La Soglia Oscura
Monografie

THE WARREN
(Capitolo Terzo)
di Monia Guredda

Bentornati, investigatori dell’occulto!

Nei primi due appuntamenti di questa mini rubrica abbiamo imparato a conoscere i coniugi Warren, Ed e Lorraine, e il loro modus operandi.
Abbiamo inoltre analizzato qualcuno dei casi che hanno risolto, mettendo almeno una pulce nell’orecchio a quanti sono soliti attribuire il male sempre e solo a entità sovrannaturali e non alla semplice (ma terribilmente complessa) natura umana.
Abbiamo notato come, frequentemente, nelle famiglie coinvolte in avventure ai confini della realtà, si possano spesso riscontrare problemi economici, casi di abuso di droga e alcol, gravi malattie o un mix letale di questi elementi.

Oggi parleremo di uno dei casi più famosi, noto in tutto il mondo grazie a una serie impressionante di libri e film; stiamo ovviamente parlando della casa con gli occhi di Amityville.

Ora, almeno uno dei film (originale, sequel, prequel, remake) lo avrete visto tutti, quindi sapete che parliamo di una delle case infestate più note e chiacchierate di sempre. Ma conoscete solo la storia della famiglia Lutz, quella famiglia cioè che ha vissuto in quella casa solo per 28 giorni. All’inizio dei film si accenna alla strage dei De Feo, ma la lasciano sempre così, come sfondo. E invece la vera storia è lì. Perché non la approfondiscono? Forse perché risulterebbe evidente che quell’orrore è pienamente umano e gli rovinerebbe l’atmosfera.

Andiamo con ordine.

La numerosa famiglia De Feo è composta da padre, madre, tre figli maschi e due figlie femmine. I De Feo sembrano vivere l’american dream in quanto, nel corso degli anni, migliorano notevolmente la loro condizione socio-economica. Il padre è un venditore di auto usate che finalmente ha il suo autosalone, ben avviato e che può infine permettersi una bella villa in un quartiere residenziale. I De Feo comprano la casa con gli occhi sita al numero 112 di Ocean Avenue, ad Amityville.
Il padre resta un uomo all’antica; è un self-made man ed è molto attento ai soldi. Inoltre rimane un padre della sua epoca e sembra che non facesse mancare qualche schiaffone ai figli. Ma, stando ai resoconti dell’epoca, questo era il peggio che si potesse dire di lui.
Il figlio maggiore, Ron, non accetta l’autorità paterna e si ribella nel modo più intelligente che gli viene in mente: inizia a fare uso di stupefacenti, cocaina e lsd. Ronnie De Feo peggiora di giorno in giorno e riesce a diplomarsi non si sa per quale miracolo (se volete vederci la mano del padre, come me, fate pure). Ora Ronnie ha un diploma, ma zero voglia di lavorare. E anche se ne avesse, chi assumerebbe uno che è sempre strafatto? Indovinate chi dà un lavoro al piccolo Ronnie? Suo padre, bravi! Ron inizia a lavorare nell’autosalone paterno per la misera somma di 1000 dollari a settimana. Ma quei soldi non durano mai 7 giorni, dato che li spende tutti al bar dove si trova di solito con i suoi compagni di bevute (Ronnie non ha mai avuto amici, nemmeno da piccolo). Una sera, ubriaco e fatto come al solito, si lamenta con un amico dello stipendio da fame che gli passa il padre (avete il diritto di sentirvi personalmente offesi) e i due compari pensano bene di porre rimedio alla cosa andando a rapinare l’autosalone.
La mattina dopo Ron senior denuncia il furto, ma poi ritira la denuncia.
A casa scoppia una violenta lite. Ronnie prende il fucile del padre, glielo punta contro e preme il grilletto. Ma il colpo non parte.
Questo sconvolgente avvenimento turba profondamente De Feo, che vive una sorta di crisi mistica e riempie il giardino di statue sacre. Un vicino gli chiede cosa significhi questo rinnovato vigore religioso e lui risponde: “Ho un diavolo in casa.”
Io non dubito che l’abbia detto veramente, ma impariamo a distinguere letterale da metaforico.
Fatto sta che qualche settimana dopo, alle 6:30 del mattino, Ronnie entra in un bar dicendo che hanno sparato ai suoi. Dopo una mezz’ora arrivano la polizia e l’ambulanza e, poliziotti e medici, si trovano di fronte ad un massacro.
Il padre, la madre, i due fratelli e le due sorelle di Ronnie sono stati freddati con un colpo di fucile, tutti tranne la piccola trovata nella cabina armadio in soffitta, a pancia in giù nel proprio letto.
Ronnie De Feo, visto il personaggino che era, viene subito fermato.
Confessa di aver materialmente eseguito gli omicidi, ma ci tiene a specificare che sono state le voci nella sua testa a ordinarglielo.
Se volete credere alle voci demoniache, liberi di farlo, ma ricordate che il tizio era costantemente sotto effetto di droghe da almeno 5 anni.
Ovviamente giudice e giuria non gli credono e gli comminano 6 ergastoli.
Fine.

Ovviamente no.

Un anno dopo la casa viene acquistata dalla famiglia Lutz, composta da tre figli, la loro madre vedova e il suo nuovo marito. Quindi abbiamo una famiglia in cui i bambini, dopo aver perso il padre, devono imparare a convivere con un altro uomo e un uomo che deve imparare a gestire dei figli non suoi. Situazione delicata.
I Lutz scappano di casa dopo esattamente 28 giorni.
Perché?
Perché i muri della cantina trasudavano, perché le porte cigolavano, perché dai rubinetti usciva acqua sporca, perché si sentivano rumori di passi e di bussate.
Ovviamente attribuiscono il tutto ad una qualche entità malefica.
Prima di abbandonare il campo, chiamano un prete che avverte una presenza ostile e prova a esorcizzarla senza successo.
I Lutz, sostenuti da amici che hanno testimoniato, affermano che, mentre erano nel salone al pianterreno, avevano sentito dei passi al primo piano, dove dormivano i bambini. Sono saliti a controllare, ma li hanno trovati nei loro letti.
Certo, è più facile pensare a un mostro, piuttosto che a uno scherzo dei bambini che, mentre gli adulti salivano le scale, avrebbero avuto tutto il tempo di tornare sotto le coperte.
Comunque, visti questi sconvolgenti avvenimenti, i Lutz tirano su baracca e burattini e abbandonano il luogo nefasto.
E a questo punto entrano in scena i Warren che volano ad Amityville. Al riguardo, Lorraine dichiara che: “Appena entrata in casa ho sentito una presenza demoniaca venirmi incontro.”
Se avete il dvd di Amityville del 2005 (quello con Ryan Reynolds) gustatevi, nei contenuti speciali, le interviste alternate dello sceriffo di Amityville che era sul luogo della strage dei De Feo e di Lorraine Warren.
Lo sceriffo afferma che è stata la cosa peggiore che abbia mai visto in vita sua, ma che il male è chiaramente umano.
Lorraine dice che la casa stessa è malefica.
Il punto forse più controverso dell’intera vicenda è rappresentato proprio dalla morte della famiglia De Feo. 5 di loro sono stati trovati sdraiati sulla pancia, con le braccia stese in alto e con un unico foro di proiettile nella schiena. La piccola, che è stata uccisa per ultima, si era rifugiata nella cabina armadio ed è stata freddata con un colpo in testa.
Le vittime non erano state drogate e sui polsi non c’era segno di legatura.
Questo, per i sostenitori della teoria sovrannaturale, è una prova del fatto che Ronnie ha agito con l’aiuto di spiriti maligni, che avrebbero tenuto fermi i suoi familiari mentre lui premeva il grilletto.
E ad Amityville si sono concentrati i migliori esponenti di quest’ultima corrente.
Libri, libri di smentite, libri di conferma della contro-smentita, film cinematografici e televisivi, interviste e special tv. Dicono che i Warren non chiedessero compenso per i loro interventi. Forse è vero, ma forse avevano il loro bel tornaconto.
Dunque, la famiglia De Feo viene sterminata nel giro di pochi minuti, alle 3 di notte. Una notte di tempesta.
Ronnie va al bar a chiedere aiuto più di 3 ore dopo. Tre ore passate da solo in casa.

Domanda 1) Perché i vicini non hanno sentito gli spari del rumoroso fucile senza silenziatore?
Risposta 1a) Perché quella notte imperversava una tempesta.
Risposta 1b) Perché gli spiriti hanno intontito non solo i De Feo, ma tutto il vicinato.

Domanda 2) Perché i familiari non hanno reagito?
Risposta 2a) Perché erano le 3 di notte, presumibilmente erano in piena fase r.e.m. e perché il tutto si è svolto in meno di 10 minuti, come ha rilevato l’anatomopatologo. E poi non è vero che non se ne sono accorti; la piccola ha sentito e ha tentato di nascondersi.
Risposta 2b) Gli spiriti hanno tenuto fermi i membri della famiglia mentre Ronnie gli sparava.

Domanda 3) Perché non c’erano segni di legature ai polsi delle vittime, trovate tutte a pancia in giù e con le braccia sopra la testa?
Risposta 3a) Perché Ronnie li ha uccisi alle 3 e i soccorsi e la polizia sono arrivati alle 7. Se li avesse legati con qualcosa di morbido (una cravatta o delle calze) solo per pochi minuti, quali segni si sarebbero dovuti riscontrare dopo 4 ore? Seconda ipotesi, presa in considerazione al processo: Ronnie aveva un complice. Magari lo stesso tossico con cui poche settimane prima aveva rapinato l’autosalone del padre. Il complice minaccia le vittime di stare ferme, o le tiene per i polsi, e Ronnie spara.
Risposta 3b) Sono stati gli spiriti degli indiani morti sepolti nel vicino cimitero (non manca mai!)
A tal proposito era stato intervistato il capo della locale tribù di nativi americani che aveva affermato che, in quella zona, non era mai stato presente un loro cimitero.

In conclusione, i De Feo sono stati vittime di un orrore umano e non sovrannaturale, ma non per questo meno inquietante, anzi.
I Lutz forse si sono fatti suggestionare, o forse in quella casa era davvero rimasta traccia di ciò che era accaduto, ma questo non lo sapremo mai con certezza.

Qui si conclude il nostro terzo incontro con le avventure dei coniugi Warren.