NOVEMBRE
di Caterina Marchesini e Michele Ottone
Zucche vuote
e storie di fantasmi
spaventano piccoli e grandi.
Amori svuotati
e false apparenze
minano le vere essenze.
Vuote le zucche-lumi d’ognissanti
Che ogni bambino accende nella notte
Mettendo in fuga gli incubi inquietanti.
Di zucche vuote ce ne sono a frotte
di tali che si dicono pensanti
Ma sono solo figli di mignotte.
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I due autori inquadrano in una dicotomia poetica l’essenza della notte di Halloween, quando si tenta di esorcizzare con una simbologia legata alla terra e alla luce gli aspetti tetri e malevoli dell’esistenza quotidiana. Ed è evidente che per liberarsi del male serva portare della luce dentro delle zucche vuote!