La Soglia Oscura
Misteri

SCIENZA E VAMPIRISMO
di Gabriele Luzzini

Per razionalizzare il mito del vampiro è condurlo lungo i solidi e rassicuranti binari della scienza si sono attribuiti i caratteri specifici della maledizione a patologie riconosciute, a processi chimici noti ed agli abissi della psiche umana…

Scienza e vampirismo

La Porfiria è una malattia ereditaria del sangue piuttosto rara è che presenta sconcertanti similitudini col vampirismo. Entrando in dettaglio, una persona affetta da porfiria non riesce a produrre eme, un elemento fondamentale dell’emoglobina. La sintomatologia correlata prevede: riduzione di tessuti intorno alle labbra ed alle gengive (suggerendo l’idea che i denti siano cresciuti), iper-sensibilità alla luce solare e riduzione della resistenza dei tessuti ai raggi ultra-violetti, infiammazioni e cicatrici che non guariscono, sfiguramento dei tratti somatici, crescita smisurata della capigliatura. Più dettagliatamente, la Porfiria ad uno stadio avanzato tende a scurire la pelle che successivamente tende proprio a piagarsi se esposta ai raggi solari. Inoltre, tali cicatrici si ricoprono di peli (l’ipertricosi è un’altra caratteristica vampirica), le labbra spaccandosi si ritirano, il naso si appiattisce ed il volto di un uomo diviene un vero e proprio grugno demoniaco. Inoltre, nei casi più gravi si consumano anche le dita, trasformando le mani in qualcosa che può ricordare le zampe di una fiera. L’aglio, che nelle persone sane agevola la produzione dell’eme, aumenta i sintomi della porfiria stimolandone le tossine presenti nel sangue. Un rimedio suggerito dall’antica medicina popolare per alleviare il dolore fisico consisteva nell’assumere oralmente sangue animale. Riassumendo, una persona malata di porfiria che si muove solo di notte e rifugge i raggi del sole, col volto sfigurato e con i denti che sembrano più lunghi di quelli di un uomo, che beve il sangue, coperta di peli e che teme l’aglio soddisfa in maniera puntuale e precisa l’archetipo del vampiro.

La Catalessi, invece, rientra tra i disordini nervosi e in questo caso specifico è una sorta di animazione sospesa dove si ha una perdita del movimento volontario, rigidità muscolare assimilabile al rigor mortis e riduzione di sensibilità verso stimoli quali calore, dolore… Le pulsazioni, la respirazione e tutte le funzioni vitali sono talmente ridotte da apparire inesistenti e quindi far supporre la morte del soggetto. Tale stato può durare alcuni minuti ma in certi casi anche diversi giorni. Una persona in catalessi, pur non muovendosi, è perfettamente conscia di quanto accade intorno poiché può vedere e sentire… ma non parlare e muoversi… Una uomo caduto in Catalessi e dichiarato morto, quando si risvegliava poteva dar luogo a sinistre leggende…

La Rabbia è una malattia virale trasmessa dagli animali che colpisce il sistema limbico e che ha un’incubazione compresa tra le due settimane ed i due mesi. Il virus attacca la regione cerebrale atta al controllo dell’aggressività, della violenza e del comportamento sessuale. Pertanto, gli immediati sintomi riscontrati sono l’istinto bestiale che porta il soggetto a mordere i suoi simili ed una grande attività sessuale. Inoltre, tale malattia virale danneggia anche la parte del cervello che controlla il sonno e pertanto i malati risultano particolarmente attivi di notte. La Rabbia causa ipersensibilità agli stimoli violenti e conseguentemente alimenta repulsione e terrore per la luce (“Fotofobia”), per le superfici riflettenti (come gli specchi, idiosincrasia del vampiro) e per gli odori penetranti(ad esempio l’aglio). Altre caratteristiche di questa letale malattia sono la tendenza all’isolamento, l’idrofobia (terrore dell’acqua ed incapacità di assumere liquidi), l’emettere sangue dalla bocca ed incontrollabili e devastanti spasmi facciali che trasfigurano il volto della persona che ha contratto la Rabbia sino a stravolgerne i lineamenti in un ghigno mostruoso. La morte per Rabbia è preceduta da una paralisi che si evolve in coma conducendo poi al soffocamento. In tal modo si conservano liquidi nel corpo del defunto. Inoltre, il sangue delle persone che muoiono per questa malattia si coagula difficilmente, suggerendo infine l’idea che il cadavere sia dotato di una “non-vita”. La Rabbia si può trasmettere con un morso, denotando una forte affinità con la vampirizzazione. Non è da dimenticare poi, che gli animali tradizionalmente legati al mito del vampiro come pipistrelli, lupi e ratti siano ottimi veicoli per tale virus.

L’Anemia (dal greco “mancanza di sangue”) è una disfunzione caratterizzata da un basso numero di globuli rossi, fondamentali per portare l’ossigeno in tutti gli organi del corpo. Essa può essere causata da un fattore ereditario, malattia oppure in seguito ad una forte emorragia. Pertanto, una persona affetta da questa patologia è caratterizzata da affaticamento, respiro debole e spesso impercettibile, aspetto pallido ed emaciato, difficoltà nell’assumere cibi… Caratteristiche comuni alla vittima di un vampiro…

Il Sado-Vampirismo è una deviazione psichica che può indurre coloro che ne sono affetti a bere il sangue (“Emofagia”) per possedere le loro vittime. Secondo la Psichiatria è da annoverare tra le depravazioni che affondano le loro radici nelle frustrazioni infantili e sono strettamente connesse coi crimini sessuali. Secondo altri medici, invece, tale patologia mentale è una particolare forma di epilessia che viene attivata da cause e stimoli non ancora individuati. Molto spesso tale comportamento è associato alla necrofagia ed alla necrofilia.

La Saponificazione è un processo chimico che avviene nei terreni con un alto tasso di umidità che inibisce la decomposizione e dona alla salma un aspetto cereo tipico dell’iconografia vampirica. Non è da escludere, quindi, che i corpi disseppelliti trovati incorrotti anche a distanza di molto tempo dalla loro sepoltura non fossero vampiri ma che semplicemente era avvenuto ciò sopra esposto.

Queste sono le conclusioni scientifiche per spiegare il fenomeno del Vampirismo… Ma, in ogni caso, io CREDO ai vampiri della tradizione…