La Soglia Oscura
Misteri

IL MOSTRO DI UDINE, IL SERIAL KILLER DIMENTICATO
di Alessio Pizzichi

Tra le vicende di cronaca del nostro paese esiste un cold case molto poco conosciuto a livello nazionale. Si tratta del caso del Mostro di Udine, un serial killer che ha agito dal 1971 al 1989 nella provincia friulana.
13 vittime in questo arco temporale, tutte donne, la maggior parte delle quali prostitute.
La causa della morte è in molti casi l’accoltellamento, in altri lo strangolamento.
Ma ci sono 4 casi che riportano lo stesso modus operandi, piuttosto particolare. Sui corpi delle vittime infatti è stata praticata un’incisione, con un arma da taglio affilata, che parte dall’addome e arriva al pube, evitando di passare dall’ombelico. In pratica una sorta di “s”. La curiosità è che gli esperti abbiano riconosciuto in questo taglio un incisione che ricorda quelle praticate nel campo ostetrico.
E qui arriviamo ad un punto, ovvero quello dei sospettati. Nella lunga vicenda del Mostro di Udine risulta essere stata sospettata e indagata soltanto una persona.
Nella notte del 26 Febbraio 1989 viene uccisa Marina Lepre, maestra di scuola elementare. Due carabinieri, durante un sopralluogo sul posto dell’omicidio, sentono delle voci , simili a dei lamenti. Decidono così di avvicinarsi alla zona da cui provengono i rumori, e si trovano davanti ad una scena surreale: un uomo sui sessant’anni che invoca perdono con le braccia al cielo, davanti all’entrata di una chiesa. I due si avvicinano e chiedono i documenti a questa persona, scoprendo così che si tratta di un medico specializzato in ginecologia.
Decidono di riaccompagnarlo a casa, nell’abitazione dove vive insieme al fratello. Proprio quest’ultimo nega l’accesso ai carabinieri in mancanza di un mandato per ispezionare la casa, e giustifica suo fratello dichiarando che soffre di allucinazioni.
Nel 1996 vengono riaperte le indagini a carico di questo soggetto. Si scopre così che il medico non ha mai potuto praticare la professione in quanto affetto da disturbi psichici. Viene perquisita la casa, ma non vengono trovati elementi probanti. L’uomo in questione muore nel Dicembre 2006, e le indagini a suo carico vengono chiuse.

L’intera vicenda lascia spazio a molti interrogativi. Il medico aveva qualcosa a che fare con gli omicidi o era totalmente estraneo?
Gli omicidi sono tutti ad opera della stessa mano, oppure nel territorio friulano erano presenti in quegli anni due serial killer?
Ancora oggi, a distanza di quasi cinquant’anni dal primo delitto, sono molte le domande in attesa di una risposta.

Le indagini sul caso sono state recentemente riaperte durante le riprese della serie tv documentaristica Il Mostro di Udine, andata in onda quest’anno su Crime+Investigation. L’avvocato Federica Tosel (legale dei familiari di Maria Carla Bellone e Maria Luisa Bernardo) ha chiesto la riapertura a seguito del ritrovamento di reperti mai analizzati, che sono stati inviati ai RIS di Parma per effettuare le analisi.
In attesa di nuovi sviluppi, per il momento possiamo soltanto cercare di rendere noto questo caso il più possibile, nella speranza che prima o poi qualcosa si smuova.