
TUNGUSKA E LA MISTERIOSA ESPLOSIONE
di Arturo C. Tempi
Il 30 giugno 1908, un’enorme esplosione sconvolse le remote foreste della Siberia centrale, nei pressi del fiume Tunguska Podkamennaja. Questo evento, conosciuto come l’Evento di Tunguska, rimane uno dei fenomeni naturali più enigmatici del XX secolo.
Alle 7:17 del mattino, una potente esplosione si verificò sopra la taiga siberiana, nell’attuale Russia. L’onda d’urto risultante rase al suolo circa 2.000 chilometri quadrati di foresta e abbatté più di 80 milioni di alberi. L’esplosione fu talmente potente che fu avvertita a centinaia di chilometri di distanza e causò scosse sismiche rilevabili a grandi distanze.
Per molti anni, la causa dell’esplosione rimase un mistero. Le prime spedizioni scientifiche, guidate dall’esploratore russo Leonid Kulik negli anni ’20 e ’30, non trovarono alcun cratere di impatto, alimentando speculazioni su un possibile fenomeno atmosferico.
Tra le principali teorie e congetture sviluppate nel corso dei decenni, troviamo:
Impattatore Cosmico – La teoria più accreditata è quella di un asteroide o una cometa che esplose nell’atmosfera terrestre a un’altezza di circa 5-10 chilometri. L’esplosione aerea avrebbe liberato un’enorme quantità di energia, stimata tra 10 e 15 megatoni, simile a quella di una grande bomba termonucleare. Per alcuni ufologi, tale bolide potrebbe essere stato una nave spaziale in avaria.
Teoria della Cometa – Alcuni scienziati suggeriscono che un frammento di cometa, composto principalmente da ghiaccio e polveri, potrebbe essere stato il responsabile. Questa teoria spiegherebbe l’assenza di frammenti rocciosi e metallici trovati sul sito.
Eventi Geofisici – fenomeni geofisici sconosciuti, come una liberazione improvvisa di gas metano dalle profondità della Terra, o da un’esplosione nucleare naturale.
L’evento di Tunguska ha avuto un impatto significativo sulla scienza moderna, stimolando numerosi studi sulla minaccia rappresentata dai corpi celesti per il nostro pianeta, oltre a ispirare molte opere di fantascienza ma, nonostante i numerosi studi e le spedizioni scientifiche, il mistero rimane irrisolto.