La Soglia Oscura
Misteri

I SERIAL KILLER DI EDIMBURGO
di Maurizio Faretta

I sotterranei di Edimburgo sono un’attrazione imperdibile per chi visita la città, i più particolari sono quelli di South Bridge, che si trovano sotto all’omonimo ponte, le cui arcate sono state terminate nel 1785. Sotto la superficie del ponte si diramano le volte e i tunnel, disposti a livelli decrescenti.

Durante gli anni, i sotterranei sono stati utilizzati come magazzini, caverne e addirittura come luogo di sepoltura delle vittime di serial killer. Più si scendeva in basso e più aumentava il tasso di povertà, sporcizia e criminalità.
Protagonisti di questa fiorente criminalità sono stati due immigrati irlandesi, William Burke e William Hare, che nel 1828 commisero decine di omicidi, soprattutto donne, nascondendo i cadaveri nei tunnel e nelle cripte di South Bridge. Alcuni dei corpi non sono mai usciti dai tunnel, mentre altri sono stati venduti ad un chirurgo che li utilizzava per le sue lezioni di anatomia.

Passeggiando per Greyfriars, il cimitero più antico e pittoresco di Edimburgo, ci si può imbattere nelle “mortsafes”, che erano grate di ferro che venivano posizionate nel terreno come protezione contro i ladri di cadaveri, che nel 1800 erano molto numerosi.
Ladri come Burke & Hare, appunto, i due famigerati assassini che rivendevano illegalmente i corpi rubati.
Questa attività clandestina venne definitivamente abbandonata dopo l’emanazione dell’“Atto sull’anatomia” del 1832, che finalmente regolava la fornitura legale dei cadaveri alla sperimentazione medica.