IL CASO DI COTTINGLEY
di Monica Porta
Le cinque fotografie, qui riportate, furono scattate da Elsie Wright e Frances Griffiths tra il luglio del 1917 e il 1920 in una radura di Cottingley, nella regione inglese dello Yorkshire.
Furono rese celebri da Sir Arthur Conan Doyle che le pubblicò nel suo articolo sulla rivista “Strand Magazine” del dicembre 1920, dal titolo “Fairies photographes an Epoch making event”. Con un secondo articolo confermò l’autenticità delle foto dopo che furono sottoposte a ingrandimenti ed esami dai più competenti fotografi inglesi dell’epoca. Non vi è alcun dubbio quindi che Doyle ne fosse rimasto talmente affascinato da esporsi in prima persona per difendere l’arrivo delle fate nella sua terra. Come lui, molti altri eruditi furono tratti in inganno dall’opera fotografica delle due ragazzine.
Nel 1983 le due cugine ammisero che le foto furono falsificate utilizzando ritagli di carta trovati su un libro e poi ripresi dalla macchina fotografica “Midg” con un’unica esposizione, ma solo perché le fate erano difficili da riprendere. Frances, tuttavia, insistette che la quinta fotografia intitolata “le fate e il loro bagno di sole” fosse invece genuina. Doyle nella foto vide una fata indecisa se volare o restare, mentre una più anziana con ricche ali e folti capelli già in volo. Il suo corpo più denso può osservarsi attraverso il vestito. Io posso distinguere quattro fate nella foto. Anche se quest’ultima fosse falsa, però, non toglie nulla al mito. Credere o non credere alle fate rimane ancora oggi un atto di fede. Queste foto sono oggi conservate al Museo della Kodak in Inghilterra.