Lo spettro della ferrovia – di Gabriele Luzzini
…Così ti nutrirai della morte, che si nutre degli uomini, E, morta la morte, non ci sarà più morte… (William Shakespeare)
Tutto iniziò in un pomeriggio primaverile alla fine degli anni ’50, in una zona vicina attraversata dai binari della ferrovia. A quei tempi, però, non esisteva un passaggio a livello che tutelasse la sicurezza dei veicoli che transitavano per quel tratto.
Un infausto giorno un furgone guidato da un fattore che stava trasportando il latte si bloccò proprio sulle rotaie. Il figlio scese e, mentre il padre cercava senza risultato di far partire il veicolo, si avventurò lungo i binari, forse inseguendo un piccolo animale della fauna locale; il bambino era audioleso in seguito ad una grave malattia nel corso della prima infanzia, o almeno così si diceva. Dopo vari tentativi il motore si accese e l’uomo alzò lo sguardo per vedere dove si trovasse il fanciullo. Lo vide accovacciato che fissava una siepe, a circa 200 metri. Qualche istante dopo i binari cominciarono a vibrare ed un frastuono insopportabile straziò la quiete del sonnolento pomeriggio. L’uomo probabilmente gridò ma ovviamente non fu sentito, mentre suo figlio sembrava rapito da ciò che stava osservando nel cespuglio. Il fattore corse verso il treno facendo cenno di fermarsi ed i freni morsero duramente le ruote, creando una pioggia di scintille. Ma non fu sufficiente… Il bambino fu travolto e fatto a pezzi dalla furia della locomotiva invano trattenuta. Schizzi di sangue crearono in un’area di circa cinque metri una macabra fioritura carminia. Il corpo fu estratto a fatica e la prima cosa inspiegabile fu che il volto del cadavere sembrava sorridere, come se non avesse avvertito il dolore provocato dalla devastante morte. Ma questo, come dissi prima, era solo l’inizio degli avvenimenti inspiegabili che accaddero in seguito… Qualche mese dopo, il padre sostenne di aver visto il figlio, tumulato nel cimitero del luogo, vivo e vegeto fissare ancora il cespuglio maledetto. Ma una volta avvicinatosi, la fanciullesca immagine scomparve… Da allora quell’uomo si recava in quella zona ogni giorno, cercando di rivedere lo sfortunato bambino… Dopo diversi mesi si ammalò e nel giro di breve morì. A questo punto, il mistero s’infittisce…