NEL QUARTIERE DI LUCILLE
di Andrea Girolamo Gallo
Instupidito
da troppi questionari governativi
ignorò i nomi dei suoi nemici.
Così che
quando se li trovò
in un inaspettato incubo notturno
vestiti di tutto punto e con i laser in mano
lì invitò a bere oro, silicio e assenzio
nel quartiere di Lucille e dei mutanti
e diede loro nomi di città
ridendo e scherzando
fino all’alba artificiale.
Quando i netturbini
lo trovarono
riverso su sé stesso
con uno strano ghigno in volto
e senza più sangue nelle vene
nessuno pianse.