento estremo.
Voglio che sia tua la mia vita
con una passione accanita.”
Il corvo:”Per sempre.”
“Oh… Lilith!
Non amare solo i demoni inferociti
ma possiedimi con dei magici riti.
Vieni a danzare nelle tenebre,
per mischiare le nostre ombre.
Uniremo l’anima con lo spirito,
tra le sculture funebri.
Agita la splendida fiamma rossa sotto l’ombelico
e fai ardere sopra di me la tua torcia famelica,
in onore al peccato cosmico.
Il corvo:”Per sempre.”
“Oh… Lilith!
Lasciamo divampare dentro di noi un rogo segreto,
la cui luce salvifica annulla ogni limite o divieto.
Bevi il mio sangue sotto la luna nera
che irradia i nostri cuori.
Illumineremo il buio di ogni era,
così la notte sarà viva e vera.”
Il corvo:”Per sempre.”
Lilith brucia la mela
e inizia la danza del ventre,
con il dolce crepitio del fuoco.
I suoi artigli mi afferrano senza cautela,
mentre dai ghoul sono circondato.
Il piacere del tantra
rende magico quel luogo
in un macabro gioco,
che apre i chakra.
Il serpente mi fissa con le pupille verticali,
quando mi stringe con una coda brutale.
Si torce! Si contorce!
Con le zanne penetra il collo,
come se fossero coltelli.
La stella del mattino brilla sopra le ali nere
di due pipistrelli
che arrivano in un castello,
dove il dio Yig si aggira nei sotterranei.