Torino esoterica – di S. Bologni
Poco distante, in Piazza Solferino, troviamo la “Porta dell’Infinito” rappresentata dalla Fontana Angelica.
Troppe volte considerata soltanto il vertice del satanismo europeo, la Torino sotterranea tra cunicoli, passaggi e rifugi ha accolto e dato protezione a grandi nomi come Cagliostro e Nostradamus. Quest’ultimo, nel 1556, soggiornò nella “Domus Morozzo”,in Via Michele Lessona, distrutta poi da un incendio in cui si disse bruciò anche una sua incisione che recava scritto: “Nostradamus alloggia qui dov’è il Paradiso, l’Inferno e il Purgatorio. Io mi chiamo la Vittoria, chi mi onora avrà la gloria, chi mi disprezza avrà la completa rovina”.
Paradiso, Inferno, Purgatorio, triangoli, profezie, polo positivo e polo negativo, quale legame unisce tutto questo a Torino, che secondo un’antica leggenda, fu fondata dagli egizi? Fondata nientemeno che da Fetonte, figlio di Iside dea della magia, che scelse l’incrocio tra i fiumi Dora e Po per innalzare un centro di culto al dio Api rappresentato dagli antichi egizi con le sembianze di un toro. Iside la Grande Madre, la Vergine Nera e proprio sotto la Chiesa della Gran Madre di Dio, nel Sacrario dei Caduti della Grande Guerra, si trova una statua della Vergine Nera. All’esterno della Chiesa due statue sorvegliano il centro città: La Fede e la Religione. La tradizione racconta che lo sguardo della statua che rappresenta la Fede, indichi il luogo dove sono nascoste le informazioni per trovare il Santo Graal.
Ma non finisce qui. Oltre al Museo Egizio, secondo solo a quello de Il Cairo, sotto Palazzo Madama si troverebbero le famose “Grotte Alchemiche” sede di misteriosi alchimisti medioevali.
Potremmo andare avanti all’infinito a raccontare della dualità di Torino, del bene e del male, di magia bianca e di magia nera e se tutte le strade portano a Roma, quante chiavi di lettura portano a Torino?