La Soglia Oscura
Racconti

Notturno congelato 2 – di V. Malevolti

Stanca di giornate inutilmente passate sui libri. Di notti da Gauloises blu che muoiono nel nero di un caffè con il loro tipico shshs che fanno quando si spengono in un liquido. Stanca di soffitti e lenzuola rosa. E di sogni che ti fanno assaggiare il miele per farti capire quanto è dura la realtà. Il nero caffè è una piscina ambrata in cui nuotano stanche bionde gauloises. La mia mente fluttua nella notte congelata. Nel freddo le stelle brillano con più intensità. A volte sono stanca di seriche conversazioni su schermo e tastiera. Quando poi tu persona reale m’impaurisci se non resti di là da quello. Passa un lampo d’elettricità in me, quando c’incontriamo casualmente persone reali, quasi ignorandoci. E non realizzo che sei tu. E torniamo alla nostra conversazione di pixel, caratteri, schermo e tastiera. Al di fuori del mondo dei circuiti niente. Al di dentro molto. Magia casuale d’incontri casuali virtuali qual sono i nostri. Forse mia paura che l’idealizzazione elettronica di te, nella carne e nel sangue possa scomparire. A volte vorrei urlarti “incontriamoci e godiamoci un silenzio, poiché ci siamo già detti tutto, adesso raccontiamoci assenze e silenzi”. Non so niente di te in fondo, di me te ugualmente. Di noi conosciamo un intimo ad altri nascosto, ma siamo ancor di più un mistero l’un per l’altro. Eludiamo banali affari quotidiane fuori del profondo ego; non ti conoscerò mai. Altre volte il mio corpo grida, attrazione paura. Lecco i pixel che compongono il tuo nome. Lecco lo schermo… Elettricità sulla lingua. Un illusione elettrostatica che presto svanirà in una bolla di sapone che scoppia lasciando un buon odore e nulla più. O forse destino beffardo ci giocherà scherzi più piacevoli facendoci vivere fisicità di piaceri ormonali, umorali. Carne e sangue in sangue e carne.Oppure solo mie forzate illusioni per comporre prose e ritrovare la scritta parola perduta. Innamoramenti fanciulleschi che cadranno in me alla prima occasione, sarò dimentica donna, di una favola che inventavo per darmi piacere. Fanciullesche masturbazioni mentali. Dimentico.