Notturno congelato 3 – di V. Malevolti
Girandomi nel letto ho vomitato sul pavimento. Troppo alcool, caffeina, nicotina, cibi finti e industriali in me. Ho vomitato me stessa. Prima il cuore che ha cessato di battere in mezzo ad alcool caffeina nicotina dimenandosi come un pesce fuor d’acqua. Poi gli splendidi funzionali non funzionali organi interni in ordine alfabetico. Nel misto di sostanze nocive si liquefacevano diventando un fluido bianco. E poi ancora mani, gambe, pelle, ossa, peli passando dalla mia bocca si liquefanno. La vagina vi passa intera, raggiungendo un intenso orgasmo da auto cunnilingus. Si liquefa in bianco anch’essa. E infine naso, capelli, bocca stessa, cervello. La mia anima libera dall’odiato guscio si scioglie i capelli e vaga felice per la casa. Nuda impudica pura come una bambina s’inebria di vapore di un bagno caldo, candele e incensi. Diafana, trasparente nello specchio. Raccoglie me stessa in asciugamani. Me stessa dissolve, bianco liquido, nell’acqua del water. Forte odore di candeggina da ospedale sul mio bianco, inconsistente, fluido corpo vomitato. Sotto lenzuola di sapone di Marsiglia pulite, la mia anima dorme di me stessa libera. Nuda in freddo letto mi penso in viaggio tra le fogne, confondermi con il mare, evaporare e ricadere in pioggia, dissetando le mie rose coltivate.