La Soglia Oscura
Ufologia

Nazca, le linee del mistero – di F. Dezi

E’ possibile che civiltà quasi primitive centinaia di anni fa abbiano composto delle linee con materiali naturali che continuano per chilometri e chilometri, tracciate senza imprecisioni geometriche e che siano visibili soltanto dall’alto?

nazca

E questo il mistero che l’altopiano di Nazca nel Perù meridionale -e più precisamente la Pampa di Palpa- suggerisce agli appassionati e agli studiosi di archeologia, arte, simbologia e mistero. Quest’opere immensa, composita e singolare è diventata pubblica dopo essere stata per circa mezzo secolo conosciuta, ma non divulgata, probabilmente perché il governo peruviano aveva altre “gatte da pelare”. Infatti nel 1927 un pilota peruviano sorvolando l’altopiano notò quelle strane linee e fece immediato rapporto, dichiarazione però che rimase sepolta negli archivi 50 anni. Il rapporto racconta di stranissime linee che si intersecano tra di loro per molti chilometri creando disegni di animali e altre strane figure visibili solo dall’alto. Non si riesce a dare una datazione precisa a questa incredibile realizzazione; è chiaro che il mantenimento è stato favorito dal clima particolare che caratterizza l’ altopiano desolato di Nazca. La presenza di venti piuttosto impetuosi non ha causato danni all’opera, perché arrivando a terra, essi non hanno neanche la forza di spostare un sassolino. E ancora il tutto è favorito dalla quasi totale assenza di pioggia. Le misteriose linee di Nazca formano delle figure che si possono dividere principalmente in 3 categorie: quelle geometriche (linee che si intersecano, procedono parallele per poi incontrarsi e formare perfette figure geometriche), quelle zoomorfe (esempio la scimmia, il ragno, il cane e non solo) e quelle antropomorfe (figure che in qualche modo assomigliano a corpi umani stilizzati). Le figure che si notano di più sono proprio quelle zoomorfe e antropomorfe, spaventose per la complessità e l’accuratezza con la quale sono state realizzate. Nonostante la bellezza suggestiva delle linee, la loro realizzazione è stata assai più semplice di quanto si possa pensare, infatti il tutto è stato realizzato con il posizionamento di ciottoli neri sopra alla sabbia gialla del deserto. E’ normale porsi alcune domande, alle quali si può tentare di dare una risposta. Quale sarà mai il significato di queste misteriose linee? E chi e perché le ha costruite? Prima di dare qualche risposta analizziamo un altro dato che lascia ancora alcuni dubbi. Intorno all’altopiano di Nazca non ci sono né colline né montagne dalle quali sia possibile osservare quella stratosferica e fantastica opera.

nazca2

Per cercare di dare spiegazione a uno dei più grandi misteri del nostro tempo, numerosi esperti del settore hanno espresso la loro opinione. Uno di questi fu Erich Von Daeniken, che associava quelle strane linee a piste d’atterraggio per velivoli extraterrestri. Ipotesi che fu scartata vista l’inadeguatezza del terreno, troppo soffice per sostenere la pesantezza di velivoli interplanetari. Venne scartata anche la teoria promossa da Tony Mosson, il quale sosteneva che lo scopo di quelle misteriose linee fosse legato a funzioni religiose. Ipotesi anche questa ben presto accantonata, dato che era impossibile, senza volare, osservare quelle strane linee, quindi quale usanza religiosa avrebbe potuto prevedere la creazione di linee lunghe tanti chilometri, che non potessero essere osservate da nessuna posizione. Poi c’è stata l’ipotesi dei fratelli Waisbard, che vedevano in quelle strane formazioni un calendario meteorologico, ipotesi chiaramente senza alcun fondamento. Una teoria che ha una seppur minima logica e che vale la pena di analizzare è quella espressa dalla studiosa Maria Reich, una donna che ha studiato queste figure per tutta vita, la quale vede le linee di Nazca come un gigantesco calcolatore astronomico, ipotesi rafforzata dal ragno che rappresenterebbe i cambiamenti della costellazione di Orione nel corso dei secoli. Tornando ad analizzare le linee in questione, si arriva a presumere che siano state disegnate in due fasi. Una prima nella quale furono realizzati i complessi simboli simili ad animali e una seconda con la creazione delle impressionanti e gigantesche figure geometriche. Tesi avvalorata dal fatto che spesso le linee che formano figure geometriche passano sopra ai disegni degli animali, cancellandone a volte anche piccole parti. Gli storici attribuiscono queste immense opere ad alcune popolazioni primitive locali di Nazca, ma davvero erano così primitive, si chiedono gli appassionati. Risposta che si complica ancora analizzando la teoria di Reich, cioè le linee sono la rappresentazione di un immenso calendario astronomico e che il ragno, come già detto, rappresenterebbe l’evoluzione di Orione. Se comunque quello strano aracnide non fosse la proiezione della costellazione di Orione, sorgerebbe un altro mistero: infatti quel ragno è apparente ad una specie introvabile nel territorio peruviano e delle Ande: quella specie appartiene ai territori dell’Amazzonia. Infatti non tutti gli animali presenti sulle linee di Nazca sono mai stati presenti in quel territorio e certi somigliano nella realtà a organismi talmente piccoli da essere visibili solo al microscopio. Il famoso ragno appartiene a una razza rarissima, il fattore che però meraviglia ancora di più è data dal fatto che l’organo riproduttivo, che è situato sulla zampa, è stato disegnato perfettamente e questa è una caratteristica visibile soltanto al microscopio. Sono suggestioni, naturalmente, che però contribuiscono ad amplificarne il mistero. Molti astronomi come Maria Reich sono sicuri che coloro che hanno realizzato tutto ciò siano stati grandi conoscitori del cielo e dell’astronomia, evidenziando anche che il resto degli animali disegnati, escludendo il condor, non ha nulla a che fare con l’altopiano peruviano.

nazca3

La balena, per esempio, un mammifero certamente non presente in alcuna cultura antica sia religiosa che sociale. Le stranezze continuano osservando alcune figure che sembrano rappresentare esseri con pesanti scarponi e grandi aureole. Poi ci sono le linee geometriche di più semplice costruzione, ma di immense dimensioni; ci sono segmenti di linee rette che vanno dagli 8 fino ai 65 chilometri, misure ciclopiche che non trovano alcuna somiglianza nelle culture locali del tempo. Realizzare queste lunghissime linee non doveva comunque essere proibitivo, se si tiene conto che gli stessi Romani riuscirono a costruire strade e acquedotti di ben altra complessità. Le linee geometriche sono di facile realizzazione e quindi presumibilmente anche alla portata di civiltà primitive, ma le così accurate figure antropomorfe e zoomorfe sono decisamente virtuosismi di progettisti e costruttori geniali, capaci di realizzarle senza punti di riferimento. Per cercare di dare una spiegazione anche a questo enigma, numerosi studiosi attribuiscono ai popoli locali la realizzazioni di rudimentali mongolfiere, utilizzate per controllare le linee. Tesi avvalorata dalla scoperta di antichi vasi nei quali sono rappresentati strani palloni volanti: mongolfiere o astronavi aliene secondo I più estremi. Negli anni ’70 alcuni ricercatori e appassionati cercarono, con i mezzi disponibili agli Indios dell’epoca, di realizzare mongolfiere: i risultati furono deludenti e molto pericolosi, ma non esclusero la suggestiva ipotesi. Un mistero senza risposta, un mistero affascinante, ma anche inquietante. Un mistero che lascia tutti noi attoniti, non fosse che per la bellezza delle strutture di Nazca. Non si può escludere che nel passato esseri umani ed extraterrestri si trovassero in contatto ed insieme abbiano realizzato una delle opere più suggestive e sorprendenti presenti sul nostro pianeta.

l’articolo è tratto dal sito www.ufoitalia.net e qui riproposto dietro esplicita autorizzazione dell’autore.