La Soglia Oscura
Parapsicologia

Bluff e autentici fenomeni paranormali – di Alberto Rossignoli

Alla luce della crescente quantità di prove documentarie pubblicate in tutto il mondo, sembra difficile mettere in discussione l’esistenza dei fantasmi. Uno dei problemi maggiori è stabilire quali siano le prove che attestino l’autenticità di un fantasma.

I fantasmi, chiaramente, non possono essere rinchiusi in laboratorio per essere sottoposti a esami scientifici, e non possono essere convinti a comparire quando si voglia. Perciò i ricercatori devono limitarsi a fare riferimento a criteri specifici, e giudicare attraverso questi la presunta autenticità dei fenomeni.

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Alcuni fenomeni, come le ESP, possono essere certamente registrati e studiati, ma tutto dipende dal criterio seguito per stabilire la loro indubitabile autenticità. Sfortunatamente, molti creduloni accettano con disarmante faciloneria presunte“dimostrazioni” e non considerano la possibilità di frodi o di errori di valutazione. Troppo spesso“fotografie di spiriti” (in voga in età vittoriana) vengono esibite come prove dell’esistenza dei fantasmi e della vita dopo la morte, eppure quasi nulla dimostra che tali si debbano considerare. Peraltro, esistono molte fotografie autentiche che illustrano vari fenomeni, in una gamma che va da luci a forme insolite a perfette immagini di entità umane apparse in un certo luogo e in un preciso momento, quando il fotografo era assolutamente inconsapevole di qualunque presenza. Attenzione, però: queste foto non dovrebbero mai essere considerate prove della vita nell’aldilà, ma semplicemente interessanti esempi di casi in cui l’emulsione fotografica è stata impressionata da immagini non viste dal fotografo attraverso il suo obiettivo. Questi casi non sono certo rari, perchè la produzione di negativi di raggi X è una pratica quotidiana negli ospedali e nei laboratori industriali. Fotografie effettuate con pellicole all’infrarosso e all’ultravioletto forniscono immagini di molti oggetti che l’occhio umano non può cogliere.

L’occhio umano, collegato al cervello, può registrare soltanto la luce trasmessa a certe frequenze, e qualsiasi cosa impressioni una pellicola al di fuori di queste frequenze viene considerata troppo spesso alla stregua di un fenomeno paranormale. Per quanto riguarda le prove fotografiche, se avete scattato una foto di un luogo infestato, è sempre meglio la facciate sviluppare e stampare da un buon fotografo, anche se siete capace di farlo voi stessi: allora non vi potrà essere alcun dubbio sull’autenticità di qualunque cosa insolita appaia sulla stampa. Alcuni esperti si spingono al punto di far esaminare negativi e foto dal fabbricante della pellicola per una perizia.

La registrazione dei rumori dei passi di un fantasma pone un altro problema; se si tratta in realtà di un fatto allucinatorio e non fisico, come può quel rumore essere registrato elettronicamente? La risposta è che, se l’emulsione fotografica può catturare l’invisibile, il nastro magnetico può registrare, oltre a quelli udibili, gli impulsi elettrici dell’atmosfera che l’orecchio umano non può captare.

Un altro tipo di fenomeni di cui è praticamente impossibile ottenere prove tangibili è quello legato alla physical mediumship. Questo termine si riferisce alla formazione, attraverso l’ectoplasma che esce da orifizi del corpo del medium, di figure dall’aspetto umano o di parti di figure, in una gamma che include sia forme complete di entità sia facce, mani o piedi. L’ectoplasma stesso è una sostanza di natura incerta e misteriosa. Lo smascheramento di volgari frodi, unitamente ai rigorosi controlli cui vengono sottoposti i sensitivi da seri investigatori, ha avuto come effetto la drastica riduzione del numero di physical medium in circolazione.

Un altro problema che hanno dovuto affrontare i nuovi ricercatori nel campo della medianità a effetto fisico è dettato dalle regole imposte dagli stessi medium: durante la seduta, che si svolge con una luce molto fioca, né il medium né l’ectoplasma devono venir toccati nel corso della materializzazione. Bisogna peraltro concedere che se una persona in trance in una luce smorzata viene investita improvvisamente da una forte illuminazione o agguantata per una parte del corpo, può rischiare di subire un danno sia fisico che mentale. Per registrare lo svolgimento di una seduta, perciò, l’attrezzatura a infrarossi si rende assolutamente necessaria. Malgrado i problemi che riguardano i controlli sull’autenticità dell’ectoplasma, in un numero ridotto di casi, esso è risultato composto di una sostanza non contraffatta, e abbastanza consistente da modellarsi in forme di mani e piedi umani, di cui sono stai presi calchi in gesso.

Dunque, alla luce di una consapevolezza scientifica sempre crescente, cosa può garantire l’autenticità dei fenomeni?

A riguardo, bisogna tener presente molti aspetti diversi.

Èmolto difficile procurarsi una prova tangibile dell’esistenza di un fantasma, benchè questa possa essere ottenuta nel caso di una manifestazione fisica prodotta da un medium, ammesso di riuscire a trovarne uno pronto a sottoporsi ai necessari controlli. In molti casi è possibile procurarsi prove di attività poltergeist, e i test sulla telepatia possono fornire risultati concreti e incoraggianti se ci si attiene a criteri di valutazione realistici.

Le prove di un’infestazione o di un’apparizione possono essere vagliate sulla base della credibilità del testimone e ad altri fattori.

Ad ogni modo, è bene evitare di usare termini come “super-normale” o “soprannaturale”,perchè ambedue implicano un qualcosa di più grande della normalità.“Paranormale” o “parafisico” sono invece le definizioni corrette di fenomeni che attengono a una normalità non conforme alle regole.

Bisogna inoltre rendersi conto che una prova che una persona reputa definitiva potrebbe non essere accettata da un’altra, che adotta criteri e metodi diversi.

L’interpretazione dei fatti resterà sempre il più grande problema che si presenta al ricercatore.

Se volete continuare a seguire un caso fino a un esito soddisfacente, e magari sottoporlo al giudizio di un’associazione di esperti, allora fate vedere le prove raccolte ad un inguaribile scettico, ma non a uno che vi liquidi su due piedi. Se esprime dei dubbi, cercate di scoprire perchè considera il materiale non convincente, e che tipo di prova potrebbe accettare. Rileggete anche i materiali che avrete raccolto, possibilmente con un certo distacco, e ponetevi seriamente l’interrogativo se soddisfano anzitutto voi. Il vero investigatore dovrebbe mettere tutto in discussione.

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Ma innanzitutto bisogna superare un problema iniziale: come procurarsi le fonti di informazione sui luoghi frequentati dagli spettri?

Certamente ci sono vari metodi, ma può essere preliminarmente utile una meticolosa lettura di giornali e riviste, benchè possa essere lenta e noiosa.

Il metodo migliore è quello di unirsi a un’associazione o gruppo di ricerca su queste tematiche, e di studiarsi qualche libro aggiornato in materia.

Sfortunatamente, ma comprensibilmente, le associazioni specializzate nello studio del paranormale hanno sede soprattutto nei grandi centri urbani; così, se abitate in provincia, un’idea che potreste prendere in considerazione è quella di dar vita a un piccolo gruppo di ricerca. Una lettera al giornale locale o una chiacchierata con il direttore potrebbero risultare molto utili e preziose per lanciare un simile progetto.

Chiaramente, una scrupolosa attenzione anche ai più minuti particolari, serietà e dedizione alla propria missione sono fondamentali per la riuscita del progetto, nonché per la credibilità del gruppo stesso e dei suoi componenti.

Ma non c’è bisogno di dirlo, vero?

Bibliografia: A. Green,Presenze invisibili, Piemme Pocket, Milano 2001.